Nel giorno dello sciopero nazionale di medici e infermieri, con moltissimi tra esami e visite destinate a saltare, nelle zone di confine come Como riemerge con forza il pesantissimo divario salariale tra Italia e Svizzera, uno dei principali fatto di ‘fuga dall’Italia’ dei professionisti della salute. Non solo: dal presidente del sindacato Nursing Up, Antonio De Palma, era già arrivato un allarme forte sull’ulteriore approfondimento delle differenze tra le buste paga in Italia e in Svizzera.
“Aumenta a dismisura il gap tra Italia e Svizzera , dove gli stipendi degli infermieri continuano a crescere e si collocano tra i più alti in Europa – ha detto De Palma – E lo dice l’Ufficio federale di statistica elvetico (UST). Di questo passo sarà impresa davvero ardua, senza ingenti investimenti nei talenti e nelle competenze dei nostri professionisti, arginare il fenomeno dei frontalieri”.
Di fatto, secondo i dati, le retribuzioni dei nostri infermieri, che arrivano oggi a essere inferiori anche di tre volte rispetto a quelle elvetiche. I salari italiani, al contrario, continuano a calare vertiginosamente rispetto al costo della vita. Siamo di fronte a un preoccupante -3,4% registrato tra il 2019 e il 2022. E l’Italia è uno dei paesi che ancora non sono tornati alla situazione pre-Covid: il quarto con il calo più pronunciato (insieme ai Paesi Bassi), dopo Repubblica Ceca (-7,2%), Grecia (-5,9%) e Spagna (-3,6%)».
“A oggi sono circa 5mila i frontalieri italiani che lavorano in terra elvetica – sottolinea il presidente di Nursing Up – Numeri allarmanti che minano gli organici dei nostri ospedali. Oltre 4mila provengono dalle province di confine della Lombardia. Una media di 400 professionisti sanitari all’anno, per la maggior parte infermieri, decide di lasciare il servizio sanitario italiano pubblico per intraprendere “un viaggio quotidiano” verso territori come il Ticino. Le offerte di lavoro in Svizzera non mancano, le opportunità sono numerose, sia nel pubblico che nel privato, in tanti settori. Nella sanità locale, realtà in cui sono stati fatti massicci investimenti per la crescita negli ultimi anni, un infermiere italiano può arrivare a uno stipendio che può toccare un picco di 6mila euro netti mensili”.
Dall’indagine dell’UST emerge che negli ultimi dieci anni gli stipendi svizzeri sono aumentati in quasi tutte le professioni. Il salario medio, sommando l’insieme dei settori professionali, è aumentato del 5,4%, passando da 6.439 a 6.788 franchi.
In definitiva, i grandi vincitori del periodo 2012-2022 sono coloro che operano nel settore della gestione dei rifiuti. Gli addetti alla raccolta dei rifiuti guadagnano oggi 1.200 franchi in più rispetto a 10 anni fa, un aumento del 28%. Tuttavia, il loro stipendio mensile di 5.404 è significativamente inferiore allo stipendio medio indipendente della professione. Al secondo posto come aumento vi sono per l’appunto i professionisti sanitari, il cui stipendio è cresciuto addirittura del 10,7%, con una retribuzione media però di 6.800 franchi mensili, quasi 7mila euro lordi.