RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

Agosto a Como? Macché pienone, disponibili 400 case vacanza: “In città e sul lago sono troppe”

Lasciato alle spalle il lungo periodo di maltempo che ha caratterizzato la primavera e l’inizio dell’estate, la città di Como sembra essere invasa come sempre dai turisti, con lunghe code ai pontili della Navigazione e sfilate di trolley tra le vie del centro. Ma se l’anno scorso, secondo i dati elaborati dall’Osservatorio turistico italiano Trademark Italia, Como guidava la classifica di occupazione degli alloggi turistici battendo addirittura Roma, Firenze e Venezia con il 77% dell’occupazione e un aumento del 18% del prezzo medio a notte (a Roma solo del 13%, giusto per fare un confronto), quest’anno le cose sembrano essere un po’ diverse. E per capirlo non serve essere esperti visto che, anche solo una semplice ricerca su uno dei portali di prenotazione più famosi, Booking, il 12 luglio mostrava che chi avesse voluto trascorrere un qualsiasi weekend di agosto in città avrebbe ancora potuto scegliere tra circa 400 alloggi ancora disponibili su circa 1.050.

Abbiamo quindi chiesto ai titolari di due delle principali agenzie di property management cittadine, Simone Majeli di RentAll Como e Mattia Venturati e Xavier Folini di The House of Travellers di raccontarci come sta andando questa estate 2024.

“Il 2023 è stato un anno straordinario, per alcuni versi irripetibile perché uscivamo finalmente dalle restrizioni legate al Covid e la voglia di muoversi era tanta, ma i primi dati disponibili ci dicono che il numero di turisti che quest’anno sceglie di visitare Como e il lago non è calato nonostante il maltempo, anche perché da noi arrivano prevalentemente turisti stranieri che prenotano i voli, e quindi gli alloggi, con mesi di anticipo – spiega Majeli – eppure questa sembra essere una stagione diversa, anche se non negativa, nella quale registriamo indubbiamente un’occupazione delle case inferiore all’anno scorso”.

La ragione? “E’ molto semplice: l’offerta di case vacanza è, seppur lievemente, superiore alla domanda”, è la sua risposta. Cioè, detto in soldoni, cominciano ad esserci più case vacanze che turisti.

“Il flusso di turisti non è diminuito ma il numero delle case vacanza, forse sulla scia del boom dell’anno scorso, è aumentato in maniera considerevole con un conseguente calo dei prezzi, quindi dei ricavi per chi affitta – confermano Venturati e Folini – ma non dimentichiamoci che, se oggi un weekend sul lago di Como è ancora ai primi posti nella lista dei desideri di un newyorkese, la mancanza di servizi adeguati ci sta portando a un passo dalla situazione ‘Instagram vs reality’, ovvero l’idea della vacanza sul lago che ci si è fatta sui social che si scontra con una realtà ben diversa, fatta di code infinite per i battelli e di mancanza di trasporti la sera”.

E mentre aprono alberghi di lusso e si sognano resort tra i borghi del lago, le case vacanza “per comuni mortali” sembrano iniziare a svegliarsi dall’illusione che ci sia mercato per tutti, anche per la casa della nonna sistemata alla bell’e meglio: “Se fino a qualche anno fa poteva andare bene quasi tutto, oggi il turista è diventato più esigente e se non ti adegui non lavori – dice infatti Majeli – il lago di Como continua a essere una destinazione molto appetibile per un turismo di alto livello ma quello che notiamo oggi è che a soffrirne non sono solo, ovviamente, gli alloggi di livello basso, ma sempre più quelli di fascia media”.

“Si pensa ancora che basti avere una casa e metterla sul mercato per guadagnare mentre molti alloggi non hanno neppure i requisiti minimi, a partire dall’aria condizionata che ormai è imprescindibile – aggiungono Venturati e Folini – inoltre molte persone credono di poter gestire questo genere di attività senza avere i requisiti professionali per farlo e senza offrire servizi all’altezza, così abbassano i prezzi e mettono in crisi il mercato. Prendiamo questo come un anno di assestamento in cui capire, però, che non basta essere belli ma bisogna anche ballare, cioè darsi una mossa e risolvere i problemi legati ai servizi e ai trasporti, prima che diventino un boomerang per Como”, concludono.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
TAG ARTICOLO:

27 Commenti

  1. A questi ancora gli rode per il tizio che ha adattato il suo camper a bnb per poveri a prezzi stracciati e che è sempre “fully booked”, una versione moderna dell’Ostello della gioventù.
    E’ il mercato, si può fare turismo anche con pochi euro!!

    1. La bolla caro collega è già scoppiata ora arriverà l’effetto contrario.
      Gli improvvisati si rivolgeranno ai Property Manager o torneranno al residenziale

  2. E con il nuovo decreto Salva Casa, fortemente voluto dalla Lega, che rende di colpo abitabili sottotetti e sottoscale, box e ripostigli, ne vedrete delle belle. Lo sport preferito dell’italico individuo, chiagn’e fotte, fott’e chiagne.

  3. Intervista fatta proprio a quei personaggi che stanno all’origine del problema: le grandi società che si appropriano di intere parti di edifici e immettono sul mercato delle case vacanze decine di appartamenti per volta, rovinando anche il mercato immobiliare delle case per la residenza.

