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Due lettori e la biblioteca tropicale: “Arsi dal caldo, ieri sera c’erano quasi 30 gradi”

(foto d’archivio)

Due segnalazioni dei lettori nel volgere di poche ore: la Biblioteca Comunale di Como, ieri sera, deve essere stata veramente una sorta di sauna pubblica. L’appuntamento era la presentazione del Rapporto sull’immigrazione 2019 davanti a un numeroso pubblico.

Ma protagonista involontario deve essere stato certamente il caldo della sala, ben al di là del calore sprigionato dai presenti.

La prima segnalazione è arrivata in redazione via mail da un lettore, del quale per riservatezza omettiamo nome e cognome.

“Ieri sera ho partecipato ad un incontro sugli immigrazione presso la Biblioteca comunale di Como. In sala c’erano 28/29 gradi per tutta la durata dell’incontro. Ammetto di aver rischiato lo svenimento. All’uscita ho parlato con conoscenti presenti, che mi hanno confermato che la situazione è così da tempo”.

Unica motivazione ottenuta, dopo legittima domanda al personale, quella che non sarebbe possibile modificare direttamente la temperatura della sala, ma dovrebbe genericamente intervenire “il Comune”.

Ma poco dopo, ecco un’altra segnalazione in redazione. Di identico tenoore.

Questa volta a scrivere è Angelo Mazza. Del quale riportiamo integralmente il testo.

Buongiorno, sicuramente non sarà uno dei principali problemi di Como, ma è possibile che ogni volta che c’è un convegno, una riunione nel salone della biblioteca comunale si debba letteralmente essere arsi dal caldo?

Più volte ho partecipato ad incontri nella sala della biblioteca, tra l’altro mi risulta essere l’unica disponibile in ambito pubblico, così anche ieri sera all’incontro di presentazione del rapporto sui migranti del 2019 c’è stato il solito sperpero di denaro pubblico con un riscaldamento oltre, penso, i 25 gradi.

Porte laterali aperte, persone che rimangono in maniche di camicia, sventolii di ogni oggetto possibile come sotto la più pesante canicola agostana.

Tutti che si lamentano, tutti che all’uscita se la prendono con la povera addetta alla reception…..che sconsolata dice che dipende dal Comune che non si può regolare in loco.

Poi esci nel gelo di gennaio e ti prendi una bella bronchite.

Sono a conoscenza che alcune persone hanno scritto una mail direttamente al sindaco e all’assessore competente, per far presente la situazione.

Non è possibile gestire così le cose pubbliche.
Cordiali saluti

Angelo Mazza

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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3 Commenti

  1. Penso che al prossimo incontro debba venire la piccola greta per svegliare⏰ il “fuochista” del comune: mi spiace non esserci stato, ma con un caldo come descritto avrei dovuto andare via.
    ⏰ sveglia tecnici, anche mio nonno sa programmare i caloriferi, si stanno sprecando i soldi pubblici e si sta inquinando inutilmente

  2. Non è un problema solo della sala conferenze, ma anche dell’aula dedicata allo studio al primo piano. Le due volte in cui ci sono andato eravamo tutti in maglietta e con le finestre aperte. Poi ovviamente non ci sono più andato.

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