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A Villa Geno sprizza solo rabbia: crolli e degrado, fontana ko. L’ira di Giorgio Maffei

Quando Giorgio Maffei guarda alla fontana di Villa Geno, in secca, l’unico paragone che ne risulta è quello con un mastodontico mezzo navale arenato sulla riva del lago.

“Sembra quasi un sottomarino – ammette con una nota di rammarico – eppure è uno dei più bei simboli della città di Como”.

Per Maffei, l’amministratore di Villa Geno a cui l’edificio è in concessione dal 2015, pochi altri scorci della città sono suggestivi quanto la fontana, realizzata tra il 1948 e il 1951 dall’ingegnere Renato Uslenghi, che con i suoi giochi di acqua e luce accoglie i visitatori in arrivo a Como dal medio bacino del Lario.

Eppure, racconta Maffei, il monumento è guasto da ottobre: “Il problema principale sembra essere con il sistema di pompaggio dell’acqua del lago. Non è quindi possibile generare il getto verso gli ugelli centrali. Senza contare che i getti laterali non funzionano da tempo”.

L’amministratore della villa, dopo aver notato il guasto, lo scorso autunno, ha segnalato la situazione al Comune di Como. “Gli incaricati del Comune e dell’azienda che si occupa della manutenzione delle fontane delle città sono arrivati per un sopralluogo dell’impianto, riscontrandone i problemi. Si è tentato di mettere in funzione la fontana ma non è stato possibile” spiega l’uomo, raccontando come, però, alla visita dei tecnici non sia seguito un riscontro pratico.

Che l’impianto della fontana abbia visto giorni migliori è chiaro quando entriamo nel locale di pompaggio alla base della struttura.

Le tubazioni che dovrebbero sprigionare il getto di acqua bianca di lago sono color ruggine e i manometri sulle valvole indicano zero.

Eppure alcune componenti, come i faretti che dalla sala macchine illuminano il getto attraverso degli appositi pozzetti, sono nuove, installate proprio grazie al contributo di Maffei.

Era infatti il 2017, due anni dopo l’assegnazione della concessione di Villa Geno, quando Maffei segnalò all’allora assessore ai Lavori Pubblici, Daniela Gerosa, le condizioni (già critiche) della fontana.

“Dopo aver richiesto dei preventivi a dei nostri fornitori investimmo 18mila euro come sponsor per l’installazione di diverse componenti tecniche e la sostituzione della pompa che dal lago porta l’acqua agli ugelli. C’erano da sistemare gli strumenti di temporizzazione e spegnimento in caso di maltempo e rifare l’impianto di illuminazione – spiega – adesso siamo daccapo: la fontana è ferma”.

Basta, inoltre, un’occhiata alla vasca principale della fontana per vedere come questa stia letteralmente perdendo pezzi, tra piastrelle saltate e fari rotti utilizzati a mo’ di pattumiera.

“Siamo stati noi di Villa Geno ad accorgerci che la piccola pensilina sopra all’entrata della sala pompe è crollata di recente. Abbiamo raccolto e messo da parte le macerie – spiega Maffei, mentre chiude la porta della sala macchine, concludendo il piccolo tour – adesso serve un intervento incisivo”.

Ai più la preoccupazione del gestore di Villa Geno potrebbe sembrare motivata dall’avere un’attrazione turistica vicina al proprio ristorante. Ma Maffei, originario del milanese e innamorato del lago di Como, ne fa categoricamente una questione di orgoglio cittadino.

“Qui, davanti alla fontana, nel parco, si sono tenuti tanti eventi in collaborazione con grandi marchi internazionali – conclude – noi ci occupiamo di tenere il prato annaffiato e in ordine, anche se non ci compete. Avere la fontana in quelle condizioni, però, è come avere la bandiera italiana issata male specie in un punto di passaggio obbligato per chi parte e arriva a Como, sull’acqua”.

Contattato per commentare sulla questione della fontana di viale Geno, l’assessore del Comune di Como ai Lavori pubblici, Vincenzo Bella, fa sapere che l’amministrazione comunale è perfettamente al corrente del problema ed è intenzionata a porvi rimedio.

“Abbiamo ricevuto le segnalazioni e siamo decisi a rimettere la fontana in funzione entro la prossima primavera – assicura l’assessore che spiega come gli uffici tecnici siano al lavoro per capire l’entità del problema e determinare quali risorse impiegare – Mi appello comunque alla buona volontà di qualche sponsor privato che potrebbe essere interessato a contribuire”.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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6 Commenti

  1. Landriscina. Dimissioni. Incapace non solo sui temi strategici ma anche su ordinaria amministrazione. La manutenzione di un’area o un manufatto è questione di stanziamenti ed appalti correttamente programmati ed eseguiti. Tanto più in una zona ad alta vocazione turistica come è da S.Agostino alla Como Nuoto.

  2. Bisogna riconoscere a Sindaco, Assessore e Giunta uno straordinario “aplomb”: non c’è nulla che non stia andando a pezzi e loro con la stessa calma della voce registrata degli altoparlanti di TreNord che annunciano gli immancabili ritardi, ci dicono: “Stiamo lavorando per voi, ci scusiamo per il disagio…..a primavera si risolverà tutto”….
    La parte divertente però non è questa. Quello che è esilarante è la dichiarazione di qualche mese fa di un consigliere della Lega che assolveva questa Amministrazione dicendo che per raggiungere la sufficienza era bastato chiudere il Centro migranti. Ovviamente c’è sembrato di sentire la stessa voce del ragazzino che giustificava la pagella infarcita di insufficienze con l’immancabile 6 in Educazione fisica.

  3. Ci risentiremo a primavera, assessore Bella! Non possiamo più stare a guardare questa città che va letteralmente a pezzi , senza che voi non riusciate a risolvere nulla

  4. La mia famiglia è della Riva del Vo, come si usa dire, da più di sette generazioni. Mia bisnonna é stata l’ultima lavandaia del Borgo. Amo quei posti, dove sono cresciuto. Vergogna.

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