Questa è la storia di una idea folle e di tante mani che si sono unite per lavorare insieme affinché si realizzasse. Ed è anche la storia di una bambina di sei anni, della sua mamma e di suo papà che oggi apriranno una porta e si troveranno davanti un albero di Natale illuminato, tanti pacchetti e un luogo da chiamare finalmente casa.
Ce l’hanno fatta, insomma, quelli del Centro San Filippo (lo storico centro giovanile cittadino), la Fondazione Scalabrini e l’associazione La Breva 70 de la Stecca di Como: Casa San Filippo da oggi è realtà.
E pensare che gli ingredienti per il fallimento assicurato c’erano tutti: l’idea assurda di comprare una casa da regalare, la follia di aprire una raccolta fondi in pieno lockdown con obiettivo 80mila euro e la speranza che in una scuola, tra chiusure e didattica a distanza, qualcuno si accorgesse di quella bimba e della sua famiglia e decidesse che bisognava fare qualcosa per aiutarli. Il tutto entro Natale, giusto per complicarsi la vita.
E invece no. A dispetto di tutte le premesse più nere, unendo le forze il sogno si è realizzato e ieri, in diretta Facebook la presidente della Fondazione Scalabrini Francesca Paini, Anna Ostinelli del Centro San Filippo e la Rosa d’Oro della Breva 70 Federica Tenti hanno inaugurato il nuovissimo appartamento di Lora che da oggi, 23 dicembre, aprirà le sue porte a una famiglia che potrà affrontare con più serenità la strada verso l’autonomia e una vita piena e serena.
“Questa è la cosa più partecipata che io abbia mai fatto – sono state le parole di una commossa Paini – tutto è nato dall’idea del Centro San Filippo di festeggiare i suoi 45 anni, e l’ottantesimo compleanno del suo storico animatore Don Battista Galli, regalando una casa alla città. Così hanno coinvolto Fondazione Scalabrini per collaborare alla raccolta fondi (ancora aperta. Trovate tutti i dettagli per donare in fondo all’articolo) e gestire in futuro la casa. Poi è arrivata La Breva 70 a dare una mano per le finiture e, infine, alcune famiglie che hanno colto le difficoltà di una compagna di classe e dei suoi genitori e ce li hanno segnalati. Tutti hanno fatto un pezzettino”.
“La vera forza non sta nel tanto fatto da pochi ma nel poco fatto da molti – ha commentato Anna Ostinelli – e poter avere la possibilità di contribuire donando quello che per noi è superfluo, che non ci cambia la vita anche in un momento così difficile, è davvero una grande fortuna”.
“Questa casa rappresenta pienamente il motto della Stecca ‘Fare bene fa bene’ – ha sottolineato Federica Tenti – e siamo felicissimi di aver raggiunto questo risultato entro Natale, come ci eravamo prefissati”.
All’inaugurazione virtuale (ma con una commozione davvero reale) erano presenti anche Massimo Gaverini, vero trait d’union tra il Centro San Filippo e la Fondazione Scalabrini e Anna Veronelli, qui nella duplice veste di vice presidente di La Breva 70 e consigliere della Fondazione.
“Forse proprio questo anno così brutto era il momento giusto per fare uno scatto in avanti, per reagire”, ha sottolineato Gaverini, mentre Veronelli ha concluso con una riflessione che racchiude il senso di questo piccolo grande miracolo di Natale: “Oggi mi è stato detto che il segreto per fare in modo che un’orchestra suoni bene è stare in silenzio, ascoltarsi a vicenda e dare tutti il meglio di sé, senza un solista ma tutti insieme – ha detto – ecco, quella di oggi è una musica bellissima”.