RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Punti di vista

Stadio, un dibattito che inorgoglisce. Due pareri: “Ecco cosa ci guadagna Como”, “Non si approfitti della bellezza”

Il nostro appello a contribuire con opinioni e pareri al dibattito sul nuovo stadio di Como – sempre a patto che gli interventi siano firmati, articolati e ovviamente in toni civili – ha trovato risposte davvero superiori alle aspettative. Negli ultimi giorni, infatti, la partecipazione è stata altissima (e ci scusiamo in anticipo se non riusciremo a pubblicare tutte le lettere che giungono alla mail redazionecomozero@gmail.com). Non solo: il tenore dei messaggi è stato più che propositivo, comunque la si pensi, con tantissimi spunti che hanno a loro volta originato altri contributi.

Di seguito, ne offriamo due che rispecchiano perfettamente la premessa: pareri diversi, ma perfettamente espressi e rispettosi anche di eventuali idee decisamente con coincidenti. Ecco i testi.

Ho letto il commento di Marco Corengia e non posso non sottolineare che la sua visione utopica di uno stadio fruibile dalla cittadinanza con apertura verso viale Puecher non tenga in considerazione che uno stadio deve avere anche delle gradinate per arrivare ad una capienza sufficiente: 15.000 mi sembra quella giusta per contemperare le varie esigenze.

Rispondo al giornalista dicendo che la comunità ci guadagna una farmacia e in una società di anziani non è poco! Ci guadagna in sicurezza evitando che da una struttura fatiscente possano staccarsi cornicioni. Ci guadagna una razionalizzazione dell’area e una zona pedonale da vivere 7 giorni su 7.

Come spazio fruibile a parco ci sono i nuovi giardini a lago e Villa Olmo. Como è una città piena di verde e non ha bisogno  anche di un rettangolo di 105 metri per 65. Ovvio che lo stadio potrebbe essere utilizzato per manifestazioni sportive per la cittadinanza quando non ci sono le partite e quindi giochi della gioventù, “giochi cittadini”, raduni di yoga e pilates ecc…Fare richieste eccessive ed utopiche può nascondere la volontà di far naufragare un progetto concreto, sicuramente migliorabile in singoli aspetti logistici, ma che comunque contribuirebbe al rilancio di una zona importante di Como!

Io faccio il tifo perché il progetto giunga a compimento (anche se devo spostare l’auto nel giorno della partita) e ritengo che sia importante che la città si riappropri di uno spazio che soprattutto nella zona del monumento ai caduti è stato lasciato a persone che praticano attività non sempre lecite.

Cordiali saluti

Marco Grassotti 

**********************************************

Il lago di Como è il più bello del mondo. Lo ha scritto Huffington post 10 anni fa, ma è dai tempi di Plinio il Vecchio, un uomo nato 23 anni dopo Gesù, che si sa che il lago di Como è la meraviglia che gli uomini hanno sempre riconosciuto. Da duemila anni la bellezza del lago di Como ha ispirato tutte le arti, antiche come la scrittura e la musica e contemporanee come il cinema, tanto in Italia quanto in Europa e nel resto del mondo.

Nei secoli le anime di innumerevoli artisti  sono state toccate dalla bellezza del lago di Como e questa bellezza ha generato altra bellezza nella loro arte. Viviamo affacciati ad un capolavoro millenario della natura. Il fronte lago è la porta tra le nostre vite e quel capolavoro, è il luogo per convivere con una bellezza che il mondo ci invidia. Non possiamo chiudere il cuore e la mente su singole opere che approfittino di quella bellezza, perchè la perderemmo. Dobbiamo invece aprire la mente e il cuore ad opere che siano al servizio di quella bellezza, così la bellezza sarà sempre con noi.

Io, personalmente, sogno il lungolago di Como come Central Park a New York.

Michele Cavalleri 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
TAG ARTICOLO:

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo