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Alessio Nessi, il sogno a gonfie vele del giovane comasco: “L’ultima regata ai Mondiali è stata la più bella”

Ha solo 16 anni, ma ha già solcato l’oceano Pacifico con grinta e determinazione, portando i colori italiani ai Campionato del Mondo di vela Giovanile Ilca 4 a Los Angeles. Alessio Nessi, giovane atleta comasco del Circolo Vela Bellano, ha chiuso la competizione mondiale al 33° posto assoluto e al 5° tra tutti gli italiani in gara. Un risultato che, nonostante la sua modestia, testimonia un talento cristallino in piena ascesa e un percorso iniziato presto, quasi per caso.

“La passione è nata da piccolo, avevo sei o sette anni. Mio padre mi portò ai campi estivi dello Yacht Club Como e mi piacque subito. Da allora ho sempre passato lì le estati e col tempo sono entrato nell’agonismo”, racconta Alessio con semplicità.

Dall’infanzia sul Lago di Como alle regate internazionali, il salto è stato lungo e impegnativo. “Il momento più emozionante? Sicuramente l’Europa Cup di Imperia, dove ho vinto, è stata una grandissima soddisfazione”.

“Mi alleno tutti i giorni ma mi diverto, è la mia passione”

Tra allenamenti e scuola, Alessio ha imparato presto l’arte dell’equilibrio. Frequenta l’istituto Sant’Elia a Cantù e riesce a gestire le giornate con grande disciplina e maturità. “Mi alleno anche tutti i giorni nel periodo più intenso: un giorno esco in barca, un altro vado in bici o in palestra. Quando gli impegni sono meno, mi alleno ogni due giorni ma non mi pesa: mi diverto, è la mia passione“.

Un luogo che porta nel cuore è l’Alto Garda, dove il vento non manca mai. “È uno dei posti migliori per allenarsi. A volte, sul Lago di Como, può capitare che resti a terra per mancanza d’aria. Là invece si riesce sempre ad uscire”.

L’avventura dei Mondiali

Ai Mondiali di Los Angeles, però, le difficoltà non sono mancate. “Le onde nell’oceano erano molto più grandi e arrivavano con un ritmo diverso rispetto a quelle del lago, a cui sono abituato. E poi c’era la corrente, che in mare aperto è fortissima: sul lago la senti solo in giornate particolari, magari dopo una lunga raffica di vento. All’oceano invece devi costantemente fare i conti con l’acqua che ti spinge in direzioni diverse. È molto più impegnativo, devi adattarti in fretta e modificare continuamente la tua strategia”.

Un’esperienza nuova, complessa e formativa, che lo ha messo alla prova non solo dal punto di vista sportivo: “Il cibo era terribile, è stato un problema, ho mangiato hamburger e patatine tutto il tempo, addirittura la Coca-Cola costava meno dell’acqua. Aggiungici anche il problema del fuso orario, nove ore di differenza, e capisci che adattarsi non è stato semplice”.

Nonostante tutto, c’è stato spazio anche per un momento di svago. “Il giorno prima della gara siamo andati a Santa Monica. Un tuffo nell’oceano prima di iniziare, è stato bellissimo, ci siamo divertiti moltissimo”.

Anche se non completamente soddisfatto della sua posizione finale, Alessio sa bene dove e come migliorare. “Il mio allenatore mi ha detto che devo credere di più in quello che faccio e ha ragione. A livello tecnico invece, devo lavorare molto sulla partenza: è il momento più delicato, dove le barche sono tutte vicine e un errore può costarti decine di posizioni”.

Le prossime sfide

I prossimi obiettivi sono chiari: “A breve termine voglio prepararmi fisicamente e tecnicamente per passare alla barca con la vela più grande. A lungo termine? Fare risultati importanti anche lì”.

Nel frattempo, Alessio guarda con determinazione alla prossima tappa: i Campionati Giovanili Italiani, in programma a Riva del Garda nella prima settimana di settembre. Una sfida impegnativa, ma affrontata con l’umiltà di chi sa di avere ancora tanto da imparare. “Ho già partecipato in passato ed ero arrivato secondo. Non vedo l’ora di rimettermi alla prova dopo Los Angeles, stavolta cercherò di essere più costante”.

L’esperienza mondiale, comunque, gli ha lasciato molto. “La regata che mi è piaciuta di più è stata l’ultima: ho chiuso 12°, è stato il mio miglior piazzamento e ho fatto un bel salto in classifica. Un bel modo per finire“.

Infine, un ringraziamento speciale lo riserva ad Amici di Como, che lo hanno sostenuto permettendogli di vivere questa esperienza unica: “È stato bellissimo andare in America, anche se la gara non è andata come speravo, mi sono divertito e ho imparato tanto. È un’esperienza che mi porterò dentro per sempre”. E considerando dove è già arrivato a soli 16 anni, è difficile non pensare che il meglio debba ancora venire.

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