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Lettera di Martina: “Se la musica a palla dei locali rende impossibile guardare un film a casa”

Con garbo estremo, la nostra lettrice Martina oggi rilancia un interrogativo a suo modo “storico” con la lettera che riceviamo e volentieri pubblichiamo: una convivenza serena, civile, tra residenti della città e locali è possibile o a Como resta un’utopia?

Pubblichiamo di seguito il suo contributo e come sempre ricordiamo che è possibile inviarci riflessioni e spunti alla mail redazionecomozero@gmail.com oppure tramite la nostra pagina Facebook ufficiale (ne arrivano molti, chiediamo venia se talvolta impieghiamo qualche “ora” più del dovuto nella pubblicazione).

Buongiorno,

vi scrivo per sottoporvi una mia riflessione, spero sia di vostro interesse.

Premetto che il mio intervento non è disinteressato, ma vorrei che fosse una riflessione più ampia.

Con la bella stagione, torna la voglia di uscire, divertirsi, godere del clima e dei bei paesaggi della nostra città, del centro storico e del lungolago; tutto molto bello, ma come residente mi domando: dov’è il confine tra il, chiamiamolo diritto, delle persone allo svago e quello dei cittadini di poter stare nella propria casa senza subire il caos di bar e ristoranti che tengono la musica “a palla”?

Davvero non riesco a capire la ragione che spinge i titolari a tenere la musica a volume alto, lo fanno per attirare clienti? Chi va al ristorante o al bar ci va per mangiare/bere e fare quattro chiacchiere e la musica dovrebbe essere un sottofondo, no? Forse sono io…chissà. E sia ben chiaro che non sono contraria alla “movida”, prima che qualcuno mi additi come la solita vecchia (ho 30 anni) che non vuole che la gente si diverta, assolutamente! Ma vi assicuro che stare in casa e sentire i bassi e non poter guardare un film o leggere o tenere le finestre aperte e anche dormire, dopo un po’ pesa.

Notiziona: esisterebbero le vie di mezzo.

In città gli esempi di sprecano: Piazza San Fedele, via Diaz, Piazza Volta, Tempio Voltiano, Piazza de Gasperi, da anni in queste zone ci sono residenti che si lamentano con forze dell’ordine e con il Comune, ma nulla o quasi sembra cambiare, nessuna istituzione sembra interessata (ahimè solo pochi privati riescono in qualche modo a far sentire la propria voce, per vie legali).

Perché far vivere male le persone, quando con poco si potrebbe far contenti tutti?

La cosa che più fa arrabbiare è la sensazione di abbandono da parte di chi governa; non solo su questo tema, si potrebbe fare un elenco piuttosto lungo: manutenzione del verde e delle strade, viabilità, gestione rifiuti e decoro urbano…

Forse la politica pensa alle Grandi Opere (paratie, Ticosa &co), cose importanti, per carità, ma forse sarebbe meglio focalizzare l’attenzione sulle piccole cose, che i residenti non percepiscono come tali, vi assicuro! Altrimenti si resta nell’immobilismo (le Grandi Opere portano Grandi Problemi che sembrano irrisolvibili) e si rischia addirittura di peggiorare la situazione, cosa che Como e i comaschi non si meritano perché ritengo che sia DAVVERO una bella città e vorrei che fosse valorizzata e che i cittadini che hanno qualcosa da dire vengano ascoltati, tutti gli altri (e temo sia la maggioranza) a cui va bene così, continuino pure a subire le prepotenze altrui.

Saluti carissimi e a presto!

Martina

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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5 Commenti

  1. Pienamente d’accordo con Martina. Abito in zona stadio e qui l’inquinamento acustico dovuto alla musica serale e notturna (oltre le due del mattino) e di conseguenza quello delle auto e delle moto è diventato insostenibile.

  2. Finchè riempiranno i locali con questa gente….e con questa musica…appoggio in pieno: prima una diffida e poi la chiusura, oppure spostarsi in mezzo alla campagna !

  3. Città “turistica” non significa in balia di cafoni e maleducati, Como non deve diventare un locale notturno a cielo aperto.
    E’ evidente che riempiendo il centro e le piazze di locali e tavolini (con prodotti di dubbia qualità a prezzi esorbitanti) vengano attirate orde di amanti dello spritz e dello sballo.
    Questa è economia ?
    Questo è il futuro che i nostri amministratori stanno progettando ?
    Mi auguro che basti il virus per fare “piazza pulita”.

  4. Spesso il diritto alla propria libertà individuale si scontra con il diritto di fare impresa.
    Sono assolutamente solidale con Martina. Sotto la casa dove abitavo prima, un ristorante organizzava tutti i venerdì il karaoke. Musica a tutto volume, cantanti improvvisati e per lo più stonati, risa sguaiate, urla animalesche, espressioni volgari…… Tutti contenti meno noi che eravamo costretti ad ascoltare una schifezza di spettacolo.
    La libertà è sacra ma quando si ha l’impressione che la tua sia meno sacra di quella di altri ci si inquieta e non poco. Feci presente le mie rimostranze e il titolare del ristorante mi rispose: “Mette in discussione il mio diritto di fare impresa? Ho diritto anche io di aumentare i ricavi”.
    E noi di vivere in pace e di non subire i costi? Mah…..

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