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A Como è allarme pane. Agostoni (Confcommercio): “Bollette enormi, aiuti entro due settimane o sarà crisi”

L’allarme che ormai risuona in maniera incessante da mesi, per colpa del caro bollette, arriva, come era lecito aspettarsi, sulle tavole degli italiani.

I rincari delle materie prime e i costi energetici – che già stanno facendo aumentare i prezzi di ogni genere alimentare – entro i prossimi due mesi potrebbero causare anche la scomparsa del pane artigianale.

“L’aumento esponenziale delle utenze del gas e della corrente pongono a serio rischio la tenuta delle imprese della panificazione. Abbiamo non più di sessanta giorni davanti”, ha detto, a livello nazionale, il presidente Assipan Confcommercio Antonio Tassone.

E anche in riva al lago la situazione è la stessa, se non peggiore.

A confermarlo è Francesco Agostoni, presidente del Gruppo Panificatori e Pasticcieri di Confcommercio Como: “Due mesi mi paiono addirittura troppi. La situazione è veramente critica, lo vediamo tutti i giorni come quotidianamente assistiamo a un peggioramento delle condizioni di lavoro, stretti tra rincari insostenibili e prezzi che veramente sono fuori controllo”, dice Agostoni che con la crudezza necessaria inquadra il momento storico mai vissuto raccontando un episodio.

“Pochi giorni fa sono passato da un collega panificatore per riportargli una cosa che mi aveva prestato. Ci siamo fermati a parlare della situazione e mi ha chiaramente detto che se la bolletta del gas di novembre dovesse essere triplicata così come è stata quella appena ricevuta, non potrà fare altro che chiudere a fine anno. E si tratta di un’attività su cui fanno affidamento per vivere due famiglie oltre ad alcuni commessi – spiega Agostoni – e questo non è certamente l’unico caso nel Comasco”.

In provincia, di panetterie artigianali, ovvero fuori dal circuito della grande distribuzione, se ne contano circa 200. Una bella fetta di mercato che, sopravvissuta al Covid, ora rischia di nuovo di non riuscire a superare un’ulteriore momento di crisi pesante. “Ritengo che non si possa andare oltre le due settimane. Sono necessari interventi immediati, altrimenti la situazione non potrà che peggiorare. Il nuovo Governo dovrà attivarsi immediatamente, non si può assolutamente perdere altro tempo. Come primissimo atto dovrebbero prevedere la sospensione delle bollette per almeno un anno e allo stesso tempo anche stabilire il blocco dei prezzi delle materie prime. I rincari, complice anche la speculazione in atto, sono insostenibili”.

Si tratta dunque di una vera e propria corsa contro il tempo.

“Molti colleghi mi hanno già detto come stiano ricevendo bollette raddoppiate e in alcuni casi triplicate e come le difficoltà ad andare avanti siano sempre più pressanti – aggiunge Agostoni – sinceramente dopo quanto accaduto con il Covid pensavo che nulla di peggio sarebbe potuto accadere, da un punto di vista economico, ma mi sbagliavo. Quanto stiamo vedendo ora è decisamente peggiore”.

E chi può, sta naturalmente cercando di far fronte alla situazione di crisi attingendo ai risparmi di una vita. Non tutti però hanno questa possibilità e “devono calcolare quanto potranno andare avanti anche perché il nostro è un comparto energivoro. Una situazione veramente al limite”, chiude Agostoni, delineando una situazione davvero drammatica sotto tutti i punti di vista.

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Un commento

  1. Ecco i favolosi risultati di Draghi e i suoi tecnici. Mia nonna avrebbe fatto mille volte meglio. Siamo stati lasciati nelle mani di tecnici attendisti. Aspettano le decisioni della UE e nel frattempo lasciano distruggere milioni di posti di lavoro. Assurdo e folle. Aspettano.

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