Dal segretario generale della Uil del Lario, Salvatore Monteduro, e dal segretario della Uil Fpl del Lario, Vincenzo Falanga, arrivano parole dure nei confronti di Regione e Governo sul fronte delle assunzioni del personale infermieristico.
La base di partenza punta sulle “affermazioni riportate dal Direttore Generale Welfare di Regione Lombardia, dott. Marco Trivelli, al Tg 1 delle ore 20:00 del 18 ottobre 2020, dove afferma che non c’è personale infermieristico disponibile ad essere assunto da parte delle ASST lombarde”.
Secondo la Uil, però, risulta che “ci siano molte graduatorie di infermieri in essere nelle ASST Lombarde con idonei che possono essere assunti immediatamente. Un esempio per tutti l’ASST Lariana di Como la quale ha una graduatoria infermieri dov’è possibile assumere più di 600 persone. È ovvio che a questi professionisti deve essere offerto un contratto di lavoro con una prospettiva di assunzione a tempo indeterminato”.
Poi l’affondo diretto nei confronti di Regione Lombardia: “Invece di lamentare una carenza di infermieri disoccupati, farebbe meglio ad autorizzare assunzioni di personale per potenziare immediatamente il sistema sanitario ospedaliero e territoriale lombardo, e chiedere alle Autorità competenti, di ampliare il numero di accesso ai test di ammissioni per la formazione del personale sanitario infermieristico, tecnico e della riabilitazione”.
“Lo stesso ragionamento – proseguono Monteduro e Falanga – vale per tecnici di laboratorio, della prevenzione e amministrativi i quali sono impegnati presso le ATS per le indagini epidemiologiche il cui lavoro di rafforzamento è fondamentale per la gestione del virus. Le falle che la Pandemia ha evidenziato nel sistema sanitario regionale sono frutto di anni e anni di blocco delle politiche assunzionali e di investimento nel servizio sanitario a cui va data risposta evitando il ripetersi del solito “scarica barile” delle responsabilità tra Governo Centrale e Regionale”.
Non manca un riferimento ai 37 miliardi del Mes, peraltro poco gradito al governo, con lo stesso premier Conte che ieri sera ha affermato che “non è la panacea”.
Secondo i dirigenti Uil dei Lario, però, devono “essere colte tutte le opportunità e le risorse economiche che l’Unione Europea sta mettendo a disposizione per il nostro Paese, tra cui i 37 Miliardi del MES”.
“Non è possibile – chiude la nota -che dopo 8 mesi dalla prima ondata sanitaria da COVID-19 si prospetti una nuova emergenza e un sovraccarico degli Ospedali”
Segue una lunga serie di interrogativi: “Cosa è stato fatto per rafforzare la medicina territoriale, indicata da tutti il punto critico del sistema sanitario regionale per decongestionare il carico degli Ospedali? Le USCA (unità speciali di continuità assistenziale) per la gestione domiciliare dei pazienti COVID da attivare una ogni 50.000 abitanti sono state realmente attivate tutte? Gli infermieri di famiglia o di comunità, (8 infermieri per ogni 50.000 abitanti secondo quanto previsto dal D.L. rilancio), sono stati assunti e sono operativi? È vero che non si trovano gli infermieri da assumere? Le graduatorie per le assunzioni degli infermieri di ogni ASST sono state esaurite o è possibile ancora chiamare a tempo indeterminato il personale?”
“Regione Lombardia prima di dichiarare che non sono disponibili infermieri da assumere dalle graduatorie dovrebbe elencare a tutta la Comunità cosa è stato fatto e cosa ancora c’è da fare – chiudono Monteduro e Falanga – Basta parole, adesso i Cittadini Lombardi e gli operatori nel servizio sanitario chiedono di essere tutelati e senza perdere ulteriore tempo”.