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Ghirotti (a sinistra) e Macrì (a destra) in una precedente protesta in comune a Como
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“Nidi e permessi dei dipendenti: quel che Rapinese non dice su dati, stipendi, personale, silenzi di giunta e maggioranza”

La polemica sulle affermazioni del sindaco di Como Alessandro Rapinese, nell’ambito del dibattito sull’apertura ai privati di tutti i nidi comunali, circa i dipendenti di Palazzo Cernezzi che per il 40% godrebbero di permessi vari con impatto sulle attività, continua a suscitare forti reazioni.

Dopo la Uil del Lario (alleghiamo l’articolo in fondo, ndr), anche dalla Cgil di Como arriva una nota se possibile ancor più dura nei confronti del primo cittadino.

Di seguito, il testo del documento.

Rapinese […] si riempie la bocca di Costituzione, Repubblica e norme ed è il primo che se potesse cancellerebbe tutto in nome di se stesso. Fornisce dati vaghi e tendenziosi, lasciando intendere che nel privato i dipendenti non utilizzino permessi. Falso. I permessi che valgono nel pubblico valgono anche nel privato.

Il comune di Como non è particolarmente sfortunato, bensì responsabile di non sostituire il personale, sia dimissionario che assente per malattie lunghe. Siamo ben a conoscenza, infatti, che la dirigente competente, impossibilitata ad assumere come si è sempre fatto, è costretta a chiedere ad altri settori (vedasi centro diurno disabili) di trasferire personale nei nidi. Inoltre, falsi sono anche i dati di applicazione del part-time e confronto rispetto alle retribuzioni.

Il personale part-time che il sindaco stesso dichiara eccessivo è lo stesso per cui la CGIL da anni chiede il riconoscimento del tempo pieno definitivo. Sempre rifiutato dall’amministrazione. Sulle retribuzioni, una educatrice di una cooperativa sociale ha uno stipendio lordo di ingresso di 1695 euro per 38 ore a settimana se fortunata. Nel caso dell’asilo nido privatizzato di Lora, per esempio, il contratto applicato è ancora meno remunerativo.

Nel pubblico il dato è di 2000 euro, tra tabellare e indennità educativa, per 36 ore settimanali.

E il sindacato lo sa bene, dal momento che rappresenta sia il personale del pubblico che del privato: un lavoro stabile, sicuro e di qualità è alla base di un servizio all’altezza dell’arduo compito educativo della nostra comunità cittadina. Tuttavia, con le sue parole, il sindaco conferma che la scelta è puramente economica orientata al risparmio.

Infine, sarebbe interessante avere il dato, quello sì, della partecipazione alla governance pubblica dei consiglieri e assessori di maggioranza, lautamente stipendiati e chiusi in silenzi imbarazzanti.

Stefania Macrì FP CGIL – Alessandra Ghirotti CGIL Como

Nidi, Rapinese: “Il 40% dei dipendenti ha permessi e lavora meno”. Coppia: “Per lui sono pizzerie, siamo increduli”

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