La lettera a ComoZero della guida turistica che contestava le nuove norme appena approvate dal consiglio comunale della città e la (a sua avviso deficitaria) gestione del turismo da parte di sindaco e giunta, oltre alla replica di una storica residente del centro storico che ribatteva su vari punti, hanno innescato un dibattito notevole.
Pubblichiamo di seguito, dunque, un terzo contributo giunto alla mail redazionecomozero@gmail.com che è soprattutto una risposta al contributo della cittadina.
Buonasera,
Ho 64 anni e sono nato e cresciuto in centro storico prima che un grande sindaco (Antonio Spallino, ndr) avviasse la sua chiusura al traffico delle auto e ho sempre vissuto a Como: il mio lavoro però mi ha consentito di girare la nostra meravigliosa Italia e buona parte del mondo e non mi riconosco nell’approccio nostalgico di chi mi ha preceduto.
L’intervento della comasca che si lamenta del turismo mi lascia perplesso, non perché non veda le stesse cose che vede lei girando per la città che amo ma a differenza della signora mi sforzo di essere obiettivo e sono molto deluso da questo sindaco – avevo pensato finalmente libero da condizionamenti politici e invece ultimamente rancoroso in modo poco utile e privo di idee e di iniziative che non siano di corto respiro.
Como – facciamone una ragione – ha bisogno del turismo di ogni ceto per vivere e prosperare e i mali dell’overturism non si curano con norme draconiane ma con una politica per il turismo e una seria azione amministrativa.
Alcuni esempi
Bagni pubblici: in tutto il centro storico e nelle zone più turistiche non ce ne sono e posti dove realizzarli ci sarebbero con un minimo di fantasia nell’impiego del patrimonio municipale;
Controlli: anziché legiferare con il tetto a 25 turisti per gruppo in piena stagione quando le agenzie hanno già venduto da mesi la visita della nostra città, perché non farlo dal prossimo anno anziché con un preavviso di pochi giorni magari chiedendo anche un contributo per la sosta dei pullman?
Repressione dell’abusivismo: possibile che la polizia municipale non riesca a far rispettare la legge sul turismo e solo io mi accorga della differenza tra un gruppo organizzato con una guida professionale e una comitiva con un accompagnatore sovente straniero ma certo improvvisato? Al sindaco suggerisco di sedersi su una panchina e di osservare ma così facendo per lui il rischio è che i comaschi gli chiedano conto dello scempio dei giardini a lago o del Politeama o delle tante altre questioni irrisolte;
Code ai battelli e alla funicolare: basterebbero un sistema di prenotazione più moderno e una riserva di posti per abbonati e residenti, magari con una corsia preferenziale e la situazione sarebbe più accettabile. Nulla che non si possa prevedere e fare ma non lo si fa e il management pubblico della navigazione laghi rimane saldo e seduto sulle proprie poltrone (anche se è appena stato annunciato un sistema tagliacode per i biglietti, ndr). Certo anche dalla meneghina ATM mi aspettavo di più!
Presidi della polizia municipale nei punti critici: con un minimo di buona volontà si potrebbe pensare di presidiare alcuni punti critici quali L’attraversamento di via Innocenzo XI e di piazza Cacciatori delle Alpi sulla direttrice della stazione San Giovanni, Porta Torre e piazza Vittoria, piazza Matteotti e porto di Sant’Agostino, magari con una maggiore collaborazione interforze con i corpi statali… e invece ci sono camper che in zona stadio e a Villa Geno intralciano la viabilità, autobus che non riescono a svoltare e tutto ciò che consegue a una situazione non gestita.
Cara signora, signor Sindaco, la maggiore responsabilità non è di chi viene a visitare la nostra bella città e il nostro meraviglioso lago ma di chi non ha saputo e non sa o non vuole organizzarla per accogliere.
MB