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Il giga tavolo di Putin è canturino ma in Spagna qualcuno dice di no. Open racconta cosa succede

Mentre sembra essere arrivato un primo possibile disgelo sul fronte dei venti di guerra tra Ucraina e Russia (e resto del mondo) ecco che un piccolo dettaglio, emerso nei giorni scorsi, crea un’ipotetica nuova tensione internazionale. Quantomeno mediatica, imprenditoriale e intra-europea.

Solo qualche giorno fa raccontavamo: Il tavolo gigante di Putin (e Macron) è canturino: l’imprenditore al Tg1. Uno dei tanti elementi della minaccia bellica con il vertice tra Putin e Macron ospitato su un tavolone ovale che ha parlato comasco, anzi canturino.

A scovare l’imprenditore che ha realizzato il tavolo, il Tg1 che nei giorni scorsi lo ha intervistato. “Il tavolo è stato fatto per il Salone ricevimento ospiti stranieri del Cremlino – ha spiegato Renato Pologna della Oak Arredamenti di Cantù – le dimensioni sono sei metri per due metri e sessanta”. La sua azienda è nata a metà degli anni ’50, oggi ha meno di 50 dipendenti e il legame con la Russia – per cui ha arredato ben due piani al Cremlino – è di lunga data. “Avevo già lavorato in Russia – ha spiegato al Tg1 – ma nel 1995 una delegazione del governo russo di Boris Eltsin è venuta in Italia per selezionare un’azienda a cui affidare questo lavoro per il governo russo e ha scelto noi. Il successo di noi artigiani italiani? Nasce dalla qualità che riusciamo a garantire, non solo nell’arredo”.

QUI IL VIDEO DEL SERVIZIO (DAL MINUTO 29)

Ora spunta un piccolo giallo raccontato da Open, il giornale online fondato e fortemente sostenuto da Enrico Mentana. Scrive la testata: Italia o Spagna? Il mistero sul tavolo di Putin: in entrambi i Paesi c’è qualcuno che dice di averlo costruito.

Racconta Open come Alberto Nardelli, corrispondente dall’Europa per Bloomberg, abbia fatto notare vi siano due versioni opposte sulla genesi del tavolone (peraltro diventato un meme iperdiffuso sul social). Scrive su Twitter Nardelli citando Corsera e El Español:

Ma spiega Open: “Renato Pologna, a capo dell’azienda Oak di Cantù (provincia di Como), è certo del suo lavoro: «L’ho riconosciuto appena l’ho visto. Ne vado fiero, mi emoziono sempre quando vedo che il mio lavoro è sullo sfondo di qualcosa di importante. Spero che porti fortuna contro la guerra». Il tavolo sarebbe stato costruito 25 anni fa, insieme ad altri lavori: «È una piccolissima parte del lavoro che feci per uno dei palazzi del Cremlino negli anni ’95, 96’ e ’97. È l’edificio che si vede alle spalle del Mausoleo di Lenin, attuale sede degli uffici del presidente più la residenza presidenziale»”.

Peraltro, a conferma, nella sezione “Progetti” di Oak sono documentati numeriosi arredi del Cremlino, tavolo compreso: QUI LE IMMAGINI. Qui il dettaglio del tavolo:

Insomma la versione spagnola pare deboluccia eppure sempre El Español riporta come il tavolo sarebbe stato ordinato nel 2005 da un’azienda del comune di Alcásser, Valencia. Evidenzia Open: “ll quotidiano non rivela molte altre informazioni a riguardo, se non l’origine dei materiali. Il legno verrebbe dai boschi delle Alpi meridionali. Per El Español l’unico contributo estero sarebbe quello delle decorazioni: la foglia d’oro applicata sulla vernice bianca verrebbe proprio dall’Italia”.

 

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