Come noto nei giorni scorsi, precisamente il 14 agorsto, il dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria di Ats Insubria ha diffuso un’allerta per la presenza di batteri potenzialmente tossici nel lago di Pusiano e invitato a non fare il bagno. Nelle ultime ore nuovi rilievi hanno evidenziato come la zona del lido di Casletto sarebbe balneabile, restano le criticità al Lido Moiana a Merone e ai Giardini a Lago a Pusiano.
Intanto sul tema in queste ore è intervenuto il circolo Ambiente Ilaria Alpi con il presidente Roberto Fumagalli:
Nei giorni scorsi (14 agosto) le analisi di ATS Insubria hanno attestato la non balneabilità delle sponde comasche del lago di Pusiano, per la presenza dei cianobatteri. A fine luglio era invece stata riscontrata – in corrispondenza della foce del torrente Lambrone – una concentrazione di escherichia coli oltre i limiti di legge.
Situazioni che hanno portato all’emanazione di specifiche ordinanze di divieto di balneazione sulle sponde comasche del lago.
Come Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” intendiamo intervenire sulla questione dello stato di salute del lago di Pusiano, con una ‘lettura’ che va oltre le situazioni contingenti rilevate dalle analisi periodiche.
Come noto, la presenza di elevate concentrazioni di inquinanti (escherichia coli, enterococchi e altri) o la fioritura dei cianobatteri, hanno la medesima causa, ovvero le fonti di inquinanti che continuano ad arrivare nel lago dagli scarichi fognari. Infatti anche la formazione dei cianobatteri è conseguente all’eccesso di azoto, che deriva appunto da scarichi fognari o dall’uso dei fertilizzanti in agricoltura.
In ogni caso il tema resta quello del disinquinamento totale del lago, che può avvenire solo attraverso una attività sistematica di collettamento di tutti gli scarichi fognari che – a tutt’oggi – finiscono nel lago, direttamente o attraverso gli affluenti, tra cui il principale è ovviamente il Lambrone.
In definitiva tutti gli scarichi devono essere intercettati e condotti alla depurazione.
Solo così eviteremo i problemi della balneabilità, con un ‘tira e molla’ che si ripropone da anni. E che rischia di protrarsi fino a che le Istituzioni preposte (Regione, le due Province di Como e Lecco, i comuni rivieraschi, le società di gestione del servizio idrico integrato, ecc.) non si decideranno a trovare una soluzione definitiva, attraverso il totale disinquinamento del lago, cominciando appunto dal collettamento e dalla depurazione di tutti gli scarichi fognari che ancora oggi finiscono nel lago.
Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”