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A Como un evento unico: chi sono gli 8 studenti che hanno dialogato con 4 big di tessile, moda e design

Un ponte tra generazioni, conoscenza, passato e futuro. È questo il significato simbolico e concreto del primo evento pubblico Silk Bridge l’evento promosso da Fondazione della Seta Ets, l’associazione nata per valorizzare il distretto comasco della seta.

Silk Bridge ha riunito in un dialogo intergenerazionale otto studenti selezionati dall’Istituto Setificio Paolo Carcano, una delle scuole più antiche d’Europa, e quattro figure di spicco a livello internazionale, in una mattinata di confronto nella sede della Camera di Commercio di Como-Lecco.

Gli studenti, Elisa BramaniTommaso AngiolettiMatilde AndreaniSebastiano VigoniRebecca CanzettiSusana Ostoni, Paolo Maccasini e Leonardo Corrado, preparati grazie ad un percorso formativo in public speaking, hanno posto domande mirate e appassionate ai quattro ospiti: Maria Porro, presidente del Salone del Mobile, Marva Griffin, fondatrice e curatrice del SaloneSatellite, Paola Arosio, Head of New Brands & Sustainability Projects presso la Camera Nazionale della Moda Italiana e infine Michele Tronconi, Past President di Euratex e voce autorevole di Confindustria Moda.

Ad aprire l’evento, il saluto istituzionale di Giuseppe Rasella vice presidente della Camera di Commercio di Como-Lecco: “Voi oggi siete nella casa delle imprese. Noi come Camera di Commercio ci occupiamo anche di sviluppo del territorio, delle nostre imprese. La Camera si occupa di tanti progetti: innovazione, sostenibilità, cultura, turismo e tante altre tematiche. Una centrale è la formazione: il nostro tessuto imprenditoriale non può fare a meno dei giovani, e attrarre talenti sul nostro territorio. La nostra città negli ultimi anni ha avuto un boom dal punto di vista turistico, ma le nostre radici stanno nella seta. Anche l’Unesco ha riconosciuto questa origine“.

Graziano Brenna: “Rilancio, ieri e oggi”

Il presidente della Fondazione Setificio e del Museo della Seta, Graziano Brenna, ha tracciato le radici e la visione dell’iniziativa: “Non è così banale che una serie di associazioni entrino nelle scuole pubbliche e riescano a collaborare così efficacemente. Ricordo due riflessioni. La prima: il primo giorno in cui abbiamo incontrato questi otto ragazzi, chiunque avrebbe visto la voglia di fare per questo evento. Erano felici e contenti di interrogare queste persone. La seconda: quando è stato chiesto a questi ragazzi che nome avrebbero dato all’evento, hanno detto Rilancio. Trenta anni fa sembrava che il Setificio dovesse chiudere. Chiedemmo alle autorità un anno di tempo, e il preside mise insieme le aziende del territorio, chiese aiuto e riuscì a recuperare il denaro e ad aumentare gli iscritti. La scuola si riprese, e con essa anche il territorio. Allora gli studenti erano 300, oggi sono 1700. La parola Rilancio valeva ieri, ma vale anche oggi. Con questi ragazzi torneremo ad avere un rilancio nel nostro distretto e nel nostro lavoro”.

Maria Porro, Salone del Mobile

Gli studenti hanno quindi iniziato a porre delle domande ai quattro intervistati, la prima è stata Maria Porro, presidente del Salone del Mobile, che, incalzata dai ragazzi, ha raccontato il suo percorso. Designer per vocazione, con una lunga esperienza nel teatro e nella gestione di eventi internazionali come le Olimpiadi, Porro ha raccontato il suo percorso multidisciplinare: “Mi sono laureata all’Accademia di Belle Arti e per dieci anni mi sono occupata di teatro, gestione di grandissime commesse. Poi ho deciso di capire se potevo dare qualcosa all’azienda di famiglia, mi sono appassionata tantissimo. Sono cresciuta in un ambiente con molte discipline. La multidisciplinarietà è ciò che rende grandi le nostre imprese. È in questo costante dialogo tra le discipline che si trova l’innovazione e il design. La sostenibilità è un approccio olistico che include le aziende, le scuole, le comunità. In Italia siamo leader nel design sostenibile: pannelli riciclati, energie rinnovabili, certificazioni. Ma servono anche azioni invisibili, come il progetto Adotta una scuola che dà alle imprese locali l’opportunità di adottare un’istituzione scolastica. Abbiamo lanciato il primo Green Design Day: una giornata per condividere buone pratiche con laboratori, università, dieci imprenditori che hanno parlato. La sostenibilità rende più competitivi a livello internazionale. La qualità intesa come sostenibilità è la strada”.

