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“Spiego Orazio e Virgilio in ciabatte. Le verifiche? Brevetto l’interrogazione a mani in alto”. Covid e scuola, il metodo di prof Vale

A ComoZero Talk oggi abbiamo fatto una chiacchierata con la professoressa Valentina Romano, docente di Lettere al Liceo Giovio.

Con lei niente tecnicismi o discorsi apocalittici sulle sorti di questo anno scolastico ma una “sbirciata” (seria, ma leggera nei toni) dietro le quinte del lavoro di una prof alle prese con una classe fatta di facce sullo schermo invece che di adolescenti in carne, ossa e bigliettini nascosti durante le verifiche.

“Se qualche mese fa mi avessero detto che avrei spiegato Orazio, Virgilio e Foscolo in ciabatte non ci avrei mai creduto ma alla fine è successo – racconta – anche se non c’è il guardarsi negli occhi, la bidella che entra in classe, l’intervallo o inciampare nelle cartelle. Per questo sia noi insegnanti che i ragazzi non vediamo l’ora di tornare in classe”.

E poco importa se, anche nella classe virtuale, c’è qualcuno che continua a esercitare l’antica arte della copiatura: “Prima o poi mi aspetto di trovare qualche mamma che esce dall’armadio per dare la risposta – dice ridendo – e ho brevettato l’interrogazione ‘mani in alto’ così non smanettano cercando la risposta chissà dove. Ma adesso non è fondamentale il problema della valutazione, quello che conta è non perdere il contatto con i ragazzi. E, dopotutto, meglio che facciano qualcosa anche scopiazzando piuttosto che non fare nulla”.

E anche la promozione assicurata per tutti, croce e delizia di docenti e studenti, non spaventa la prof: “Mi piacerebbe dire che rimane sempre la voglia di apprendere ma tanti ragazzo si sono adagiati – spiega Valentina – quello che cerco di fare è richiamarli al senso di responsabilità: non bisogna studiare per il voto, per la prof o per la mamma ma perché stanno creando competenze che serviranno per il futuro”.

Un futuro a cui, purtroppo, mancherà necessariamente qualche tassello che, a 17 anni, ha il valore delle cose che non torneranno mai più: “In questi giorni sarei dovuta andare in gita con i miei alunni – racconta – e poi penso ai ragazzi di quinta, alla maturità: li stiamo derubando di tanti pezzi ma ne usciranno diversi, ma sicuramente rafforzati e più maturi”.

Se poi volete sapere se la prof Romano, quando fa lezione, sotto ha i pantaloni della tuta e le ciabatte come tutti noi comuni mortali, non vi resta che ascoltare questa chiacchierata.

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2 Commenti

  1. Brava Prof Romano.
    Rispondo ad Antonio, credo compagno in quinta ragion. in quanto chiamato in causa personalmente ?.
    Effettivamente la nostra prof era così, l’inglese l’ho imparato in quel modo..la gazzetta sotto il banco aiutava ad avere mezzo voto in più e la memoria allenata mi è servita per l’attuale lavoro ?.
    Grazie a Comozero per tenerci sempre aggiornati e a chi opera negli ospedali e rsa

  2. Brava Prof!
    Avevo una prof di inglese fine anni 80 inizio 90, che non aiutava per nulla. Addirittura avevo un compagno che l’inglese lo aveva imparato meglio di tutti traducendo i testi dei Queen, Dire Straits, Bruce Springsteen ( e leggeva la gazzetta dello sport sotto il banco sapendo poi tutto di tutti), mitico Alessio!
    Ora provo il suo metodo con i miei tre monelli, anche se ammettono che la scuola e gli insegnanti mancano tanto tanto!

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