Come noto, sindaco di Como Alessandro Rapinese ha annunciato di voler chiudere otto scuole della città con tempi e modi diversi. Parliamo della scuola dell’infanzia a Ponte Chiasso, della media “Don Milani” di Sagnino, degli asili di Prestino, via Volta, via Varesina e salita dei Cappuccini e le due primarie di via Perti e via Brogeda a Ponte Chiasso (qui e qui i dettagli).
Sulla questione interviene con una nota il presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Stefano Molinari:
Non posso condividere le politiche adottate dalla giunta guidata dal Sindaco Rapinese sulla razionalizzazione della spesa, se questa comporta la chiusura di servizi essenziali come asili nido e scuole. Non si può ridurre una decisione così importante a un semplice calcolo economico: un Sindaco non può e non deve agire in questo modo. In un momento storico in cui la denatalità sta causando gravi problemi, un Sindaco dovrebbe invece pensare a fornire servizi che incentivino le famiglie a crescere, non il contrario.
In una città il cui centro storico si sta spopolando anno dopo anno, avere un asilo nido, una scuola, o un impianto sportivo nel proprio quartiere può rappresentare un incentivo importante per i residenti. La chiusura di una scuola dovrebbe sempre essere una misura estrema, e sottolineo che non dovrebbe mai essere dettata da un mero calcolo economico.
Chiudere una scuola significa spegnere una comunità, eliminare i suoi suoni, le risate dei bambini, e impedire a insegnanti, studenti e genitori di viverla. Credo fermamente che chi decide di chiudere una scuola manchi di una visione a lungo termine e si concentri solo sull’oggi, un atteggiamento estremamente preoccupante. Non dobbiamo chiudere le scuole, ma ripensarle nel loro insieme, per essere pronti a una futura ripresa demografica e garantire che le scuole siano pronte a rispondere alle esigenze della comunità.
3 Commenti
Solo calcolo economico. Il suo governo cosa sta facendo con le pensioni? Mantiene privilegi da ancienne regime e fa pagare agli italiani. La chiusura delle scuole potrà anche essere solo per puro calcolo economico, ma detto da un appartenente ad una compagine di governo che del calcolo economico ne fa bandiera fa un certo effetto. Due pesi e due misure? È vero che di voli pindarici ormai ne abbiamo visti a decine, ma un po’ di coerenza non guasterebbe (finalmente).
Non vuole chiudere DEVE CHIUDERE VISTO CHE I BAMBINI SONO DIVENTATI LA METÀ 600 CIRCA RISPETTO A 1100!!!
BASTA SPRECHI ASSURDI.
CON I SOLDI RISPARMIATI IL COMUNE SE VUOLE PUÒ DARE DEI BONUS SOSTANZIOSI per anni DA MIGLIAIA DI EURO A CHI FA FIGLI!!!!
Stanno cavalcando Como nella.cacca più totale. Ogni città ha il.Sindaco che merita. Anche Como!