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Green Pass sul lavoro, Spata (Medici Como): “Unica soluzione”. Ma è boom di tamponi nelle farmacie

Nel tentativo di convicere o almeno raggungere la fetta di popolazione no-vax, anche in provincia di Como, l’esatate scorsa, Ats ha fornito ai medici di base la lista delle persone non vaccinate per una campagna di sensibilizzazione.

“Abbiamo ottenuto un buon risultato – spiega Gianluigi Spata presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Como e della Lombardia – Molti hanno cambiato idea anche se altri sono rimasti sulle loro posizioni. Molto spesso questo è frutto di una grande confusione sull’argomento, alimentata anche dai mass media. Posso assicurare che il vaccino è sicuro”.

Ora c’è la questione del Green Pass sul posto di lavoro: “Ma non è un documento totalmente nuovo, infatti da sempre esiste la scheda vaccinale per i bambini. E questa è l’unica via che ci può permettere di tornare alla normalità in sicurezza”.

Il provvedimento sull’obbligo di Green Pass anche sul posto di lavoro sta scatenando non pochi problemi nelle farmacie, dove la richiesta di tamponi è arrivata alle stelle.

“Confermo le lunghe code per effettuare i test – spiega Renato Acquistapace, coordinatore delle Farmacie Comunali di Confservizi Cispel Lombardia – la richiesta era già aumentata nei giorni scorsi ma ora molto di più”.

La situazione in regione e sul Lario si presenta molto complessa: “Ci sono farmacie comunali che non sono in grado di soddisfare la domanda, alcune hanno prenotazioni fino alla fine dell’anno – rimarca Acquistapace – Bisogna considerare che il dipendente che fa i tamponi non può stare al banco a servire i clienti: molte farmacie, soprattutto le più piccole, non se lo possono permettere”.

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