(immagine di copertina Giorgio Stagni per Wikipedia)
Sui temi della mobilità a Como e provincia – e in particolare nella zona del Canturino – riceviamo e pubblichiamo un intervento di Matteo Aiani, rappresentante del gruppo Fridays For Future di Cantù. Di seguito il testo (per inviare contributi, lettere e segnalazioni foto/video scrivere a redazionecomozero@gmail.com o al whatsapp 335.8366795 o alla nostra pagina facebook).
In occasione dell’iniziativa organizzata ieri sera a Cantù, al Teatro San Teodoro, teniamo anche noi a portare un contributo su due temi che sono stati sollevati, e che troviamo sicuramente positivi per la sostenibilità ambientale in provincia.
Il primo tema quello inerente all’elettrificazione della linea Como-Lecco. Come si è conoscenza infatti, questa tratta, grazie ai fondi del PNRR, verrà elettrificata. E’ già stato definita la progettazione di fattibilità tecnica economica, ora manca l’esecutiva e infine l’affidamento dei lavori. L’elettrificazione avrà il beneficio di far rientrare la linea nel sistema ferroviario regionale, con benefici soprattutto in termini di collegamenti est-ovest (da Varese a Bergamo).
Sicuramente positivo quest’intervento, a cui poi ci si auspica un incremento dei servizi, senza i quali non si potrebbe verificare un collegamento efficace su rotaia tra i centri minori della provincia. Superando inoltre il pensiero di far convergere infrastrutture e servizi, unicamente verso città metropolitana di Milano, i risvolti sarebbero sicuramente positivi, se pensiamo al traffico urbano e alle emissioni climalteranti.
Da parte nostra, abbiamo ad esempio calcolato, tramite le tabelle origine/destinazione del traffico riferite al 2030, della regione, come siano stimati in 1415 lavoratori e 691 studenti, le persone che ogni giorno si muovono da Cantù verso i centri urbani limitrofi alla tratta ferroviaria. Viceversa, 1205 lavoratori e 461 studenti, le persone che ogni giorno si muovono dai centri limitrofi alla tratta ferroviaria verso Cantù. Dare delle possibilità in più, di utilizzare il treno a molti pendolari, che oggi scelgono l’auto, pensiamo sia la direzione giusta.
Il secondo tema che è stato sollevato riguarda il potenziamento delle linee ferroviarie italiane, in seguito ad apertura di AlpTransit sul fronte elvetico. Come si è a conoscenza, infatti, nel febbraio 1994, gli elettori svizzeri, si pronunciarono in un referendum positivamente all’idea di trasferire il traffico merci dalla strada alla rotaia. Questo è poi effettivamente avvenuto, a differenza del nostro Paese.
Il tema è quindi dirimente. Capire anzitutto quali linee siano effettivamente da potenziare sul fronte italiano, per guardare ai due più grandi porti europei (onde evitare una nuova Tav Torino Lione) e poi agire di conseguenza. Perché ricordiamolo: è più agli onori di cronaca, sicuramente, la linea del Gottardo, ma spesso si dimentica della linea internazionale del Lotschberg-Sempione, con gli scambi intermodali più a valle (Domodossola 2). Quale dunque le ferrovie da ammodernare al fine di abbattere le emissioni climalteranti? Un dibattito, certamente, da riaprire.
Circa gli altri progetti orientati al trasporto su strada: beh…non possiamo che dirci contrari per formazione culturale e storica!
Matteo Aiani, rappresentante gruppo Fridays For Future Cantù