    È ovvio che per recuperare gli investimenti devono fare prezzi esagerati per i turisti.
    E nell’articolo hanno pure il coraggio di criticare i “pesci piccoli” che fanno dei prezzi più bassi…
    It’s the market baby!
    Svegliatevi, la festa è finita

    1. Sono d’accordo che i bnb siano un enorme (enormissimo) disagio per la città, ma di certo il “pesce piccolo” che affitta il suo appartamento per pochi euro tempo qualche anno si rende conto che è antieconomico (manutenzione ordinaria/straordinaria solo per citare le voci di spesa più importanti). Il turista (con potere d’acquisto) di certo non opta per l’appartamento del “pesce piccolo” in periferia che “fa da se”.

  4. È il mercato, si regola da solo, per fortuna, senza la necessità di regolamenti pseudosovietici. Alla lunga risulterà anche chiaro come una città di 80k abitanti non possa sperare di vivere di solo turismo, salvo trasformarsi in terzo mondo; speriamo prima che sia troppo tardi.

  5. Verissimo! Anche se devo dire che secondo me chi sta soffrendo non sono propriamente chi una un appartamento della nonna che ha messo a reddito . Noto la nascita di tante case vacanza anche appena fuori le mura a preZzi realistici per i servizi di Como. Chi soffre sono quelli in centro che hanno fatto investimenti importanti e che vendono a cifre piu alte di un Hilton senza magari neanche la colazione compresa… ed è ovvio che con un Hilton un sheraton e tanti altri alberghi con piscina servizi enprofessionalita il turista (che non è pollo da spennare) sta ritornando alla scelta piu naturale … a parita di prezzo scelgo il
    Servizio e la qualità

  6. Le case vacanze funzionano se sono in zone super centrali o con vista, fuori da queste zone per avere prenotazioni le case devono avere prezzi bassi, di queste ultime fino a poco tempo fa ce n’erano poche, ora è pieno… quindi è normale che siano vuote o che abbiano prezzi sempre più bassi per non farle restare vuote (ed ecco che per guadagnare briciole si entra nella spirale del turismo di bassa qualità)

    1. Persone con pochi soldi da spendere=turismo di bassa qualità? Certo, infatti tanto denaro è sintomo di educazione e rispetto. Mai visto un ricco maleducato. Mamma mia…

  7. Le licenze dei taxi sono aumentate ma bisogna consentire anche ad Huber di lavorare a Como. Aumentare i battelli nei periodi estivi, i bus e i parcheggi. Poi qualche sorriso in più non guasterebbe ed anche un ritocco al ribasso dei prezzi di ristoranti, pub e gelaterie per far si che il flusso di turisti rimanga costante negli anni e sia una risorsa sostenibile. Se li spenniamo fra qualche anno non torneranno più con buona pace di quegli indigeni brontoloni disturbati dalla loro presenza. A Como c’è sempre meno seta e più turismo, bisogna investire sui servizi di cui beneficiano anche i cittadini

  8. Per “risolvere i problemi legati ai servizi e ai trasporti” é opportuno che i titolari di case vacanze paghino le tasse dovute (tassa di soggiorno, TARI, IMU e IRPEF/IRAP) e denuncino i soggiorni alla Questura (come da legge anti terrorismo). Quante case vacanza sono condotte totalmente in nero, anche attraverso le note piattaforme?

    1. Sono il gestore di un B&B in un paese del lago di Como, dal 2002. Il mio comune non chiede la tassa di soggiorno, però pago IMU, Tari, ex Tarsu, 3 volte maggiorata al residenziale, IRPEF, IRAP, canone maggiorato Rai, denuncio i clienti alla questura tramite il portale ” alloggiati Web”, alla provincia con il portale Ross1000 e Spid, faccio la ricevuta di pagamento ai clienti in duplice copia che poi consegno a chi mi tiene l’amministrazione. oramai i pagamenti sono al 90% tracciabili, con bonifico o carta di credito. Visto che in agosto ho solo 5 notti occupate, puoi venire a fare un soggiorno da me e ti mostro tutto senza problemi.
      Se vuoi trovare gli evasori , devi cercarli tra i gestori dei portali di prenotazione, che hanno la sede legale nei paradisi fiscali,

      1. Onore a lei che svolge tutto regolarmente. Dovrebbe pretendere che tutti i suoi “colleghi” facessero altrettanto. Solo così si può chiedere giustamente più e migliori servizi per i turisti e per i cittadini, questo era il senso del mio messaggio. Purtroppo, sulle note piattaforme, la sensazione é che i regolari siano una goccia nel mare.

      2. Bravissimo.
        Questi vanno a “sensazione” che tutti si evada. Che colla tassazione che abbiamo, sarebbe peraltro legittima difesa dallo Sceriffo di Nottingham, ma comunque non è così: tutti i turisti che prenotano tramite piattaforma pagano in digitale e quindi la transazione è tassata, sono poi le piattaforme stesse ad avere sede in paradisi fiscali intra-UE (quelli che poi fanno la morale agl’italiani spendaccioni), ma no, il problema per la gente mediocre è sempre il piccolo.

          1. Il Lussemburgo ha violato le norme comunitarie.con delle “leggi speciali” e.non è neanche stato multato. Paesi bassi: leggi corporate speciali, a.loro non viene neppure impedito, fanno quel cazzo che gli pare e poi additano noi. Andorra è ancora un paradiso fiscale, non ue ma geograficamente Europa. La Svizzera attrae migliaia di milionari all’anno con la residenza fiscale quindi ho il sospetto che se uno và a guardare ci siano ancora modi di pagare meno tasse e facilitazioni per i ricchi che vogliono li la residenza fiscale…

Lascia un commento

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo