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Calcio, roba da femmine: la Como 2000 sforna giovani campionesse del pallone

C’è chi dice che il calcio non è roba da femmine. A Como c’è una società che dimostra esattamente il contrario. E’ la Como 2000 che vanta circa 80 ragazze tesserate in cinque categorie diverse: Pulcini, Esordienti, Giovanissime, Primavera e Prima Squadra che milita in Serie C.

“In campo li facciamo piangere”. Le magnifiche di Grandate: dominano il campionato misto e sbaragliano i maschi

E non si tratta di moda. Fin dalla sua nascita, alla fine degli anni Novanta, la società è infatti votata a dare la possibilità alle bambine e alle ragazze di praticare calcio. “E’ merito del nostro presidente Armando Taroni – spiega Italo Presutti, responsabile del settore giovanile – Ha sempre creduto nel calcio femminile e ha portato avanti l’idea di mantenere una società con squadre formate da sole ragazze malgrado le difficoltà”.

E i risultati sono sempre arrivati. “Le ragazze della Prima Squadra sono arrivate a militare anche in Serie B. Inoltre tante ragazze che hanno iniziato a giocare da noi poi sono state prese in grandi club come Inter, Juventus e Milan” sottolinea Presutti.

Le più piccole non sono da meno. Solo due settimane fa le Giovanissime hanno vinto la Woman Football Cup U15, torneo riservato alle ragazze nate negli anni 2004 e 2005. Risultato bissato domenica scorsa al torneo di Cologno Monzese dove la Como 2000 ha battuto l’Inter in finale per 2-0.

La Prima Squadra

Il segreto del successo?

“Le bambine e le ragazze che scelgono di giocare a calcio lo fanno per vera e propria passione. Non importa se piove o nevica, loro non mancano mai agli allenamenti e ci mettono un impegno incredibile – incalza Presutti – E questa è una grande soddisfazione per gli allenatori. Inoltre non possiamo che ringraziare i loro genitori che spesso compiono grandi sacrifici per permettere alle ragazze di allenarsi: le nostre calciatrici arrivano anche da lontano”.

La Primavera

Impegno, dedizione, passione. Meriti che non sempre vengono riconosciuti ma che alla fine ripagano.

“Purtroppo in Italia siamo culturalmente arretrati e molti pensano che le donne non dovrebbero giocare a calcio – sottolinea il responsabile del settore giovanile della Como 2000 – Una cosa assurda se si pensa che in Paesi come gli Usa è tra i primi sport per numero di donne tesserate. Da parte nostra come società cerchiamo di ‘strappare’ le bambine che giocano in squadre miste per far conoscere loro il mondo dello spogliatoio e la bellezza di giocare tra donne. Il calcio femminile infatti in campo è molto diverso da quello giocato dagli uomini, è più tecnico e dinamico”.

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