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Turbo Valsecchi da Eupilio, pilota e star di Sky. “Vettel? Non se la tira. Hamilton vive al limite”

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato sull’ultimo numero di ComoZero settimanale (dunque prima del Gran Premio di ieri in Bahrain, ndr) in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

Domenica 17 marzo è iniziato il mondiale di Formula 1. Non nel migliore dei modi, bisogna dirlo, per i fan della Ferrari.
A seguire da vicino le gare, spalla a spalla con i piloti, c’è anche un comasco doc. O meglio un erbese.

Si tratta di Davide Valsecchi, 32 anni, di Eupilio. Pilota di Formula 2 per cinque anni, ma anche collaudatore nel primo circuito automobilistico per la Lotus, oggi Davide oltre che alla guida per passione, è commentatore tecnico per Sky Sport.

 

Come è nato il tuo amore per i motori?
E’ nato da piccolo. Probabilmente anche perché mio padre è sempre stato un appassionato di auto e mi ha portato a provare a guidare i kart. Ero un bambino normale, fino a che non ho scoperto che a pallone non giocavo bene mentre ero bravo a guidare. Ricordo che mi portavano a Gordona in Val Chiavenna dove c’era una pista ma anche alle feste di paese per guidare i kart da cross. Ricordo che ho partecipato alla mia prima gara proprio nell’Erbese dove ho sempre abitato.

Tu viaggi moltissimo, che rapporto hai con il nostro territorio?
Mi piace tanto. Non sono assolutamente uno da città, sono sempre stato abituato a vivere qui. Un po’ in collina, tra i laghi e dove non c’è troppa gente. Devi sapere che ogni volta che sono via per lavoro, non vedo l’ora di tornare, così con la mia fidanzata e il nostro cane possiamo andare a goderci le nostre zone. Abbiamo casa a Eupilio ma dato che lei ha un negozio a Bellagio, per facilitarla con gli spostamenti durante tutta la bella stagione restiamo nel nostro appartamento a Onno: affaccia direttamente sul lago, cosa posso volere di più?

A Como tradizionalmente si tiene il Rally; quest’anno ci sarà la prima Eco Green, competizione dedicata alle sole auto elettriche. Che ne pensi, sarà quello il futuro?
Ti devo dire la verità, da questo punto di vista sono molto tradizionalista: devo sentire l’odore della benzina, il rombo dei motori e anche un po’ di rischio. Detto ciò, però, il futuro è sicuramente elettrico. E da pilota che le ha provate, posso dire che le auto elettriche vanno davvero forte consumando pochissimo. Nello sport stanno prendendo piede, penso alla Formula E, ma anche alle gare motociclistiche. A proposito del Rally di Como, sogno di correrlo e vincerlo un giorno, ma devo prima trovare il coraggio di partecipare: io ho sempre corso ad alta velocità, sarebbe per me un mondo completamente nuovo. Aggiungo che il Rally deve tornare in centro città dove tutti lo posso seguire, senza tralasciare ovviamente l’aspetto della sicurezza per gli spettatori.
Insomma abbiamo capito che ami il territorio comasco. Con il tuo lavoro però vedi posti meravigliosi. E’ assolutamente vero. La prima gara di quest’anno è stata disputata a Melbourne, in Australia. Pensa di stare seduto in aereo per 21 ore, scendi e ti rechi alla pista che si trova all’interno di un parco meraviglioso da cui puoi vedere il mare. Calcolando che l’Australia, come gli Stati Uniti, sono luoghi che si vedono quasi solamente in viaggio di nozze, io ho una fortuna pazzesca.

Tu lavori fianco a fianco con i piloti. Che tipi sono?
Ce n’è per tutti i gusti. Ricciardo è brillante, simpatico. Vettel non se la tira, è un uomo normale, vive in campagna, quando non è in pista fa una vita normale e si dedica alla sua famiglia. Hamilton invece vive sempre al limite tra sfilate di moda e sport estremi: è un po’ prima donna ma essendo il numero uno al mondo può permetterselo.

Chiudiamo commentando l’inizio di questo Mondiale. Per la Ferrari non è stato brillante.
Purtroppo Ferrari ha sorpreso in negativo ma bisogna aspettare qualche altra gara per dare un giudizio. Credo che tutto il team fosse convinto di avere la macchina perfetta e, invece, non è stato così. Devono dimostrare di avere un’auto all’altezza perché i piloti lo sono. D’altro canto bisogna dire che gli avversari sono tutti temibilissimi.

 

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