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Sanità

Vaccino antinfluenzale, si parte da metà ottobre: prima persone fragili e donne in gravidanza. La maxi guida

Insieme alle misure di igiene e di protezione individuale, la vaccinazione è lo strumento più efficace e sicuro per prevenire l’influenza stagionale. La vaccinazione è raccomandata e gratuita per le categorie a rischio.

Al via la campagna vaccinale 2020/2021 contro l’influenza stagionale

L’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Coronavirus ha reso indispensabile rafforzare la capacità di reazione in tempi brevi del sistema sanitario. In questo contesto, la vaccinazione antinfluenzale è un alleato importante e risulta fondamentale per le persone ad alto rischio, sia per la tutela della loro salute, sia per semplificare la gestione e le diagnosi tra i casi sospetti COVID-19 e i casi di influenza stagionale, i cui sintomi sono tra loro molto simili.

La somministrazione dei vaccini partirà dalla seconda metà di ottobre e sarà prevista inizialmente in forma gratuita per i pazienti fragili e le donne in gravidanza.

A novembre, sarà il turno degli over 65 e a seguire gli operatori sanitari e i bambini fino al sesto anno, infine sarà promossa anche tra gli over 60 sani.

Le vaccinazioni antinfluenzali sono erogate:

  • dai Medici di Medicina Generale che aderiscono alla campagna: in questo caso è consigliato verificare le modalità dell’offerta presso il proprio Medico di Medicina Generale;
  • presso i Centri vaccinali delle ASST;
  • nei luoghi dedicati, individuati dalle ASST anche con la collaborazione dei Comuni.

Quest’anno sarà ancora più importante accordarsi preventivamente con il proprio Medico o con le ASST di riferimento e rispettare modalità e tempi della prenotazione, così da garantire il rispetto delle norme di distanziamento ed evitare la formazione di assembramenti.

Inoltre, sempre quest’anno l’offerta della vaccinazione proseguirà per tutta la stagione influenzale e, compatibilmente con l’esaurimento dell’offerta gratuita alle categorie a rischio, i centri vaccinali apriranno anche la possibilità della vaccinazione in co-pagamento.

Le campagne vaccinali sui vari territori sono coordinate dall’ATS di riferimento e in concomitanza con il loro avvio, tutte le informazioni su tempistiche, modalità e luoghi di erogazione delle vaccinazioni saranno aggiornati e disponibili sui siti web di ciascuna ATS.

Chi sono i soggetti a rischio cui è destinata la vaccinazione gratuita

Le persone a maggior rischio di complicanze correlate all’influenza sono i soggetti appartenenti alle seguenti categorie:

  • donne che all’inizio della stagione influenzale si trovano in gravidanza o nel periodo “postpartum”;
  • persone affette da patologie che, in caso di influenza, possono sviluppare gravi complicanze;
  • familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato);
  • soggetti over 65 anni;
  • individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti;
  • soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo (ad es. Medici e personale sanitario, forze dell’ordine…);
  • personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.

A tutte queste persone la vaccinazione è offerta gratuitamente e sarà promossa attivamente.

In più quest’anno, per garantire una più ampia tutela della popolazione la vaccinazione sarà offerta gratuitamente anche ai bambini (fino ai 6 anni) e alle persone di età compresa tra i 60 e i 64 anni.

In particolare, per i bambini dai 2 ai 6 anni che frequentano posti affollati come le scuole dell’infanzia e hanno maggiori difficoltà a mantenere le distanze tra loro, quest’anno sarà utilizzato un vaccino spray attenuato, quadrivalente vivo: un vaccino sicuro, efficace e decisamente più semplice da somministrare ai bambini.

Ulteriori indicazioni e raccomandazioni sono consultabili qui 

Vaccinazioni contro il pneumococco

Lo Pneumococco (Streptococcus pneumoniae) è un batterio che colpisce più frequentemente persone immunocompromesse e anziani, in percentuale minore bambini di età inferiore ai 5 anni ed è più frequente durante i mesi invernali. E’ causa di malattie invasive, anche gravi, tra cui le polmoniti.

