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Il medico comasco: “Il fascicolo sanitario elettronico, quel diritto oscuro scaduto ieri e il problema nei referti”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo dal medico chirurgo comasco Giorgio Maria Baratelli una riflessione sul Fascicolo sanitario elettronico, che tra l’altro è stato al centro del grande evento a Villa Erba di pochi giorni fa. Di seguito, il testo integrale.

Ieri i telegiornali e i giornali hanno parlato del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), anche se in modo marginale perché le notizie importanti erano altre, come l’esclusione della nazionale di calcio dagli europei, il tracollo di Biden e le elezioni francesi; questo perché ieri, 30 giugno 2024, era l’ultimo giorno utile per esercitare il diritto all’opposizione del pregresso (vuol dire che opponendosi sono esclusi i dati precedenti al 19 maggio 2020).

Ora pochi sanno cos’è il FSE e soprattutto nessuno ha spiegato come fare per esercitare questo diritto all’opposizione del pregresso. Per inciso mi chiedo: che razza di diritto è??? A me sembra tanto un diritto inventato apposta per ammansire i cittadini, una specie di contentino inutile e anche irritante.

Comunque, in quest’estate, che sta esplodendo al centro-sud ma che fatica a decollare al nord, a pochi interessano le storie del FSE e di questo straordinario diritto.

Se poi qualche curioso e puntiglioso ha cercato di capire come fare per esercitare il diritto di opposizione ha trovato che è necessario avere a disposizione SPID/CIE/CNS o, in alternativa, tessera sanitaria/codice STP.

A questo punto, solo a leggere la sigla SPID, anche il curioso-puntiglioso più ostinato ha lasciato perdere perché ha considerato stupido, oltre che frustrante, sprecare il proprio tempo con questo sistema (provare per credere) e probabilmente ha deciso che era meglio andare a farsi un bel gelato.

Il FSE, istituito dal Parlamento italiano nel 2012 ed entrato effettivamente in funzione nel 2015, è un contenitore digitale dei documenti sanitari del cittadino, che sono accessibili al cittadino stesso e ai medici (previo consenso) quando lo prendono in cura.

L’adozione del FSE a livello nazionale non è stata lineare: la regionalizzazione della sanità ha comportato che ciascuna Regione e le due Province Autonome hanno attivato un proprio fascicolo sanitario, con conseguente assenza di un database unico, omogeneo e condiviso a livello nazionale. Per ovviare a questo problema si sta preparando la versione 2.0 che entrerà in vigore nel 2026.

Il FSE è certamente un ottimo strumento, ma se usato male può creare problemi.

Io e una mia allieva dell’Accademia di Senologia di Gravedona, Nicole Perlini, abbiamo segnalato un esempio di cattiva comunicazione in senologia proprio dovuto all’introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico, all’ultimo congresso di Firenze (27 – 29 settembre 2023).

Il problema che abbiamo evidenziato è quello relativo al referto dell’esame istologico che è inserito in modo automatico dai colleghi patologi nel Fascicolo Sanitario Elettronico e quindi diventa accessibile alla paziente, prima che lo stesso sia consegnato al medico di riferimento (il chirurgo o il team multidisciplinare). La paziente legge il referto e non capendo quanto c’è scritto, in particolare non capendo le sigle in esso contenute, si consulta prima con Google e poi, in stato d’ansia, telefona al chirurgo di riferimento il quale è preso alla sprovvista. Per ovviare a questo inconveniente abbiamo proposto che i referti della paziente siano inseriti nel Fascicolo Sanitario Elettronico solo dopo la discussione multidisciplinare del caso.

È interessante e molto gratificante osservare che in sede congressuale gli stessi problemi sono stati evidenziati nella relazione di Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia (nella foto con Nicole).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

6 Commenti

  1. Io uso lo SPID (quasi) quotidianamente (INPS, FSE, GSE, ecc…) e non lo considero nè “stupido” nè “frustrante”.
    PS – non sono un “nativo digitale” ma ho 70 anni.

  2. Il fascicolo sanitario nazionale è da fare immediatamente così si potrà sapere chi ha effettuato un numero di esami senza senso ma a carico della collettività. Ovviamente c’è chi sta facendo di tutto perché non venga fatto.
    Nel mio caso fino a ieri non figuravano 2 operazioni chirurgiche importanti del 1997 e del 2006 che, in particolare l’ultima, hanno prodotto l’asportazione di parte di un organo!!!
    Ebbene fino a ieri era impossibile vedere questi dati e le cartelle cliniche!!!
    Chi è contro questo strumento è solo chi ha la coscienza sporca.

  3. piu che altro mi chiedo perche un medico chirurgo trovi difficolta e frustrazione in una sigla di quattro lettere … il terribile SPID , un app che richiede ben cinque minuti per essere attivata, e pochi secondi per essere utilizzata…
    suppongo che durante gli studi e la specializzazione qualche acronimo un medico debba impararlo cosi come qualche procedura realmente complessa e delicata , piu dello spid , la sappia padroneggiare.

    sul discorso dei referti nemmeno riesco a commentare, davvero dobbiamo tutelare l ignoranza dei cittadini/pazienti ? io ci vedo solo una grande comodità nel fse , se poi si vuole discutere del nulla e, nel 2024 ,fare crociate contro l ” internet” mi auguro solamente un rapido ricambio generazionale anche nella sanita.

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