Incontro dapprima simbolicamente sul confine, a Chiasso-Brogeda, con spostamento poi al Museo Vela di Ligornetto, tra il ministro degli Esteri italiano, Luigi di Maio, e il suo omologo, Ignazio Cassis. Un faccia a faccia che sancisce la riapertura delle frontiere tra i due Paesi, avvenuta già ieri 15 giugno, ma che inevitabilmente guarda al futuro, non senza qualche tema spinoso come ribadito anche dal presidente del Ticino, Norman Gobbi (Lega dei ticinesi), che ha ribadito di ritenere “incomprensibile” l’impasse sul nuovo accordo fiscale per i frontalieri risalente all’accordo del 2015 e invocando il momento “di onorare l’impegno preso”.
Non solo, Gobbi nel suo intervento ha sottolineato il “danno” e le “notevoli criticità” che il frontalierato esercita “sul mercato del lavoro locale in termini di dumping salariale, alla concorrenza sleale e al lavoro in nero, alla mobilità transfrontaliera e alla qualità dell’aria”.
All’arrivo al confine, Di Maio ha detto: “Eccoci al valico di Brogeda-Chiasso, il confine tra Italia e Svizzera è regolarmente aperto. Per il nostro turismo la riapertura con la Svizzera è un fattore molto importante, nel periodo estivo infatti sono davvero tanti i cittadini svizzeri che scelgono l’Italia per trascorrere le proprie vacanze”. Molti gli elogi a Cassis “per la collaborazione di questi mesi”, in vista della poi avvenuta riapertura delle frontiere il 15 giugno.ù
Sul tema caldissimo dell’accordo fiscale, durante la conferenza stampa a Ligornetto, Di Maio ha affermato: “Sono al corrente delle sensibilità svizzere sull’accordo sui frontalieri. Tornerò a discuterne con il ministro delle Finanze – ha affermato – Verificheremo la migliore soluzione per salvaguardare gli interessi dei frontalieri e i rapporti tra Italia e Svizzera e agevoleremo il dialogo tra i due ministeri competenti. Lasciateci lavorare nel prossimo periodo per arrivare a una soluzione che possa soddisfare le parti”.
Sul fronte dell’emergenza Covid, il ministro degli Esteri italiano ha garantito che l’Italia manterrà “la massima trasparenza sui dati, per consentire agli svizzeri di visitare il nostro Paese in piena sicurezza”.
Anche Cassis, comunque, ha toccato il tema dell’accordo fiscale sospeso per i frontalieri (che prevederebbe, come noto, la doppia imposizione italiana e svizzera sui lavoratori italiani): “Speriamo anche di arrivare in fondo all’accordo bilaterale sui frontalieri nel cassetto. Faremo tutto il possibile per facilitare l’accordo. Io e Di Maio abbiamo parlato anche di Campione d’Italia. I soldi sono stati versati ma le fatture non sono ancora state saldate. Per quanto riguarda Campione d’Italia è vero che le frontiere sono cambiate, ma abbiamo trovato delle situazione adeguate. Ciò non solleva Campione dai suoi problemi”.