La “Principessa Tremolina” – sì, ci eravamo spinti a un titolo così fumettoso alle origini – è diventata una stella ieri sera in consiglio comunale. Addio incertezze, timidezze, bombe al caffè contro il mal di testa da tensione. Fuori una grinta per certi aspetti insospettabile fino a poche settimane fa.
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Al di là delle opinioni anche pesantemente opposte sul tema specifico, ovvero l’affidamento in gestione indiretta dell’asilo nido di Lora (ai privati, in sostanza, con controllo del Comune) l’assessore alle Politiche educative Alessandra Bonduri (Lega) in consiglio comunale ha dato una triplice lezione: di passione, di stile, di cultura e visione.
QUI L’INTERA SEDUTA E L’INTERVENTO DI BONDURI (DA 2 ORE 17 MINUTI 43 SECONDI)
Punto di partenza del discorso che in qualche modo ha consacrato il lungo percorso silenzioso di Bonduri – passata da consigliera ad assessore dopo le dimissioni causa (breve) ministero di Alessandra Locatelli nel 2019 – la contrapposizione in aula sull’esternalizzazione della gestione del nido di Lora (contrapposizione, invero, che vede soprattutto Civitas, alcuni genitori e la Cgil nettamente contrari).
Obiettivo dell’amministrazione: accogliere più bambini rispetto ai pochi di oggi e impiegare più razionalmente l’edificio di Lora per evitare di chiuderlo, controllando l’eventuale privato che gestirà il servizio. Secono i sindacati invece le mancate assunzioni nel campo nidi (zero negli ultimi 3 anni) dimostrerebbero la volontà della giunta di esternalizzare in origine il servizio.
L’assessore – di cui pubblichiamo ampi stralci della replica al dibattito consiliare, in attesa del voto finale – ha replicato così: tra passione, Muro di Berlino, Kant e un piglio a oggi sconosciuto, pubblicamente almeno.
Un mondo manicheo, non appartiene: un mondo a scacchiera, diviso tra bianchi e neri, non mi appartiene. Tornare in consiglio con questa delibera non è stato semplice: potevamo passare dalla giunta e basta, ma questo per me era un argomento da trattare in consiglio, da sottoporre al vaglio e al vostro giudizio.
Non era facile, ma il bene in gioco è importante: la tutela dei bambini, l’accoglienza dei bambini, il sostegno alle famiglie.
E allora sono tornata e ci ho rimesso la faccia nello scegliere di trovare una terza via. Potevamo dire: non si può, non ce la facciamo, chiudiamo. Ma nella mia testa non è mai passata quell’idea, perché so che esiste un fiore all’occhiello a Como che è il servizio asili nido.
Se la gara andasse male, terremo il servizio in house (per almeno un anno ndr), grazie alle educatrici che danno il loro meglio e grazie all’assessore al Personale Elena Negretti che ha permesso di assumere a tempo indeterminato 5 educatrici. Tante? Poche? Sono quelle che potevamo assumere.
Certo, per me l’asilo nido era l’esigenza. Ma tutto il Comune ha le sue esigenze, ogni settore. Noi ci chiamiamo giunta perché ognuno rappresenta un settore del vivere ed è giusto contemperare gli interessi di tutti.
Gestione indiretta perché? Perché ci si prova, si prova ad avere coraggio, si prova ad andare oltre e a garantire servizi che ora non riusciamo a dare. E piuttosto che non darli più, piuttosto che chiudere, ho cercato un modo per assicurarli.
Io non faccio più parte dei giovani, di chi cerca di avere un bambino, una famiglia. Ma devo garantire quel servizio ai giovani, alle famiglie.
Non accetto la dicotomia (aperto e comunale o chiuso, ndr), non ci sono solo bianco e nero, c’è la rete: quella fatta dai nidi gestiti in house e quella della gestione indiretta fatta dai privati, che ringrazio (le manifestazioni di interesse per Lora, pre-gara, sono state 11, ndr).
Le ideologie sono crollate nel 1989 con il Muro di Berlino e per citare Kant dico: “Non voglio vedere il mondo sempre con gli stessi occhiali”.
Ora sono qua, abbiamo parlato tutti assieme. Vorrei solo che questa delibera venisse approvata per fare la gara e tentare questo cambio epocale: nei capoluoghi lombardi questo avviene già. E qui nessuno vuole togliere qualifiche ai dipendenti del Comune e nessuno crede che il privato possa sempre fare meglio. Voglio solo far meglio per gli altri (le famiglie, ndr).
Questo non è lo smantellamento del servizio, ma un rilancio: l’ex sindaco Spallino ha fatto una grande cosa (creando la rete dei nidi comunali, nd) ma ora proviamo a usare strumenti nuovi per questo mondo che con la pandemia sta subendo cambi radicali.
Grazie.
QUI L’INTERA SEDUTA E L’INTERVENTO DI BONDURI (DA 2 ORE 17 MINUTI 43 SECONDI)
2 Commenti
Un discorso demagogico per non affrontare il merito della questione. Da sempre chi sostiene la centralità dell’intervento pubblico viene etichettato come ideologico e Bonduri si allinea senza alcuna creatività. Spieghi invece come verranno garantiti gli stessi livelli attuali di formazione del personale per esempio,senza scomodare Kant.
“Non voglio vedere il mondo sempre con gli stessi occhiali”. Mah. Non sembrerebbe un aforisma di Kant ma piuttosto una sintesi un po’ grossolana di un concetto filosofico assai complesso e che francamente si fa un po’ fatica a contestualizzare con il tema della privatizzazione della gestione dell’Asilo Nido di Lora. In ogni caso, considerando l’area politica da cui proviene il nostro Assessore, questa citazione la eleva rispetto ai suoi compagni di partito che sembrerebbero molto più a loro agio con i Kantucci e il Vin Santo. A parte questo, il punto della discussione non è Kant e neppure la caduta del muro di Berlino ma è l’opportunità di privatizzare un servizio pubblico che funziona piuttosto bene e che è fondamentale per l’educazione dei nostri figli. Se il problema è economico lo si dica apertamente, non c’è nulla di sorprendente. Buttare i soldi nel trasferimento dell’Infopoint per risparmiarli sugli Asili Nido è in linea con la miopia di questa Amministrazione.