Anche per quest’anno è confermata l’offerta attiva e gratuita ai soggetti di 65 anni (nati 1955) del vaccino antipneumococcico che negli adulti prevede due dosi: una prima dose di vaccino coniugato e una seconda di vaccino polisaccaridico a distanza di almeno 2 mesi, stando attenti a non invertire l’ordine delle due vaccinazioni.

Inoltre è fortemente raccomandata e sempre gratuita ai cronici di tutte le età non ancora vaccinati, in particolare agli ospiti di collettività (RSA).

L’influenza e le sindrome parainfluenzali

Occorre porre una distinzione tra l’influenza – provocata dal virus dell’influenza, per cui c’è un vaccino – e le sindromi parainfluenzali, provocate dai virus parainfluenzali per i quali non esiste un vaccino.

L’influenza è una malattia respiratoria che può manifestarsi in forme di diversa gravità.

I sintomi tipici dell’influenza sono principalmente l’insorgenza improvvisa di febbre, anche alta, tosse e dolori muscolari. Altri sintomi comuni sono: mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola. Possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini.

La maggior parte delle persone guarisce in 7/10 giorni, ma alcuni soggetti più fragili, sono maggiormente a rischio di complicanze.

L’influenza è trasmessa principalmente attraverso le goccioline di saliva diffuse attraverso la tosse o gli starnuti e può anche essere trasmessa attraverso il contatto diretto o indiretto con le secrezioni respiratorie contaminate. Il periodo di incubazione dell’influenza stagionale è solitamente di due giorni, ma può variare da uno a quattro giorni. Gli adulti possono essere in grado di diffondere l’influenza ad altri soggetti, da un giorno prima dell’inizio dei sintomi a circa cinque giorni dopo l’inizio dei sintomi. I bambini e le persone con un sistema immunitario indebolito possono essere più facilmente soggetti a contagio.

Le sindromi parainfluenzali, invece, sono malattie infettive molto comuni che si manifestano con affezioni di vario tipo e diversa gravità.

Le forme di parainfluenza più comuni sono respiratorie e gastro-intestinali. Le infezioni da virus parainfluenzali che interessano le vie aeree superiori provocano sintomi di tipo influenzale, come mal di gola, tosse secca, rinorrea (naso che cola), brividi, febbre e malessere generale. Quando le sindromi parainfluenzali colpiscono l’apparato gastrointestinale, invece, le manifestazioni iniziali comprendono generalmente faringite, febbricola, vomito, diarrea e dolori addominali.

Attualmente, non è disponibile un vaccino per prevenire l’infezione da virus parainfluenzali. Va segnalato che le sindromi parainfluenzali possono insorgere anche in pazienti che si sono sottoposti al vaccino antinfluenzale.

L’influenza è causata da un virus diverso da quello della parainfluenza e, a livello temporale, possono circolare contemporaneamente.

Vaccinazione antipneumococcica

La trasmissione tra persone del virus dell’influenza si può verificare per via aerea, attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Per questo una buona igiene delle mani è molto importante nel limitare la diffusione.

Per questo l’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) raccomanda il rispetto delle seguenti misure:

  • Lavare regolarmente le mani e asciugarle correttamente. Le mani devono essere lavate accuratamente con acqua e sapone, per almeno 40-60 secondi ogni volta, specialmente dopo aver tossito o starnutito, e infine asciugate. I disinfettanti per le mani a base alcolica riducono la quantità di virus influenzale dalle mani contaminate e possono rappresentare una valida alternativa in assenza di acqua;
  • Coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, con fazzoletti monouso da smaltire correttamente e lavarsi dopo le mani;
  • Autoisolarsi a casa in caso di malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale;
  • Evitare il contatto stretto con persone ammalate, ad es. mantenendo una distanza di almeno un metro da chi presenta sintomi dell’influenza ed evitare posti affollati. Quando non è possibile mantenere la distanza, ridurre il tempo di contatto stretto con persone malate.
  • Evitare di toccarsi occhi, naso o bocca. I virus possono diffondersi quando una persona tocca qualsiasi superficie contaminata da virus e poi si tocca occhi, naso o bocca.

Le mascherine chirurgiche indossate da persone con sintomi influenzali possono ridurre le infezioni tra i contatti stretti.

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