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Ospedale di Menaggio, i sindacati: “Serve una responsabilità solidale anche degli operatori turistici”

In questi giorni è tornato di grande attualità il futuro dell’ospedale di Menaggio tra mobilitazioni, raccolte di firme e polemiche politiche. Oggi nel dibattito si inserisce una presa di posizione unitaria di Cgil, Cisl e Uil attraverso una nota che pubblichiamo integralmente di seguito.

Il territorio del Medio Alto Lario (Mal) vede dal 1985 l’ospedale di Menaggio Erba Renaldi quale punto nevralgico di erogazione di prestazioni sanitarie pubbliche e promotore di salute e benessere psichico sul territorio. Un presidio fortemente voluto che, nel corso del tempo, si è radicato nel tessuto sociale.

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una progressiva contrazione del servizio. La pandemia non ha fatto altro che accelerare un destino che appare incontrovertibile.

Come organizzazioni sindacali, in coerenza con la mobilitazione della popolazione interessata, abbiamo promosso momenti di confronto con le istituzioni sanitarie e politico amministrative e continueremo a farlo. Alla denuncia pubblica si è sempre affiancato un momento di approfondimento e riflessione. La crisi del nosocomio è però un dato di rilievo concreto e, malgrado le numerose ipotesi di rilancio (basti vedere il piano presentato nel 2019 da ASST Lariana ai sindaci del Distretto), i bandi deserti per l’assunzione di medici ed infermieri si susseguono periodicamente.

CGIL, CISL e UIL ritengono necessario porre un punto fermo e di prospettiva: l’Ospedale Erba Renaldi deve tornare ad essere la risposta di salute ai bisogni del territorio. Da un’analisi serrata di questi ultimi bisogna ripartire. Lo si può e lo si deve fare attraverso un percorso condiviso tra i soggetti decisori e le parti sociali di rappresentanza (quale espressione dei bisogni dell’area) a partire dall’ ATS Insubria, l’ASST Lariana, e i Sindaci del territorio.

Il territorio del medio alto Lario, morfologicamente svantaggiato e con peculiarità difficilmente riscontrabili nel resto della provincia, sta vivendo gli anni del boom turistico e di sviluppo che determinano alcuni benefici per il territorio. I numeri di presenze, soprattutto di visitatori stranieri, sono in crescita esponenziale. Per la popolazione residente, sono ultimamente le esternalità negative quelle più evidenti che il fenomeno lascia sul campo. Ed è singolare pensare come un valore aggiunto economico non si traduca in benessere collettivo ed anzi veda la contemporanea contrazione dei servizi pubblici di salute e welfare. Una contraddizione che deve essere indagata e risolta per evitare il depauperamento del tessuto sociale. E’ dentro questo paradigma che vorremmo aprire ad un confronto pubblico che coinvolga pure le organizzazioni di rappresentanza degli operatori del turismo, per chiamarli ad una responsabilità solidale. Questo coinvolgimento risponde alla necessità di assumere il benessere delle comunità interessate come obiettivo comune, in un’ottica di sostenibilità sociale condivisa da tutti i soggetti.

Rilanciare l’Ospedale di Menaggio oggi significa quindi prima definire puntualmente i bisogni del territorio e contestualmente chiamare a responsabilità collettiva tutti gli attori: istituzionali per la parte decisionale, economici per convertire un valore aggiunto che oggi si limita a vantaggi apprezzabili per pochi.

Per tali ragioni CGIL, CISL e UIL hanno chiesto per i primi giorni di settembre l’attivazione di un tavolo con ATS, ASST, e la rappresentanza dei sindaci del territorio, per confrontarsi sui tempi e gli strumenti per proseguire ad assicurare la risposta ai bisogni di salute del territorio.

Ghirotti Alessandra 
Gilardoni Paola 
Esposito Dario 

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