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Lipomo, gli scritti di don Mario Moiola per la rinascita del cinema. Molteni: “Un libro ricco di storie della comunità”

Un manoscritto che racconta 43 anni di vita di Lipomo diventa un libro. Autore don Mario Moiola, sacerdote che nel paese alle porte di Como ha trascorso gran parte della propria vita vedendo crescere una comunità intera e adoperandosi per renderla migliore sia spiritualmente che concretamente, dandosi da fare per realizzare numerosi interventi, a partire dalla costruzione della nuova chiesa. Ebbene questo manoscritto è ora diventato un volume che per volere di alcuni benemeriti che ne hanno curato la realizzazione verrà presentato sabato 14 aprile alle 15.30 alla Chiesa dello Spirito Santo di Lipomo. E ciò che più conta è che il ricavato della vendita andrà a costituire parte della somma necessaria per riattivare il cinema di Lipomo chiuso da anni. A credere nel progetto innanzitutto la famiglia Brenna della Stamperia di Lipomo. “E’ stato un piacere curarne la realizzazione perché è una bella storia di relazioni, di amicizia e di servizio, valori non sempre seguiti al giorno d’oggi”, si legge nell’introduzione della famiglia Brenna. All’incontro di sabato parteciperanno anche don Alfonso Rossi, Alessio Cantaluppi, Gianluca Brenna e Giordano Molteni, sindaco di Lipomo per 15 anni e ora in consiglio comunale a Como che si subito impegnato per sostenere l’iniziativa. “Si è trattato veramente di una figura particolare, non solo dal punto di vista spirituale ma anche per la sua forza e vitalità sempre messe a disposizione del paese. Ricordo con piacere sia quando lo conobbi per la prima volta così come le occasioni in cui, quando ero sindaco, mi trovavo a condividere idee e progetti. Il volume è ricco di storie e di foto che fanno rivivere, in oltre 250 pagine, la storia della comunità”. Il libro vede anche uno scritto del vescovo di Como monsignor Oscar Cantoni. “Come non ricordare – scrive il vescovo – talvolta celata da una rude apparenza, la sua grande umanità e attenzione verso i più bisognosi, unita all’ascolto e alla concretezza, perché nessuno potesse sentirsi escluso e abbandonato”. L’incontro di sabato sarà moderato dalla giornalista Enrica Lattanzi del Settimanale della Diocesi.

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