Ats Insubria, nell’aggiornamento settimanale sull’andamento dell’epidemia Covid, conferma l’aumento dei contagi registrato anche la scorsa settimana.
Nel periodo dal 9 al 15 gennaio, infatti, a Como sono stati riscontrati 1.321 nuovi casi positivi (su 11.898 tamponi), a Varese 1.756 (17.780).
Covid, allarme Ats: “Casi in aumento, attenzione”. Vaccino, aderisce il 75% del personale sanitario
“Purtroppo anche dal 9 al 15 gennaio vediamo un incremento dei nuovi contagi – ha spiegato il direttore sanitario di Ats Insubria, Giuseppe Catanoso – osserviamo che anche l’indice Rdt tende ad aumentare nel complesso. L’avvio delle vaccinazioni contro il Covid dà una sorta di tranquillità alle persone e fa abbassare la soglia di attenzione, invece è importante tenere presente che finché non raggiungeremo l’immunità di gregge non possiamo abbassare la guardia. Io stesso ho visto in questi giorni molti giovani che non stanno attenti al distanziamento, a indossare sempre le mascherine”.
Secondo quanto riferito da Ats Insubria, il territorio di Como e Varese registrerebbe comunque un aumento meno marcato rispetto ad altre aree come quella di Mantova. “Non abbiamo avuto il sentore di un picco – ha osservato Catanoso – ma solo il rispetto delle norme di sicurezza ci permetterà di contrastare il virus, finché non avremo le vaccinazioni di massa in autunno”.
In merito alla campagna vaccinale anti-Covid, Asst Lariana ha già superato i 9.500 vaccini su dipendenti, medici di medicina generale, di continuità assistenziale, negli ospedali privati convenzionati e nelle Rsa. La vaccinazione è stata fatta anche sul personale non sanitario. Come ha sottolineato lo stesso direttore Catanoso, “un ospedale funziona anche con il personale di supporto, delle cui attività non si può privare. Anche in Ats Insubria abbiamo vaccinato il personale che si occupa di contact tracing, non è a contatto coi malati ma la sua funzione è fondamentale”.
In questi giorni, Ats Insubria ha iniziato anche la raccolta delle adesioni di tutte le altre categorie che andranno vaccinate: dalle Croci ai medici e odontoiatri liberi professionisti, dei vari Ordini e albi professionali. “Tra fine mese e inizio febbraio speriamo di poter procedere con la vaccinazione di queste categorie nella cosiddetta fase 1-bis – ha aggiunto il direttore sanitario di Ats – Contestualmente all’arrivo di vaccini più manovrabili, in primis Moderna e speriamo anche Astra Zeneca, partiremo con la vaccinazione degli ultra 80enni, poi i soggetti dagli 80 ai 65 anni e con caratteristiche di fragilità”.
Infine, Ats ha richiesto la disponibilità degli operatori alla vaccinazione anche nelle strutture socio sanitarie come quelle psichiatriche o i centri diurni, per poter programmare il piano vaccinale che partirà non appena si avranno le indicazioni a livello regionale. Si tratta di oltre 500 realtà sul territorio di Como e Varese.