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Albergatori comaschi contro le nuove restrizioni al turismo. Leoni: “Grave danno a vantaggio dei Paesi concorrenti”

“Non comprendiamo le ragioni che inducono il Governo a definire – per l’ingresso dei cittadini stranieri in Italia – le restrizioni più rigide d’Europa, nonostante il buon esito della campagna vaccinale, che ha portato l’Italia ad ottenere i risultati migliori d’Europa”.

Così commenta Il Presidente dell’Associazione Albergatori, Luca Leoni, le ultime restrizioni indicate dal Governo per ciò che riguarda il movimento turistico degli stranieri in arrivo nel nostro Paese.

Come noto le novità precedono, appunto per l’ingresso in Italia, oltre al green pass (cioè col super certificato la vaccinazione) anche un test antigenico o molecolare e, nel caso, la quarantena per i viaggiatori non vaccinati.

“Nelle scorse settimane – dice Leoni – le imprese del turismo hanno sostenuto l’ennesimo sforzo, adeguandosi alle nuove indicazioni sul green pass e sul super green pass, nel presupposto che il contributo di tutti avrebbe realizzato le condizioni per consentire il sereno svolgimento delle attività economiche e sociali. Tutto ci saremmo aspettati tranne questa cattiva sorpresa, che riporta indietro le lancette e respinge i turisti stranieri, dirottandoli verso i Paesi concorrenti. Si tratta di un grave danno per il Paese, che – secondo gli ultimi dati diffusi da Banca d’Italia – da gennaio a settembre 2021 ha visto la spesa dei turisti stranieri in Italia diminuire di circa venti miliardi di euro rispetto al corrispondente periodo del 2019″.

A complicare la situazione, evidenziano da Confcommercio “intervengono i tempi di entrata in vigore dell’ordinanza, che è stata adottata il 14 dicembre ed entra in vigore il 16 dicembre, senza tener conto del fatto che nell’economia dei viaggi e del turismo le decisioni vengono assunte con largo anticipo. Le imprese hanno già assunto il personale e rifornito le scorte per la stagione invernale, i turisti hanno prenotato il viaggio, l’alloggio e i servizi complementari”.

L’Associazione, per tramite della sua Federazione nazionale, Federalberghi, chiede che l’ordinanza venga rimodulata al fine di consentire alle imprese e ai turisti di riorganizzarsi. Luca Leoni conclude ribadendo, anche alla luce della proroga dello stato di emergenza al 31 marzo 2022, la richiesta di inserire in legge di bilancio adeguate misure di sostegno del settore, a partire dall’esonero dei costi fissi che gravano sulle imprese del settore (seconda rata IMU e credito imposta affitti) e proroga della Cassa integrazione, per sostenere imprese e lavoratori che sono allo stremo.

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3 Commenti

  1. La solita solfa dal 9 marzo 2020, non comprendiamo le ragioni, abbiamo fatto le scorte, assunto il personale, si privilegiano i paesi concorrenti e bla bla bla…cambiate disco. Che dopo quasi due anni dì emergenza sanitaria e 6 milioni dì morti nel mondo si dica ancora “non capisco, non comprendo”…

  2. Le restrizioni sono per la salute degli italiani.
    Basta con le lamentele di questa categoria.
    Un mese fa dichiaravano di aver fatto una “splendida stagione” , alla prima avversità ricomincia la lagna.
    Lo capite che è anche per il bene vostro cercare di tener sotto controllo la pandemia?

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