Porro ha anche denunciato con forza il gender gap: “In Europa ci vorranno 136 anni per colmare la disparità di genere. Io sono la prima presidente donna del Salone. Il 23% di gap salariale equivale a non essere pagate un giorno su cinque rispetto agli uomini. Tutto parte dalla cultura: famiglia, scuola e aziende devono agire insieme”.

Marva Griffin, SaloneSatellite

Marva Griffin, fondatrice del SaloneSatellite, ha raccontato le sue origini: “Da bambina volevo fare la giornalista ma mi divertivo anche a cambiare le cose per la casa, mettere fiori. Sono arrivata in Italia e sono finita a fare l’assistente e interprete. Ho girato il mondo per aprire nuovi mercati. Lì il mio sogno per il design è cresciuto. Ho creato la comunicazione e i miei due sogni si sono avverati”.

Oggi più di 15.000 designer hanno partecipato al SaloneSatellite, evento che ogni anno promuove un tema: quello del 2025 è l’artigianato contemporaneo. Sulla nuova generazione e il SaloneSatellite, Griffin si è espressa con entusiasmo: “I giovani vogliono far vedere la loro creatività all’industria. Mi dicevano: ‘Ci porti al Salone, ma nessuno ci ascolta’. Così, nel 1998, è iniziato il primo SaloneSatellite. Da allora, più di 15 mila ragazzi da tutto il mondo hanno partecipato. Il tema di quest’anno è l’artigianato. È fondamentale il connubio tra azienda e artigiano. Ho chiesto ai ragazzi di cercare nella loro città gli artigiani e lavorare insieme a loro. Il talento si scopre col tempo”.

Paola Arosio, Camera Nazionale della Moda

Paola Arosio, esperta di sostenibilità nella moda e formazione: “Siamo partiti nel 2011, tra i primi a credere nel progetto di moda sostenibile. Abbiamo condiviso esperienze tra aziende, superando la competizione. Dal 2023 abbiamo una business school dove inseriamo tutti i discorsi sulla sostenibilità. Il primo master sulla moda sostenibile è nato così. Si vince quando si riesce a unire formazione e impresa. Noi in Camera della Moda cerchiamo di legare formazione e industria affinché gli studenti possano rispondere alle esigenze reali delle aziende. Le nuove generazioni sono un pilastro strategico: portiamo i migliori alla Milano Fashion Week e supportiamo nuove start-up. I giovani oggi iniziano già con valori come inclusione e sostenibilità. Da loro abbiamo tanto da apprendere”.

La valorizzazione del territorio è uno dei valori fondamentali, oltre che, l’ennesima sfida che i giovani comaschi dovranno affrontare: “Oggi una bella strategia è averci portato qui. Io sono sempre stata attratta dalla filiera, dalle aziende comasche, dai macchinari e dal controllo qualità. È un mondo da conoscere. Spesso mi sorprende che scuole importanti di Milano non portino gli studenti a vedere queste realtà. Dobbiamo rilanciare i mestieri in modo più cool. I social possono aiutare tantissimo, non solo ad attrarre qui, ma anche a portare il distretto agli eventi internazionali”.

Michele Tronconi, Europress e Confindustria Moda

Michele Tronconi, presidente di Euratex, ha esortato i giovani a mettersi  in gioco, a provare, sbagliare e ricominciare. “Ai ragazzi dico: confrontatevi, preparatevi, fate esperienza prima di mettervi in proprio. Fatevi le domande giuste. Il successo non arriva sempre. Capire il ruolo del caso è fondamentale: il caso aiuta le menti preparate. Domandatevi: perché qualcuno dovrebbe comprare da me?”.

Con uno sguardo alla sfida demografica, Tronconi ha citato dati allarmanti che riporta nel suo libro appena uscito Demografia e destino: possiamo tornare a crescere?: “L’Istat ha reso pubblico l’annuario 2024: in quell’anno il tasso di natalità è ai minimi storici. Se l’economia non offre certezze, è difficile fare figli. Il problema è che la popolazione attiva decresce, quella inattiva cresce. Tutti parlano di aumentare la produttività, ma per farlo servono investimenti e il nostro più grande investimento sono i ragazzi. Eppure dal 2013 al 2024, 377 mila giovani hanno lasciato l’Italia. Li formiamo con denaro pubblico e poi li perdiamo. Bisogna pagare di più i giovani”.

Silk Bridge è stato, fin dal suo primo appuntamento, un’occasione concreta di ascolto e crescita per gli studenti, i relatori e tutto il territorio. Un dialogo generazionale e multidisciplinare che ha dato voce al rilancio culturale e produttivo del distretto della seta.

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