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Punti di vista

L’assurda, insensata, sbagliatissima resa di Broggi all’antipolitica becera: “Restituisco i 600 euro”

Ne aveva pienamente diritto. Lo ha spiegato con orgoglio e argomentazioni.

Il sindaco Broggi: “Sì ho preso i 600 euro. Come partita Iva ho guadagnato zero, verso 3mila euro di tasse, vivo del mio lavoro”

Ha attaccato (giustamente, ci permettiamo) l’ondata di demagogia d’accatto che paragonava una figura come la sua (sindaco di un piccolissimo comune comasco, autosufficiente grazie al proprio lavoro e non certo per le indennità pubbliche da pochi euro, colpito in prima persona durissimamente dal lockdown in qualità di Partita Iva).

Eppure, il giorno dopo Federico Broggi – sindaco di Solbiate con Cagno e segretario provinciale del Pd – annuncia di aver chiamato l’Inps per restituire il bonus da 600 euro a cui aveva pieno diritto, senza rubare nulla a nessuno e rimanendo assolutamente imparagonabile ai cinque parlamentari che invece, dall’alto delle migliaia di euro di “stipendio” mensile, hanno travalicato abbondantemente il limite del buongusto e del buonsenso.

Che guasti enormi può fare l’antipolitica di pancia, quella che appiattisce tutto e tutti in un unico coro da stadio, che mischia situazioni lontanissime in un’unica, eterna condanna senza senso e senza argomenti.

Che peccato che anche una figura come Broggi sia caduto in questa trappola che altro non farà che alimentare ulteriormente la piaga dell’intestino a tutti i costi.

Che errore, in ultima analisi, rinunciare a un proprio diritto legittimo e incontestabile per un beau geste che omaggia – pur nobilmente – soltanto la peggiore irrazionalità di questi anni urlati.

Di seguito, il post integrale pubblicato da Broggi.

Voglio ringraziare tutti coloro che hanno espresso attestati di stima e affetto nei miei confronti e soprattutto nei confronti del lavoro svolto, ma per fermare questo sputtanamento collettivo serve anche dare dimostrazione concreta di dignità e onestà (senza h, nel mio caso), fugare ogni dubbio e spiegare a chi sta conducendo questa campagna che si può essere diversi nei modi, nei comportamenti e nei gesti.

Oggi ho quindi scritto all’INPS (mail delle 14.38, chi vuole anche il testo, si faccia avanti) chiedendo come restituire i soldi del bonus INPS.

Molti mi hanno sconsigliato di farlo: “ammetteresti di aver sbagliato”. Ecco, no, nessuna ammissione, ma la semplice dimostrazione che se sei una persona corretta, non hai paura a dimostrarlo. E voglio dimostrarlo, perché alla mia moralità ci tengo molto.

Preferisco metterci subito la faccia, come ho fatto ieri spiegando razionalmente perché ho chiesto un bonus e lo faccio anche oggi (in modo più arrabbiato), così come ho sempre fatto nella mia vita. Quindi, ecco i soldi (non appena avrò ricevuto le indicazioni dall’INPS e avrò fatto il bonifico, lo saprete) e ci si rimbocca le maniche.

Arriva però il tempo delle valutazioni, di capire se ha senso fare politica in questo modo e in questo contesto. Se ha senso passare le giornate a lavorare per sentirsi dare del ladro dal tuo Stato, quello Stato che hai servito negli ultimi mesi sputando sangue.

Per me l’impegno pubblico ha sempre avuto un senso profondo e certe parole, certe frasi, certi ragionamenti affrettati calati dall’alto su tutti indistintamente hanno fatto davvero male.

Molti sono stati anche coloro che non si sono espressi, lasciando tutti noi, assessori e consiglieri compresi, in mezzo a tutto ciò.

A voi il più grosso ringraziamento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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11 Commenti

  1. Come sindaco prende 1200€ netti, come partita IVA invece ha fatturato 0 nel lockdown.

    1200€ al mese sono tutt’altro che uno stipendio importante (soprattutto se di lavori ne fai 2 e col lockdown da sindaco avrà fatto pure gli straordinari), quindi ha chiesto il bonus (che non prevedeva alcun massimo salariale).
    Come tantissimi altri che pur fatturando qualcosa ne hanno avuto comunque bisogno.

    Nulla di scandaloso, nulla di illegittimo.
    Sbaglia invece a restituirli facendosi trascinare in un’inutile campagna mediatica populista.

  2. La restituzione dimostra la non necessita di quel bonus. Ci ha fatto una figuraccia. Lo avrebbe potuto tenere per portare avanti la battaglia per una cosa giusta ma da troppi criticata. Così però passa dal mio punto di vista dalla parte del “colpevole”, o forse solo del “debole” che pur di non stare nella bufera scappa…

  3. “Sbagliatissima resa di Broggi?”. A parte la confusione tra notizie e commenti, il problema non è che il segretario provinciale del Pd non dovesse restituire il bonus, richiesto ingiustificatamente. E’ che non doveva proprio chiederlo, dato che percepisce già uno stipendio pubblico. Ma evidentemente l’etica è andata a farsi benedire. E il caldo di questi giorni fa perdere la lucidità persino a chi dovrebbe raccontare i fatti (magari separandoli dai commenti, soprattutto nei titoli, grazie).

    1. Non c’è nessuna confusione: è una nostra presa di posizione etichettata infatti con “Punti di vista” e firmata, caratteristica tipica di questa testata. Buona giornata

    2. Sempre più convinto che la politica sarà sempre più ad appannaggio di pochi eroi e tanti incapaci in cerca di una realizzazione che non possono avere nel privato.

  4. Ho avuto modo di conoscere Federico Broggi. Parlammo anche di lavoro. Stesso settore merceologico, stessa area funzionale di appartenenza, lo scambio di vedute era d’obbligo. Sono rimasto così bene impressionato che dopo aver preso informazioni, ho chiamato la collega che si occupa di Sviluppo Risorse e ne ho parlato con lei. Laurea in materie umanistiche a pieni voti, master in HR management, professionalmente preparato e molto stimato, Sindaco e artefice di una fusione di amministrazioni comunali, segretario politico provinciale di un partito importante…..insomma un giovane in gambissima!
    La collega ha sopito immediatamente i miei entusiasmi spiegandomi che, anche se in gambissima, non poteva fare tutto. Noi lo avremmo preso a mezzo servizio o lui avrebbe dovuto rinunciare alla sua passione politica? Uno dei due avrebbe dovuto rinunciare a qualcosa. Un matrimonio impossibile.
    I Sindaci e gli Assessori che sono in Cassa integrazione Guadagni rinunciano alle loro indennità? Mai sentito…..
    È il caso di rinunciare anche ai legittimi 600 euro che per l’emergenza Covid sono stati messi a disposizione di chi lavora con partita IVA? Non se po’ senti…..Assolutamente ingiusto soprattutto per un giovane in gambissima!

  5. Sono assolutamente d” accordo con Comozero. Non confondiamo il vergognoso stipendio , con annessi infiniti privilegi, dei parlamentari, con quello che percepisce un sindaco di paese, che pure si spende molto nell’ organizzare la vita quotidiana della comunità anche e soprattutto durante il lockdown

  6. In 2 mesi e passa 1200 euro, non mi pare un capitale enorme, e li ha presi per un lavoro che ha fatto. Sta scritto pure nel Vangelo che ad ogni lavoro corrisponde una paga. Ha lavorato come sindaco durante la quarantena, non cedo fosse facile. PS per chiarezza non ho mai votato pd e credo non lo farò mai.

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