RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Punti di vista

Il sindaco Rapinese il faccia a faccia non lo fa. E per ammetterlo gira 15 (!) fumosissimi minuti di video

Con un altro video ad personam (di ben 15 minuti, per capire chi dà importanza a chi) in cui mischia di tutto in un grande calderone dove ogni cosa e ogni argomento si fonde e confonde – dai rincari sulle mense a frammenti abilmente sminuzzati del mio filmato realizzato ieri, dalle due-tre domande al massimo che si possono fare a margine di una conferenza stampa, che ovviamente nulla hanno a che vedere con mezz’ora o un’ora di faccia a faccia come richiesto, fino a spezzoni di un’intervista realizzata per questa testata con Davide Cantoni che non è nata casualmente ma per evidenti esigenze di cronaca, dopo una serata di fuoco con i residenti di Civiglio, e che niente c’entra con il tema che stiamo trattando – il sindaco di Como Alessandro Rapinese rifiuta l’intervista a 360 gradi che gli ho proposto. Il suo video-metodo è ormai noto – e può forse funzionare con la fanbase, qui meno – ma il risultato purtroppo risulta deludente.

Sì, perché poi ognuno può pensarla come vuole: si può dare ragione al primo cittadino o gli si può dare torto, si può apprezzare questa testata oppure detestarla. Ma se si riesce con un pizzico di serenità a uscire dalla cortina fumogena di grafiche, filmati montati ad arte, paralleli assurdi tra conferenze stampa su Tate AccrediTate che si vorrebbero paragonare allo spazio per un’intervista organizzata, pianificata e, insomma, fatta bene – il tutto condito da altri temi disparati, mischiati ad allusioni volgari e boutade – resta la sostanza: questa testata giornalistica ha chiesto un faccia a faccia al sindaco (che non è “solo” un’intervistina volante, come è evidente a chiunque) e lui si è sfilato. Avevo anche proposto di farlo in “campo neutro”, nella massima trasparenza, con il classico botta e risposta, stabilendo di comune accordo tutto: regole, tempi, luogo e altro ancora. Ma a questo tipo di confronto lungo il sindaco si sottrae, forse preferendo campi più casalinghi per declamare. Peccato, un’occasione persa.

E tra l’altro, no, caro sindaco, non è vero che se noi di ComoZero volessimo, potremmo raggiungerla a Palazzo in ogni momento, per una bella intervista: un colloquio serio non si fa nei corridoi, nelle anticamere, inventandoselo cinque minuti prima o appostandosi per ore davanti alla porta di un primo cittadino. Si prepara e si concorda, non può diventare un imprevisto tra un impegno e l’altro, quello va bene per la battuta politica del giorno.

D’altronde – e lei se ne vanta ogni cinque minuti – un sindaco è molto indaffarato, in una giornata ha molte cose fare, spesso in luoghi differenti: è giusto che sia così, ma un cronista – sapendolo – non si alza alla mattina dicendo “boh, dai, mi piazzo tutto il giorno in Comune e vedo se riesco a intervistare per un’ora il sindaco tra un suo cantiere e un mio articolo sul traffico”. Queste cose si organizzano, nell’interesse reciproco che si svolgano nelle migliori condizioni possibili. La realtà è che, banalmente, lei non ci concede di organizzarle. A noi non concede – forse perché nell’esaltazione mediatica generale osiamo anche criticare il suo operato – ciò che invece permette con grande abbondanza e simpatia ad altri.

Infine, un’ultima cosa, tornando al suo video di oggi. Lei mi pone una domanda: che voto darei al mandato. Non mi sottraggo e glielo ribadisco per la milionesima volta: io, a oggi, promuoverei l’operato amministrativo dei suoi primi due anni, nel complesso. Come ho già detto, mi pare che diverse cose siano state fatte o avviate in maniera anche positiva, sicuramente volonterosa; mentre altre sono rimaste a metà o non sono iniziate rispetto alle promesse iniziali, cosa peraltro del tutto normale avendo ancora tre anni a disposizione.

Ecco, caro sindaco, io avrei solo voluto discutere di tutte queste cose – dei successi, delle cose venute meno bene e di molto altro – in un faccia a faccia serio e professionale, non di corsa e di sfuggita in mezzo ad altri cinque colleghi nei dieci minuti residui dopo una conferenza stampa svolta magari su tutt’altri argomenti (in più, aggiungo: dove starebbe l’equità tra lei e una giunta che ci “bannate” da qualsiasi forma di comunicazione e noi che dovremmo invece arrivare come soldatini a ogni sua convocazione, su cose peraltro spesso del tutto trascurabili?). Ribadisco, inoltre, che il Comune di Como è l’unico ente di rilievo di questo territorio – ma credo d’Italia – che non manda i comunicati riassuntivi delle conferenze stampa per chi non ha potuto presenziare, cosa invece sempre accaduta a Palazzo Cernezzi fino al suo arrivo. Ma d’altronde, un vero ufficio stampa e comunicazione potrebbe rappresentare uno sbocco comunicativo per tutti i giornalisti e non solo per quelli che la aggradano, senza dover per forza passare dal suo smartphone selettivo. Dunque non sia mai. Ci sta, nella sua logica.

In ultima analisi – credo con una proposta onesta e legittima – avrei voluto trovarci uno davanti all’altro con il tempo giusto e la concentrazione adeguata per approfondire domande e risposte nell’interesse pubblico, oltre che reciproco. Lei, invece, davanti a questa semplice e chiarissima richiesta – mi pare civile, almeno secondo una concezione democratica del rapporto tra politica e stampa – è scappato. Altro, cortine fumogene a parte, non c’è.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
TAG ARTICOLO:

4 Commenti

  1. invece da Ciao Como si fa intervistare…e come! solo perchè sono apertamente dalle sue e gli chiedono quello che vuole farsi chiedere. Comozero, non perdete tempo, andate avanti per la vostra/nostra strada.

  2. Sarebbe stato un incontro interessante, peccato anche per noi elettori del sindaco. L’importante è che si continui col programma e si cerchi di recuperare i progetti fermi quali piscina di via Del Doss e di Muggiò. Questa amministrazione è comunque la più attiva degli ultimi 40anni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo