Domenica, 3 Aprile, a Valmorea con l’inaugurazione del Centro Polifunzionale “Il sogno di Felice” si è potuto aggiungere da parte di Agorà 97 Cooperativa Sociale Onlus un nuovo tassello alla continuità di quel sogno iniziato 25 anni fa, proprio dal primo Presidente Felice Albonico. Spiegano dall’associazione: “Un progetto reso possibile grazie all’amministrazione comunale di Valmorea e del territorio che, con la loro sensibilità verso la tematica della salute mentale e della disabilità delle persone adulte, hanno fatto rete per permettere la realizzazione di questo nuovo percorso sociale, riabilitativo ed educativo”.
Alla presenza del Sindaco di Valmorea Lucio Tarzi, dei Sindaci delle precedenti Amministrazioni, del Parroco di Valmorea Don Silvio, la moglie Carmen di Felice Albonico e la figlia Veronica hanno scoperto la targa e inaugurato il nuovo centro polifunzionale.
“Un vero progetto di Comunità, di apertura e di accoglienza che permetterà ad Agorà 97 con i suoi educatori ed operatori oltre che volontari, oggi presenti in molti insieme agli ospiti delle Case, di continuare a prendersi cura delle persone che vivono situazioni di fragilità e ad aiutarle a prendersi cura di lore stesse, a dare un nome alla propria storia, a provare a costruirsi un percorso sostenibile con un sorriso al futuro” racconta Sergio Besseghini, responsabile Agorà 97.
“Questo nuovo spazio polifunzionale da oggi offre la possibilità di aggregazione e socializzazione tra gli ospiti delle diverse Case di Agorà 97 con lo scopo di stimolare la partecipazione alla vita sociale, creando concrete opportunità di inclusione” racconta Eleonora Maino educatrice responsabile del progetto Il Sogno di Felice.
Le attività previste nello spazio sono strutturate in “Scintille di conoscenza“– al mattino – e “atelier pomeridiani” a moduli; in sintesi:
- Attività didattiche culturali per il potenziamento cognitivo delle persone disabili, che oltre a incrementare le competenze di base in ambito linguistico e matematico propongono anche un apprendimento di contenuti di livello superiore che includono la conoscenza del territorio e delle Associazioni che vi operano. Importante, per tornare al concetto di “fare comunità” la proposta “Conosciamo il territorio” dove le Associazioni possono raccontare il loro ruolo sul territorio e anche far visitare la sede delle loro attività agli ospiti partecipanti al progetto, come la Protezione Civile di Valmorea, Cascina Diodona, SOS, Vigili del fuoco, Carabineri.
- Moduli di “laboratorio” – teatro, poesia – come libera espressione del proprio essere in un ambiente protetto e che doni armonia e piacevolezza,
- “Atelier pomeridiani” con attività espressive, di tipo corporeo e manuale – Arte, Attività di percussioni, Ballo, Ginnastica dolce. Le attività artistiche e musicali sono coordinate da Mauro e Fabrizio Settegrani mentre quelle di ballo da educatrici di Agorà 97
Ma la proposta di attività del Centro Polifunzionale non si limita solo agli ospiti delle Case di Agorà 97; grazie alla collaborazione con il Comune di Valmorea, la partecipazione potrà essere aperta anche ad utenti del territorio che vivono una situazione di fragilità fisica o psichica.
Durante l’anno si darà spazio anche ad attività di incontro e formazione rivolte a volontari, famiglie, parenti degli Ospiti delle Case e ci si rivolgerà con attività specifiche anche al Territorio con una attenzione particolare ai bambini (proposta di lettura inclusiva). Sarà possibile organizzare serate sia con gli ospiti delle Case e realtà aggregative esterne come gruppi di ragazzi di Oratori.
Raccontano ancora da Agorà: “Il sogno di Felice, è proprio il caso di dirlo, continua e oggi, dopo un quarto di secolo di attività di Agorà 97, lo fa ancora con maggior vigore ed entusiasmo.
Una grande avventura nel mondo socio-sanitario Una storia di progetti, di obiettivi raggiunti, di solidarietà, di sguardo rivolto con grande professionalità alle persone fragili, sempre con la persona umana al centro della propria missione, valorizzando ogni giorno ogni individuo nel rispetto, stima ed amore, oltre che nella cura, nell’aiuto e nell’assistenza. Una realtà quella di Agorà 97 oggi resa più forte grazie agli operatori professionali e i volontari che hanno voluto mettersi in gioco con questo nuovo progetto. E Felice non può che sorridere, lui come tutti i dirigenti e gli operatori socio-sanitari che hanno portato Agorà 97 alla realtà attuale hanno sempre creduto che è attraverso la qualità delle relazioni che si trasmette alla persona la percezione di essere accettata, capita, accolta ed aiutata nella sua condizione di debolezza”.