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Lo storico liceo di Como compie 102 anni e si fa il regalo: rinasce il laboratorio che ha cambiato il mondo

“Siamo qui per celebrare un miracolo” con queste parole il preside del Liceo Scientifico Paolo Giovio, Nicola D’Antonio, ha aperto oggi in aula magna la cerimonia di inaugurazione della ricostruzione dello storico gabinetto scientifico settecentesco di Giulio Cesare Gattoni, luogo in cui Alessandro Volta mosse i primi passi nelle sue ricerche che hanno poi portato all’invenzione della pila.

Dopo decenni di oblio, questo progetto di recupero, nato dalla collaborazione tra l’Ordine degli Ingegneri, la professoressa di matematica e fisica Di Meo e alcuni studenti, ha permesso di restituire alla comunità un patrimonio di grande valore storico e scientifico.
“Quando sono arrivato al Giovio, questi strumenti non c’erano più – ha spiegato il preside – erano stati tristemente dimenticati in uno sgabuzzino. Ora sono ricomparsi e li custodiremo con grande rigore. Nessuno potrà mettervi mano se non è esperto, gli strumenti sono delicati e devono essere maneggiati con cura, educheremo i ragazzi a riguardo”.

La scelta del nome per il laboratorio è stata facile, è infatti dedicato a Giulio Cesare Gattoni, comasco e prelato, che incoraggiò Alessandro Volta a mollare gli studi giuridici per concentrarsi sulla scienza, diventando poi il suo maestro. Egli stesso era uno scienziato, fu infatti il primo nel Nord Italia, a montare un parafulmini in cima alla Torre Gattoni.

“Abbiamo avuto la fortuna di trovare un concorso di elementi favorevoli che ci ha permesso di recuperare il laboratorio e di restituirgli un’adeguata collocazione – ha evidenziato Di Meo – Inoltre, gli studenti hanno costruito un bellissimo sito web, grazie al quale si potranno scoprire anche da casa gli strumenti utilizzati da Volta, con anche una guida pratica sul loro funzionamento e sulla loro storia”.

“Il nostro lavoro si pone come ponte tra passato, presente e futuro – hanno raccontato gli studenti coinvolti nel progetto – Abbiamo realizzato il sito web per preservare la memoria della storia, degli strumenti e dei documenti. È solo una piccola parte dell’evoluzione della scienza, ma un contributo significativo alla sua divulgazione”.


Gli strumenti presenti nel laboratorio non sono tutti direttamente collegabili a Volta, infatti ci sono anche oggetti che hanno aiutato a studiare la meccanica, il suono, l’ottica, l’elettricità e l’aria infiammabile. Sono stati inseriti perchè sono utili a comprendere il livello di conoscenza scientifica dell’epoca. Sulle pareti sono appesi dei pannelli espositivi, realizzati nel 1999 per una mostra itinerante sulle opere di Volta, che illustrano la storia della tecnologia e le conseguenze dell’invenzione della pila.
“Spero che questo laboratorio non sarà solo una testimonianza del passato, ma possa diventare un centro d’apprendimento interattivo per i nostri ragazzi” ha concluso D’Antonio.

    

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