Medico di base non vaccinato e sospeso. E’ il primo caso nel Comasco.

Lo ha fatto sapere Ats Insubira durante il consueto punto sulla situazione epidemiologica Covid (sotto i dati completi).

Maria Cristina Della Rosa, direttrice del dipartimento di Cure Primarie, ha spiegato: “L’impatto di scelte come questa è grave per la popolazione. I medici che lavorano nelle strutture sanitarie non hanno in carico tra i 1.600 e i 1.700 pazienti come i medici di base. Stiamo gestendo questa prima sospensione, ne arriveranno altre, sono poche ma avranno un impatto devastante“.

Cosa succede ora? “Nei primi giorni di sospensione interviene la rete degli altri medici di base, certo non senza problemi perché hanno i loro assistiti. Disperatamente e con difficoltà cerchiamo medici da incaricare temporaneamente fino a quando, eventualmente, il sanitario deciderà di vaccinarsi. Serve un contratto diretto e un lavoro coi sindaci dei Comuni dove il fatto avviene. Nel caso di cui siamo parlano abbiamo un problema a trovare studi medici alternativi, soprattutto se quello in causa è di proprietà del medico coinvolto. La popolazione è disorientata, perde da un giorno all’altro il suo riferimento”.

Giuseppe Catanoso, Direttore Sanitario di Ats Insubria, ha aggiunto: “Un medico non vaccinato pesa tantissimo, rispettiamo le indicazione della legge e usiamo la massima cautela. Sospendiamo solo quando non c’è un’altra soluzione. Il disagio dei cittadini può essere psicologicamente pesante, perdono un punto di riferimento, soprattutto le persone anziane“.

A oggi nel complesso sono 900 i sanitari non vaccinati tra le province di Como e Varese, numero che viene monitorato costantemente.

Qui lo studio sull’andamento dell’epidemia nell’ultimo periodo (barra di navigazione, zoom e sfoglia in fondo):