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A Como il dolce tipico di Pasqua è la Resta: nata per errore in un’antica osteria con il bastoncino d’ulivo in mezzo

Non solo colombe e uova di cioccolato: a Como esiste anche un dolce assolutamente unico e tipico per la Pasqua. E’ la Resta, simbolo della tradizione amato in città ma anche sul Lago di Como. La storia di questo pandolce, tra l’altro, è davvero particolare: si narra infatti che sia nato per errore nell’Ottocento, in una taverna comasca dell’epoca, l’Osteria del Pescatore.

Secondo la leggenda, il proprietario dell’osteria in occasione del suo onomastico era abituato a offrire ai clienti un pranzo che si chiudeva con un pane dolce arricchito da uvetta e dolce. Sembra, però, che un giorno, durante la preparazione, un eccesso di lievito nell’impasto lo abbia fatto crescere troppo, per cui l’oste dovette correre ai ripari per salvare il preparato. E dunque ecco che proprio tramite un bastoncino d’ulivo il cuoco iniziò a schiacciare la pasta affinché non debordasse. A quel punto l’oste recuperò l’impasto traboccato e lo distese nella fessura lasciata dal bastoncino sprofondato. Con un coltello, infine, appianò l’impasto e vi praticò una serie di incisioni trasversali che danno il classico finale aspetto al dolce.

Con il bastoncino d’ulivo inglobato nell’impasto, sembra che l’oste, una volta estratto il dolce ormai cotto, abbia esclamato: “Par la resca d’un pèss!”, cioè “Sembra la lisca di un pesce”. A tutti gli effetti, però, era nata la Resta, il cui nome sembra poter derivare dalla parola “arista“, che in latino indica sia la lisca del pesce che la spiga (o resta) del grano.

In poco tempo, questo nuovo dolce divenne il simbolo gastronomico di Como ma proprio grazie alla presenza del bastoncino d’ulivo, la sua preparazione venne associata in particolare al periodo pasquale grazie anche agli ingredienti semplici (farina, burro, uova, uvetta, zucchero, canditi misti, miele, limone, lievito di birra), al gusto delizioso e ovviamente al bastoncino d’ulivo.

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