Anche il sindacato svizzero Ocst sottolinea il passo avanti fondamentale giunto oggi dal Senato italiano verso la ratifica definitiva del nuovo accordo fiscale si frontalieri.
“Dopo due anni di lavoro in Commissione congiunta Esteri e Finanze, l’Aula di Palazzo Madama ha oggi approvato il testo di ratifica del nuovo Accordo sulla tassazione dei frontalieri tra Italia e Svizzera – rimarca il sindacato – Manca ancora il passaggio formale alla Camera ma il testo è ormai pronto per poter entrare fattivamente in vigore dal prossimo anno. Grazie all’azione del sindacato Ocst si sono inserite nel disegno di legge di ratifica diverse condizioni migliorative del testo originale. Si tratta di richieste che avevamo presentato al vecchio Governo e che ora, dopo un lungo lavoro, sono state accolte all’unanimità tanto dalle nuove forze di maggioranza quanto da quelle dell’opposizione (che vi avevano lavorato in precedenza)”.
Vengono poi dettagliate le misure particolari:
• aumento della franchigia a 10’000 €
• non imponibilità degli assegni familiari svizzeri
• piena deducibilità dei contributi sociali obbligatori versati in Svizzera
“Ricordiamo inoltre (e di nuovo su questo punto facciamo piena chiarezza) che gli attuali “frontalieri fiscali” dei Comuni di confine manterranno a vita la tassazione del reddito esclusivo in Svizzera. Essi sono coloro che:
– hanno la residenza fiscale nei Comuni di confine;
– hanno il rientro giornaliero tra Italia e Svizzera;
– lavorano per un datore di lavoro in Ticino, Grigioni o Vallese.
Tale clausola verrà mantenuta anche in caso di periodi di disoccupazione o di cambiamento del posto di lavoro”.
“E non è tutto – conclude Ocst – Con un “colpo di coda” che ha dell’incredibile, nel disegno di legge è stata anche accolta la nostra richiesta di creare una nuova Naspi speciale per tutti i frontalieri che dovessero perdere il lavoro con importi ben più alti rispetto alla normale indennità di disoccupazione. Si tratta di un progetto su cui il nostro Ufficio frontalieri e il patronato INAS-Svizzera lavoravano da anni. Maggiori dettagli saranno disponibili nei prossimi mesi”.
Piccolo aggiornamento (senza per ora sbocchi concreti) anche sull’altra questione aperta, ossia quello dello smartworking per i frontalieri: “Da ultimo (ma non per importanza) il Senato ha votato favorevolmente uno specifico ordine del giorno che impegna il Governo a sottoscrivere quanto prima un nuovo Accordo amichevole con la Svizzera in materia di telelavoro. Siamo dunque fiduciosi che ora potranno ripartire i negoziati in tal senso”.