Una frattura senza precedenti nella maggioranza e nella giunta alla guida di Regione Lombardia. Il caso dell’Ospedale di Menaggio è una bomba atomica. Ieri sera davamo conto della decisione gravissima annunciata dall’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso ai microfoni di Etv: di fatto il definitivo affossamento della struttura sanitaria del Centro lago per come la si è conosciuto finora, visto che perderà il Pronto Soccorso e diventerà struttura per cronici.
Oggi la levata di scudi del territorio, in primis coi sindaci di Menaggio e Tremezzina, Michele Spaggiari e Mauro Guerra: “Inaccettabile. Ci batteremo in ogni sede“.
Ora arriva la nota clamorosa dei comaschi di maggioranza in regione: l’assessore Alessandro Fermi e i consiglieri Gigliola Spelzini, Maria Cesana, Anna Dotti e Sergio Gaddi. Una presa di distanza nettissima da Bertolaso che non potrà non avere ripercussioni politiche. Intanto il territorio sa che evidentemente Bertolaso balla da solo.
Ecco il testo integrale del Comunicato
Basiti per le parole dell’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso. L’assessore regionale Alessandro Fermi e i consiglieri comaschi di maggioranza Gigliola Spelzini, Marisa Cesana, Anna Dotti e Sergio Gaddi, non ci stanno: “Contestiamo il metodo, che in questo caso diventa anche merito. È stata annunciata la volontà di chiudere il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Menaggio senza che né i rappresentanti regionali né i sindaci del territorio ne fossero a conoscenza. Eravamo tutti in attesa dei risultati di un’analisi commissionata da Asst Lariana sui servizi erogati da questo presidio, per poi studiare un progetto di consolidamento e potenziamento condiviso da tutti. Ci spiace che il senso di responsabilità e la collaborazione dimostrati da tutti i sindaci del territorio comasco in questi anni siano stati ‘ripagati’ con un annuncio del tutto inatteso. Siamo da sempre consapevoli delle difficoltà che ci sono in campo sanitario, specialmente rispetto agli ospedali periferici come quello di Menaggio ma annunciare, senza alcun preavviso, la chiusura del Ps dell’Erba-Renaldi è una forzatura che non risolve alcun problema”.
Per i cinque rappresentanti comaschi in Regione, dunque, la questione non si chiude qui: “Nei prossimi giorni ne parleremo con il presidente Fontana. Per noi, per i cittadini e per i sindaci, la sopravvivenza dell’ospedale è una priorità non negoziabile”.
18 Commenti
La Lega è il riflesso perfetto del suo leader Salvini: tante chiacchere per creare consenso, e nessun risultato concreto realizzato. Nessuno.
“Nei prossimi giorni ne parleremo con il presidente Fontana “. Domanda: finora cosa avete fatto? Giocato a sudoku o a freccette?
“Per noi la sopravvivenza dell’ospedale è una priorità non negoziabile “, davvero? Sicuri? Perché tutto dimostra il contrario.
Fenomeni in regione Lombardia. Sono sconcertati, basiti. Un anno fa la maggioranza di loro voto’ NO ad un ordine del giorno del PD per riportare l’attenzione sull’ospedale. Ora sono sconcertati e fanno pure finta di non conoscere i piani della loro maggioranza, di fatto ammettono di contare come il due di picche a briscola.
Hai ragione Filippo. Contano come il due di picche perché ora andranno a parlare di cose che non sanno, che non conoscono e torneranno “cornuti e mazziati”. Chiedere aiuto ai medici che conoscono il problema no? Non dia mai…… È un disonore…..
A briscola di quadri…
Ma Areu non dice nulla ? Come pensano di gestire le emergenze ? Non è che toccherà raddoppiare personale e mezzi di soccorso sanitario ( cosa sempre gradita sia chiaro) per non lasciare scoperta una grossa fetta di territorio ( penso a val Cavargna, val Rezzo ma anche la Valsolda …) ? Non è che si avranno quindi spese molto maggiori che tenere il pronto soccorso operativo a fronte di un servizio molto peggiore ? È Almeno previsto un potenziamento e ampliamento del presidio di Gravedona?
Oppure si lasceranno interi paesi e valli a una distanza dal ps di 40 km ( Cavargna Gravedona) o 60 ( Valsolda Como)? Che sulla carta non sono nemmeno tanti , peccato che nin siamo in pianura Padana e che la regina non ha bisogno di presentazioni, quindi con tragitti magari che durano un ora o più ? Mi sembra una logistica e una tempistica da terzo mondo. Considerando che una singola ambulanza poi tra trasporto e rientro resta occupata magari due ore ( più probabile tre se si va a Como), areu /112 chi manda nel frattempo? La croce verde di Lugano ? A me andrebbe anche bene ma chi la paga ?
Aggiungo che la Croce Verde di Lugano non viene pagata da nessuna mutua o cassa malati che dir si voglia. È il cittadino che la chiama che riceve la fattura – salatissima ! Noi in Italia siamo abituati ad avere tutto gratis o quasi. In Svizzera paghi 5-600 franchi al mese e i primi 300 – 500 franchi te li devi pagare di tasca tua.
Areu? A sì, quelli che hanno appaltato il servizio di urgenza ed emergenza territoriale della Val d’Intelvi ad un’associazione milanese escludendo la CRI di S.Fedele che da decenni porta avanti con merito questo lavoro nel territorio. Penso che andare a rovistare in Areu ne uscirebbero delle belle.
Pronto Soccorso al San Primo. Ma che quelli della val ‘Intelvi cadano in CH.
Io vado al civico a Lugano, poi la fattura la faccio intestare …a.. ?
Aiuto!
Ma dove vogliono portarci?
Chi è causa dei propri mali, pianga se stesso.
Chi ha portato la Sanità Lombarda allo sfascio favorendo i privati, chiudendo i piccoli ospedali (e ora i Pronto Soccorso)? Tutto il processo è cominciato sotto la presidenza (e la guida) di Roberto Formigoni, proseguito con Roberto Maroni e Attilio Fontana.
Quindi, Fermi che è saltato da un lato all’altro del centro-destra regionale, con chi ce l’ha precisamente?
Intanto i cittadini tutti, compresi quelli che hanno votato Lega, ne pagano inequivocabilmente le conseguenze. Sul lago se ne ricordino alle prossime elezioni.
Esatto ma quante persone di menaggio hanno votato Formigoni Maroni fontana e fermi? Perché si lamentano?
E nelle valli quasi l’ 80% di voti per la maggioranza che amministra la Lombardia, Tafazzi era un dilettante
Suggerirei in parallelo il monitoraggio della situazione all’ ospedale di Cantù. Stessa Direzione, stessa strategia, stesso percorso. Stesso esito finale ?
Altolà, se si muove Fermi “semo in una botte de fero”…
Si, x tagliare nastri
In una botte di ferro come Attilio Regolo