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Turismo, la lettrice da Firenze: “Il Lago di Como sarà come qui, una Disneyland fuori controllo”

Sono stati tantissimi i commenti arrivati direttamente ai singoli articoli o tramite i sociali sui diversi articoli che segnalano la sempre maggiore difficoltà di Como e dei borghi sul lago a gestire i grandissimi numeri legati al turismo. Tra questi, particolarmente interessante quello di Adele, lecchese trasferita da anni a Firenze, a cui è arrivato questo articolo e che propone una sua riflessione sul possibile destino parallelo tra il Lago di Como e, appunto, il capoluogo toscano. Lo ripubblichiamo qui di seguito integralmente (per inviare opinioni, segnalazioni, foto e video scrivere a redazionecomozero@gmail.com o alla pagina facebook).

Detto da una lecchese trapiantata da anni a Firenze e quindi conosco bene le due realtà. State facendo la fine di Firenze, non più abitabile dai fiorentini che sono stati cacciati dalla loro città e che adesso faticano a trovare casa anche nell’hinterland, i prezzi sono inarrivabili e Firenze è diventata un suk e una Disneyland senza più controllo.

Fermatevi finché siete in tempo, qui se ne sono accorti ma non sanno come fare ad arginare il fenomeno, complici anche poteri e una politica ignobili e quindi si continua con questa giostra che sta distruggendo una delle più belle città del mondo. Mi auguro vivamente che voi riusciate a salvarvi facendo tesoro delle esperienze altrui…

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10 Commenti

  1. Insomma mai contenti. Fa caldo perché fa caldo freddo perché fa freddo, poi mancano i turisti e poi c’è ne son troppi, mai contenti davvero, sempre a lagnarsi. I turisti ci sono per due mesetti e poi Como torna quello che è. Oltre a questo Como non è di proprietà degli abitanti di Como che affollano anche loro le città di mare e i loro litorali. Tolleranza è buon senso per tutti.

  2. iniziamo a mettere delle regole sugli affitti turistici in modo che tanti proprietari ingordi non lucrino sulla situazione.
    Il centro si sta spopolando e i residenti in affitto sono sfrattati per dare spazio a bilocali non regolamentati e quindi fuori controllo (hanno aperto B&B anche nei negozi e negli uffici a piano terra nelle vie centrali poco battute).
    queste regole le può fare un sindaco lungimirante?

  3. il problema é come fare…qualcuno ha un’idea? l’albergo non rifiuta certo un cliente, l’affittacamere nemmeno e proibire a qualcuno di visitare Como ed il lago portandosi dietro la schisceta non é possibile.

  4. I”il Lago di Como sarà una Disneyland fuori controllo….” È GIÀ fuori controllo. Il turismo lo si deve contenere e regolare come fanno in Australia (e non solo ) Molto facile basta copiare.

    1. Quello che la signorina ha scritto, ha sicuramente delle basi veritiere.
      Basi che accomunano tutte le nostre bellissime cittá d’arte.

      Per Como io confido in primis nei comaschi e nella loro proverbiale poca apertura verso il prossimo :), e lo dico da comasca!

      Secondariamente spero in chi ci governa che metta i corretti paletti

      Perché è facile, non ci vuole molto …

      1 mettere in tetto massimo per gli Airbnb in cittá
      2 costringere chi lo fa a non essere considerato un privato che affitta, ma ad esempio un negoziante, quindi con partita iva. I numeri degli Airbnb scenderebbero drasticamente da soli
      3. Mettere un tetto massimo ai prezzi di vendita e affitto case a seconda delle zone.
      A quel punto non avrebbe senso vendere e affittare a persone non qui residenti, perché oltre a una certa cifra non si potrebbe andare (come invece si fa ora) e quindi tutti noi potremmo ipoteticamente acquistare
      Proproo perché i prezzi dovrebbero stare in un dato range.
      4 magari fare una scontistica in tassazione o similare a chi affitta / vende a persone già residenti in Como e provincia.
      Il numero di affitti e vendite a stranieri ricconi non residenti calerebbe drasticamente …

      I modi ci sono, si possono trovare

      Sta a noi (a chi abbiamo votato) applicarli e farli applicare …

    1. Non ho ben capito chi lo deve dire ai ristoratori, e che cosa. Di sicuro l’amministrazione potrebbe dire ai ristoratori, baristi & C. di riportare il numero dei tavoli in esterno a numeri più decenti; in tal modo le piazze cittadine tornerebbero a essere tali (l’ex piazza Mazzini è a dir poco indecente). Poi, sono d’accordo: non è così ovvio contenere il turismo.

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