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Strafalcioni nella mozione su Volta, il fisico Magatti: “Approssimazione e pressapochismo, povera Como”

Gli errori e gli strafalcioni contenuti nella mozione approvata lunedì sera in consiglio comunale dalla lista Rapinese Sindaco per trasformare la parola dell’unità di misura Volt in Volta, omaggiando lo scienziato comasco, continuano a far discutere.

E oggi arrivano anche le desolate parole di Bruno Magatti, ex assessore e consigliere comunale, ma anche fisico e storico ex vicepreside del Liceo Scientifico Giovio di Como. D seguito, il suo intervento integrale.

Nel Consiglio comunale di Como qualcuno prova a riscrive la “storia della scienza”

Tutto origina dalla proposta, a mio parere ingenua, di richiedere che sia indicata con “Volta” l’unità di misura della differenza di potenziale elettrico (o tensione) che nel Sistema Internazionale delle unità di misura da un secolo e mezzo è il “Volt”. Il tutto al fine di ricordare, a chi non lo conoscesse, lo scienziato comasco.

Da un Consiglio comunale difficile pretendere il rigore di un dibattito scientifico ma quando si sfiorano questi argomenti sarebbe opportuno evitare almeno strafalcioni e pressappochismo.
Ne va della dignità del massimo organismo di rappresentanza democratica, purtroppo talora umiliata anche dal poco rispetto o addirittura dall’irrisione dell’interlocutore politico.

Se, dunque, il suggerimento emerso nel dibattito di ribattezzare il metano col nome dello scienziato comasco può essere classificato tra le “ingenuità”, ciò che più turba è sentire affermato, ribadito e fatto proprio da altri, un vero e proprio errore. Nell’aula del Consiglio comunale, senza che alcuno intervenisse per riportare le cose al loro posto, si è proclamato che la “corrente elettrica” sarebbe stata nota e conosciuta duemila anni prima che Volta mettesse a punto il suo generatore (la pila).
Certamente, racconta Aristotele, Talete di Mileto aveva osservato l’attrazione di corpi leggeri da parte di una resina fossile (electron) strofinata con un panno o pelo di animale. Si tratta di un fenomeno del tutto trascurato in ambito scientifico fino al 1600 e che viene ricordato nelle prime righe del capitolo “elettrostatica” del più elementare testo di fisica.
Solo nella seconda metà del secolo XVIII si andò consolidando una prima comprensione dei fenomeni elettrici e in quel contesto Alessandro Volta mise a punto la “pila”, un “artificio” capace di generare dentro la materia un fenomeno altrimenti impossibile.

La corrente elettrica non fu, quindi, una “scoperta”, bensì un atto “creativo” frutto dell’esplorazione del complesso dei fenomeni “elettrici” conosciuti fino a quel momento.

L’esito del lavoro di Volta è precisamente la “corrente elettrica continua”, una “priorità” ottenuta , come egli stesso scrive “in Como mia patria” sul finire del 1799.
Como, quindi, è la città natale di Alessandro Volta, della pila e della “corrente elettrica”.

La mozione discussa in Comune ha, senza volerlo, fatto emergere approssimazione e superficialità che un dignitoso silenzio avrebbe evitato, con il richiamo di chi, altrettanto sprovveduto, ha anche motivato il proprio voto contrario alla mozione dando credito all’argomentazione infondata addotta dal collega.

Anche Tullio Regge, amaramente, denunciava come in questo nostro Paese troppi politici si facciano vanto di non sapere nulla di termodinamica e più in generale di scienza., salvo poi sentirli blaterare addirittura di centrali nucleari.
Povera città. Povero Paese.

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6 Commenti

  1. Ma sindaco non avete proprio nulla di meglio a cui pensare per la città e i cittadini? E chi paga i costi di ste belle genialate?

  2. La city è come tutta la Nazione, Apatia mentale voluta e programmata sin dal 1994 in poi, niente reazioni, passo, guardo e lascio che succeda, esattamente quello che vogliono i soliti rieletti.

  3. Se i londinesi facessero una mozione per cambiare il nome del farad in faraday non penso che sarebbero presi sul serio. Noi comaschi però ci sentiamo così importanti da ignorare il costo che può avere il cambio del nome di una unità di misura, e il dissenso che otterremmo nella remotissima possibilità che la mozione fosse accolta.

  4. Quello che passa il convento….come a livello nazionale…venditori di lattine allo stadio ministro degli esteri e baby Sitter presidenti del consiglio!
    X fortuna sono vecchio…

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