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La lettera: “Laglio, il paese dell’infanzia, e le frane a un anno di distanza. Dobbiamo rispettare territorio e bellezza”

Poche settimane fa, a un anno quasi esatto dagli eventi devastanti della scorsa estate, un’altra frana si è abbattuta su Laglio. Scenari disastrosi, danni, disagi per il piccolo comunale rivierasco, che però come spesso accade svaniscono dopo i momenti più drammatici.

Oggi riceviamo e ospitiamo volentieri una riflessio di Arianna Sinigaglia, che lì ha trascorso l’infanzia e che ora riaccende i fari sulla necessità di una manutenzione e di una cura del territorio che deve necessariamente andare oltre e sopra le forze di una piccola amministrazione, per quanto operosa.

VIDEO Maltempo, frane a Laglio e Nesso. Riapre la Lariana, Regina vecchia chiusa fino al ripristino

Di seguito, la lettera integrale.

Luglio e agosto 2021, giugno 2022. A neanche 12 mesi si ripresenta una grande frana a Laglio, nello stesso punto: il Torrente Caraello e la Selvetta di Ticee.

Laglio è il paese della mia infanzia, il paese in cui sono cresciuta, e passando per la via Regina Vecchia, sembra di catapultarsi in uno scenario da film catastrofico.

Il pensiero è che non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia su questa situazione: il materiale detritico ha occluso l’accesso a 5 immobili per i quali è stata emessa apposita ordinanza di inagibilità e 3 nuclei famigliari hanno abbandonato l’abitazione e tutt’oggi sono ospitati presso altre soluzioni abitative. Il consorzio Forestale Lario Intelvese sta freneticamente lavorando per togliere i detriti a valle, ma la preoccupazione resta alta per la zona di dissesto a monte, dove c’è ancora molto materiale, per cui si stanno attendendo con ansia fondi per poter intervenire.

Come spiega il sindaco Roberto Pozzi: In occasione degli eventi alluvionali del 27 luglio e 4 agosto 2021, sono state attivate le procedure di somma urgenza per la messa in sicurezza e il ripristino del territorio. Tali operazioni, finanziate interamente con fondi del Comune di Laglio, hanno consentito di stabilizzare la situazione, ripristinando la viabilità oltre al normale deflusso delle acque. A seguito degli episodi alluvionali, il corso naturale del Torrente Caraello si è modificato, scavando un nuovo alveo dalla parte opposta di quello naturale.

Per queste operazioni sono state, ad oggi, impiegate tutte le risorse disponibili in bilancio, utilizzando anche parte dell’avanzo di amministrazione 2021. Interventi di somma urgenza e per la ricostruzione del ponte abbattuto su Via delle Frazioni, oltre agli esborsi per gli interventi necessari sulla parte a monte della Valle Caraello. Somme ad oggi solo parzialmente rimborsate da Regione Lombardia, con apposito decreto del mese di marzo.

Per quanto riguarda invece il progetto di “Interventi urgenti e prioritari per la difesa del suolo e la mitigazione dei rischi idrogeologici del territorio lombardo” Regione Lombardia ha provveduto a stanziare un milione di euro, di cui 200 mila sull’anno 2021, prevedendo l’erogazione delle successive tranche di 400 mila nel 2022 e 2023. A seguito del quale sono stati affidati incarichi per la progettazione dell’intervento di mitigazione del rischio sul Caraello a diversi professionisti: Studio Delta di Cernobbio, Studio CO.GEO oltre all’Arch. Matteo Motta. Vi è inoltre la necessità di una variante al PGT vigente per le opportune modifiche urbanistica delle aree oggetto dell’evento alluvionale, di cui si occupa lo Studio Tettamanti.

A seguito del nuovo evento alluvionale del 7 giugno, il Comune è stato costretto a stanziare nuove risorse per la messa in sicurezza e il ripristino funzionale dell’area. Sono stati richiesti a Regione Lombardia ulteriori fondi, recentemente oggetto di richiesta di conferma, che consentiranno il completamento dell’intervento di rimozione del materiale lapideo eccedente. Resta preoccupante, come del resto per tutta la fascia di territorio montano del Basso Lario, la situazione in quota delle valli, che necessiteranno di difficili interventi e di ingenti risorse.

Come si evince nella relazione dell’ing. Roberto Magnaghi: “Le opere di questo progetto possono solamente mitigare il rischio, ma non risolvere assolutamente la criticità e ciò, sintetizzando, per due ragioni. La prima è l’elevato quantitativo di materiale instabile presente nel bacino idrografico a monte, che potrebbe scendere a valle anche a seguito di interventi metereologici anche non straordinari. La seconda, connessa alla precedente, è l’edificato in prossimità della foce a lago. L’eccezionale trasporto solido (pietre, tronchi e ramaglie) sceso a valle con l’onda di piena prodottasi in entrambe le alluvioni in esame (27 luglio e 4 agosto 2021 – 7 giugno 2022) ha occluso il tombotto del sottopasso della strada provinciale e del parco della villa privata a lago, impedendo il normale deflusso a lago dei volumi.”

Il Sindaco oggi è in prima linea per cercare di accellerare l’iter per l’erogazione delle somme anticipate dal Comune e l’iter di approvazione del progetto di mitigazione del rischio sulla Val Caraello inviato in Regione Lombardia il 29 giugno scorso. Nonostante la collaborazione fruttuosa e l’impegno di Regione Lombardia, le normative emergenziali sono complesse e giustamente meticolose e vanno rispettate. Ma il pensiero del Sindaco è di ben più ampio respiro e ha una visione piu vasta: “Non possiamo altresì non evidenziare come le problematiche che riguardano Laglio e tutti gli altri paesi colpiti dalle alluvioni passate, presenti e future, possano e debbano essere oggetto di un progetto di messa in sicurezza del territorio, di valenza nazionale. Che ingentissime risorse vadano investite nella salvaguardia e cura del territorio. Un Piano Marshall ambientale”.

A noi cittadini spetta il compito di rispettare i nostri territori tanto invidiati dal mondo per la loro bellezza, in modo che l’attenzione di ognuno possa aiutare ad arginare queste catastrofi.

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Un commento

  1. Lettera condivisibile ma che racconta cose scontate , non aggiunge niente ai problemi del territorio. Detto questo vorrei aggiungere alcune riflessioni . Se i danni del giugno scorso sono stati causati anche dai detriti ancora non rimossi da un anno siamo sicuri che è solo colpa della ” burocrazia ” ? Per quanto riguarda la mancanza di fondi siamo sicuri che lo slogan ” piccolo e bello ” tanto caro qualche Sindaco del basso lario sia ancora valido ?

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