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Covid – Lombardia, il sindacato dei medici si appella ai cittadini: “I vostri comportamenti non sono un dettaglio”

Lo spettro di una terza ondata di Covid – per di più con le varianti del virus – spinge il sindacato dei medici lombardi Anaao Assomed a lanciare un appello a cittadini come prima barriera contro l’allargarsi della pandemia.

“L’istituzione di zone rosse mitigate e zone arancioni rafforzate da parte di Regione Lombardia dimostra l’acuirsi della situazione Covid, specialmente nella parte Est della regione – si legge nella nota – Gli ospedali della provincia di Brescia e delle immediate vicinanze sono da settimane in sofferenza, i pazienti sono frequentemente spostati altrove e le attività ordinarie no-Covid stanno attraversando un periodo critico”.

Per questo motivo, Anaao Assomed Lombardia chiede ai cittadini, alla Regione e alle direzioni strategiche di aumentare l’impegno e l’incisività per dare un contributo decisivo alla lotta contro Covid 19.

“Ognuno faccia la propria parte per mitigare il più possibile e contenere il diffondersi dell’infezione – afferma Stefano Magnone, segretario regionale di Anaao Lombardia – Purtroppo i comportamenti individuali non sono un dettaglio, ma costituiscono un elemento fondamentale per aiutarci a controllare la pandemia. Non bastano i provvedimenti restrittivi che impattano su libertà individuali ed economia, se non sono seguiti dall’adesione di tutti i cittadini”.

L’appello si estende anche alla “Regione e alle istituzioni sanitarie lombarde, chiamate ora a dimostrare maggiore impegno nel reclutamento del personale, che deve essere formato preliminarmente – specie se non ricopre ruoli specialistici inerenti la gestione di Covid-19. Ciò va fatto senza comunque trascurare gli altri problemi e le altre patologie curate negli ospedali del territorio”.

“A questo appello – conclude Magnone – aggiungiamo la richiesta a Regione Lombardia e a tutte le Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale di fare il massimo sforzo per assumere il maggior numero di medici e dirigenti sanitari per fronteggiare la pandemia e la campagna vaccinale, senza dimenticare i pazienti no Covid. Noi abbiamo già dato e stiamo dando il massimo, ma senza rinforzi ulteriori il sistema non può reggere”.

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