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Sanità

Rivolta nella residenza per anziani comasca: “Lavoro senza tregua, orari sempre diversi, stipendi bassi. Basta”

“Non possiamo più andare avanti così”. C’è anche questo passaggio nella lettera siglata da Cgil, Cisl dei Laghi e Uil del Lario in relazione alla situazione della Rsa San Giovanni di Asso, del network Emmaus Italia. a tutela dei lavoratori. Di seguito la nota.

Lavorare senza tregua, con turni sempre diversi, mette a dura prova la salute mentale e fisica dei lavoratori, che non vogliono solo più soldi, ma anche più dignità lavorativa. “Non possiamo più andare avanti così” dicono i lavoratori e le lavoratrici della storica casa di riposo della Valassina, riuniti in assemblea il 4 di marzo scorso.

Oltre alla cronica carenza di personale, legata anche alla fuga di operatori sanitari e sociali, denunciano le difficoltà organizzative e gestionali della struttura, che ricadono sempre sulle spalle di chi lavora. I lavoratori e le lavoratrici hanno respinto la proposta di Emmaus di dare un ticket a chi si rende disponibile a tornare in servizio per coprire le assenze dei colleghi, assenze che sono generate anche situazioni di stress-lavoro correlato. Infatti l’assemblea del personale ha posto l’accento sui carichi di lavoro estenuanti, certamente non risolvibili con il pagamento di un ticket

Inoltre la Società applica un contratto collettivo nazionale non firmato da sindacati rappresentativi, in quanto non prevede tutele adeguate e salari dignitosi. Infatti Emmaus è una società per azioni, recentemente acquisita da Over S.p.A. che deve rendere conto agli azionisti producendo utili.

La salute non è e non può diventare una merce. La situazione è insostenibile e i dipendenti hanno chiesto alle OO.SS. di continuare la battaglia per ottenere condizioni di lavoro dignitose e uno stipendio adeguato, oltre a rivedere l’organizzazione del lavoro per consentire a tutti di conciliare i tempi di vita e di lavoro. Se queste condizioni non cambieranno presto, senza accampare scuse sulla difficoltà a trovare personale, siamo pronti a chiedere l’intervento dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, e anche a proclamare lo stato di agitazione del personale.

Flavio Concil – FP CGIL Como
Angelo Goffredi – CISL FP dei Laghi
Patrizia Bologna – UIL FPL del Lario e Brianza

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10 Commenti

  1. Davvero vergognoso che nelle rsa non ci siano controlli da parte delle enti, quando arrivano stranamente risulta tutto a norma e danno accreditamenti. La verità è che il numero del personale non riesce a badare alle esigenze effettive degli ospiti soprattutto se il rapporto è uno oss per 10 ospiti a maggior ragione se questi non sono autonomi. Chi gestisce si nasconde dietro al minutaggio e mette in turno sempre meno personale. Le lamentele dei parenti vengono da parte di chi gestisce caricate alle oss le quali non hanno diritto di rispondere perché subiscono bossing e non hanno diritto neanche ai tempi di vestizione pertanto arrivano tutti giorni 20 minuti prima per cambiarsi e prendere consegne e escono 20 min dopo sempre per lo stesso motivo e il tutto a gratis aggiungo che le oss meno fanno pausa purché non c’è tempo, rinunciano di tutto cuore per cercare il più possibile di essere d’aiuto agli anziani. Ma è ora di dire tutti insieme BASTA. Se sei oss e ti vengono date delle limitazioni fisiche non sei rispetta anzi fanno di tutto per farti dare le dimissioni perché la stragrande maggioranza delle rsa prima ti spremono come un limone poi ti gettano. Non è questione di stipendio da fame ma di voler lavorare bene nella salute e rispetto di tutti. Alle oss si dovrebbero unire anche tutti coloro che hanno i parenti ricoverati perché ora non potete dire non lo sapevo, la figura dell’oss sta cercando di aiutare i tuoi cari aiutali anche tu sostenendoli.

  2. L’ articolo non cita Rapibese x questa situazione, comunque lo stato la tutela e la valorizzazione di questi lavoratori impegnati in un settore cruciale è un tema che deve riguardare tutti.

  3. Bisogna giustamente pretendere salati e orari migliori ma bisogna anche avere cura e amore per gli ospiti e soprattutto le persone molto anziane.
    Per quello che mi riguarda esperienza molto negativa.

  4. Lavoro anche io in una rsa ..devono alzare gli stipendi….ma nn capiscono che siamo essenziali x le strutture????o fanno finta di nn sentire????? Gli farei provare un gg lavorativo come O.S.S. un giorno poi mi diranno ….che è un lavoro pesante e dovrebbe passare come usurante

    1. Mia figlia lavora come O.S.S. in Toscana e la situazione è sempre difficilissima… non basta alzare gli stipendi: occorre assumere più personale, per compensare chi è in ferie, in congedo parentale, in malattia… e bisognerebbe che chi, in Regione, calcola il tempo che un O.S.S. deve impiegare con un ospite, cominci a dimostrare lui come fare a rimanere nei limiti di tempo con persone che non collaborano perché non ci stanno più con la testa, o così irrigidite che si ha paura di provocare una frattura nelle operazioni di cura quotidiane…

  5. Dai che il Rapi con la sua frizzantissima giunta vuole esternalizzare tutto alle cooperative per avere un servizio migliore, efficiente e economicamente sostenibile.
    Peccato che per esternalizzare dovrà fare i bandi di gara…..ahahahaha
    Peccato che per esternalizzare e andare in gara c’è il codice degli appalti…..ahahahha
    Peccato che non sempre tutto fila liscio visto che ancora oggi si va in gara con il massimo ribasso!!

    Rapinese, se lo conosci lo eviti!!

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