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Turismo

“La ‘metropolitana leggera’ per un nuovo turismo sul Lago di Como. La stagione? Dopo Pasqua arriva il botto”

“Le premesse per una stagione turistica da ricordare ci sono tutte”. Ottimismo e voglia di crescere sono le parole chiave di quest’anno sul lago di Como, senza però dimenticare le sfide che il settore alberghiero dovrà affrontare nei prossimi mesi. A spiegare la situazione è Luca Leoni, da circa trent’anni un’autorità nel settore, imprenditore con due alberghi a Bellagio, presidente degli albergatori di Confcommercio Como e vicepresidente di Federalberghi Lombardia.

Partiamo con delle previsioni su come sarà la stagione in arrivo, soprattutto con Pasqua tra meno di un mese.

“Siamo sulla falsariga dell’anno scorso. Il fatto che Pasqua cada alla fine di aprile scombussola un po’ le cose ma veniamo da un marzo che sta andando via molto bene. Prevediamo ancora un po’ di media stagione fino al 20 aprile (Pasqua ndr.) e poi ci sarà il botto di numeri grazie a tutti i ponti, ci aspettiamo un grande afflusso e, in generale, un’ottima stagione. Le prenotazioni già ora coprono il 70% nei punti più conosciuti come Varenna, Tremezzo e Como. È un ottimo segnale, anche se resta da riempire quel 30% più variabile. Per quanto riguarda la clientela non penso avremo delle sorprese, come sempre ci aspettiamo molti ospiti anglofoni: inglesi, americani e australiani. In alto lago prevarrà il turismo di prossimità con olandesi, tedeschi e svizzeri mentre al centro arriveranno gli americani”.

Ma è il tema della destagionalizzazione a dominare la visione futura, con nuove strategie per allungare i periodi turistici e attrarre visitatori anche nei mesi tradizionalmente più tranquilli.

“Quest’anno, per la prima volta, l’hotel Du Lac a Bellagio rimarrà aperto fino al 6 gennaio, e anche Villa del Balbianello sta seguendo le nostre orme. Chiudendo per l’epifania avremo la possibilità di riaprire a febbraio in occasione delle Olimpiadi invernali del 2026. È un periodo molto promettente, il lago si trova sulla strada di ritorno da Bormio e Livigno, speriamo che la gente decida di farsi una vacanza da noi prima di rientrare a Milano. È una scommessa che avrà risposte l’anno prossimo e siamo curiosi di vedere come andrà. Il nostro esempio è stato seguito da altri, abbiamo avuto un buon riscontro dai bar e ristoranti, un po’ meno dai negozi e ci sono stati degli scontri con la navigazione. La destagionalizzazione sarà un cambiamento lento ma necessario. È la strada giusta e dobbiamo continuare su questa linea. Sarà molto difficile soprattutto per i grandi hotel che dovranno sostenere costi più elevati tra personale e struttura”.

Le sfide sono sempre le stesse: i trasporti e il sovraffollamento delle località più popolari, ma l’arrivo di una nuova tendenza potrebbe cambiare le cose:

“Il turismo sta cambiando, stiamo osservando una nuova moda, quella di visitare i borghi più particolari e sconosciuti. Potrebbe essere la soluzione per il sovraffollamento di alcune località. La grande sfida della delocalizzazione è però creare dei collegamenti che funzionino, la collaborazione con Asf autolinee e i traghetti sarà fondamentale. Attualmente stiamo discutendo una proposta per attivare navette con cadenza oraria che colleghino i vari paesini, una sorta di metropolitana leggera del lago. Servono mezzi e un piano industriale serio, ma è l’unica strada per un turismo più sostenibile e rispettoso del territorio”.

C’è anche il problema della concorrenza con i nostri vicini di casa, sempre più personale decide di abbandonare il territorio per lavorare in Svizzera:

“Il mondo dell’hotellerie si sta adeguando con molta fatica a un nuovo welfare aziendale, con orari ridotti e due giorni di riposo. Ma i costi sono enormi e la pressione fiscale ci mette in difficoltà. Se vogliamo garantire due giorni di riposo al personale, ci serve più gente e quindi di conseguenza aumentano anche i costi di gestione. In Svizzera il costo del personale incide per il 20%, da noi arriva al 100%. Serve un aiuto dal governo, con un abbassamento del cuneo fiscale e incentivi all’assunzione”.

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