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Ambiente

Bonus bici, sito inaccessibile e lunghissime attese: centinaia di comaschi beffati

Moltissimi i comaschi letteralmente respinti con perdite nel giorno del click dai per il “bonus bici” del governo. Scattato alle 9 di oggi, il sito del Ministero dell’Ambiente buonomobilita.it è stato preso d’assalto, con centinaia di migliaia di utenti in attesa fin dai primi minuti.

Anzi, più che in attesa: molti hanno dovuto arrendersi per il vero e proprio crash del sito che dava (a pochi fortunati rispetto alla massa dei pretendenti, a questo punto) la possibilità di godere di un corposo bonus sull’acquisto di bici, elettriche e non, monopattini elettrici o veicoli simili. Sui social – in particolare Facebook – le lamentele non si contano.

Un iter che si divide in due fasi ben precise per i cittadini: la prima che riguarda il rimborso delle spese sostenute dal 4 maggio al 3 novembre 2020 (60% fino a un massimo di 500 euro), mentre la seconda è rivolta a coloro che ancora non hanno effettuato acquisti e prevede un vero e proprio buono di spesa digitale che i beneficiari potranno generare direttamente sull’applicazione web del Ministero dell’Ambiente.

Ma oggi soltanto i più fortunati sono stati ammessi in una sala d’attesa virtuale dove sono centinaia di migliaia in coda per entrare all’area riservata con le credenziali Spid. Non è raro leggere di sfoghi via social di cittadini con davanti 300-400mila persone.

Ma entrare, comunque, non significa di per sé avercela fattoa: sono a disposizione 20 minuti a partire dall’accesso per eseguire la pratica. E nel caso in cui non si riuscisse a completare la procedura, si verrà indirizzati al sistema di accodamento per effettuare un nuovo accesso.

Dunque, un’autentica sfida anche in considerazione del fatto che le risorse messe a disposizione sono limitate: 210 milioni di euro che basteranno per una platea che se tutti dovessero richiedere il tetto massimo di 500 euro basterebbe per 420 mila persone; circa 600 mila se si calcola invece un prezzo medio di 350 euro.

L’indennizzo può essere ottenuto sia per acquisti già fatti sia per quelli ancora da fare: si può infatti chiedere il rimborso delle spese sostenute tra il 4 maggio al 3 novembre, pari al 60% e fino a un massimo di 500 euro, oppure chiedere il buono mobilità (della durata di 30 giorni) se ancora non è stato effettuato l’acquisto.

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5 Commenti

  1. Nulla di cui stupirsi purtroppo.
    Siamo proprio sicuri che non si siano inseriti dei truffatori informatici???
    Sarebbe interessante capire se tutti questi soldi sono finiti tutti ai singoli cittadini acquirenti o a organizzazioni furmafiose.

    1. Per accedere al “buono” l’utente deve accreditarsi con utenza SPID personale proprio per evitare queste truffe.
      In cosa consiste la SPID è facilmente consultabile su internet.
      Il problema è che chi fornisce i servizi SPID non ha infrastrutture adeguate , tant’è vero che alle ore 23:30 sono finalmente riuscito ad registrare la mia fattura al quarto tentativo in pochi secondi dopo che le altre volte ho atteso per ore.

  2. Beffati ancora no: nessuna richiesta è stata respinta.

    Certamente ci sono stati ritardi (prevedibili) ma più dovuto ai provider esterni dello SPID (Tim, Poste, etc..) che al portale del Ministero.

    1. Se i ministeri e le poste si dotassero di infrastrutture informatiche adeguate non ci sarebbe alcun problema.
      Il vero problema sono i dirigenti e funzionari di queste instituzioni.
      Altro che “creduloni” , detto da uno che ha “subito” queste procedura ed ora ritenta ed è in coda a posizione 430.000.

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