Nelle settimane scorse ne avevamo parlato diffusamente. L’insegna del Bennet, supermercato nato a Como e che proprio nella provincia lariana ha ancora il suo territorio forte, stava per spegnersi definitivamente al centro commerciale Porte di Milano a Cesano Boscone.
Il 31 maggio era la data fissata dal brand della grande distribuzione per abbassare definitivamente le serrande.
Ma proprio sul filo di lana è arrivata una notizia incoraggiante. In un comunicato diffuso nei giorni scorsi dall’ex sindaco di Cesano Boscone e attuale consigliere regionale Simone Negri la speranza. “C’è una trattativa in corso per sostituire il supermercato Bennet, che sta per chiudere, con un altro grande distributore di food. Lo ha confermato in Commissione Attività produttive, la proprietà del centro commerciale, pur non sbilanciandosi su nomi e prospettive. Inoltre, abbiamo avuto timide indicazioni sul fatto che si va verso una chiusura parziale del centro, per consentire i lavori di manutenzione e il possibile ingresso di nuovi negozi, per lavorare al pieno rilancio”.
Inoltre, il “lavoro avviato in commissione verrà proseguito da due tavoli: uno sarà locale, seguito dal sindaco Marco Pozza, e l’altro sarà in Regione con la supervisione della Direzione generale Lavoro. In entrambi si agirà per tutelare i lavoratori, sia i 48 del Bennet, che hanno qualche prospettiva di ricollocazione e che stanno decidendo sul da farsi, sia quelli dei piccoli negozi rispetto ai quali c’è l’urgenza di ricostruire il quadro della situazione”.
Il documento è stato diramato al termine dell’audizione in IV Commissione Attività produttive, che si è tenuto alla presenza di tutte le parti coinvolte nella vicenda del centro commerciale ‘Porte di Milano’ di Cesano Boscone.
“Restano diversi punti da capire, a partire da chi potrebbe essere il gruppo disposto a subentrare a Bennet, come pure quale formula la società intenda proporre per la gestione della galleria. Sarebbe importante sapere poi quali grandi gruppi potrebbero rimanere nell’ottica di una chiusura parziale. Il nuovo grande player del food è centrale, ma è evidente che non basta per mantenere aperta una struttura del genere. Per questo insisto sul fatto che è importante mantenere i negozi aperti in galleria e credo sia corretto che arrivino comunicazioni puntuali ai dipendenti di queste attività che da mesi vivono con l’angoscia di perdere il posto di lavoro”.