E se l’Oleandra diventasse Villa Amal, e non più soltanto la dimora di George Clooney a Laglio, sul Lago di Como? Innocua domanda, sicuramente anche un po’ oziosa, ma certo il premio che Amal Alamuddin ha ricevuto ieri all’Isola di San Giorgio di Venezia, oltre a essere un grande riconoscimento, è davvero di quelli che portano prestigio e ammirazione per estensione anche ai luoghi che ospitano le personalità. Ad Amal, infatti, è andato – insieme ad altre donne – uno dei premi tra i Dvf Leadership Aawards, per il suo lavoro a difesa delle vittime di abusi dei diritti umani in tutto il mondo. Si tratta del premio istituito da Diane von Furstenberg e da The Diller von Furstenberg Family Foundation più di un decennio fa, per riconoscere, sostenere ed amplificare le voci di donne straordinarie che si dedicano al miglioramento della vita di altre donne. Amal Alamuddin, di professione avvocato, da anni difende con tenacia i diritti umani, rappresentando vittime di ingiustizie in tutto il mondo.
In particolare, Amal negli anni ha difeso infatti numerosi giornalisti ingiustamente detenuti, come Mohamed Fahmy di Al Jazeera, che ha affrontato un’ingiusta prigionia in Egitto e ha rappresentato anche le vittime del genocidio degli Yazidi in Iraq, mettendo in luce la storia di Nadia Murad, una sopravvissuta alle brutalità dell’Isis, e ha combattuto per la libertà di stampa, difendendo Maria Ressa, accusata di diffamazione cibernetica nelle Filippine. Rimarchevole anche la sua battaglia contro l’uso della violenza sessuale come arma di guerra, la difesa dell’Armenia in un caso legato al genocidio armeno, l’impegno contro governi oppressivi, come nei casi contro la Macedonia e la Georgia, e la lottato per i diritti Lgbtq+ in Malawi. Tutte attività che l’hanno resa un simbolo nella difesa dei diritti umani a livello mondiale.
Al suo fianco, altre donne hanno ricevuto applausi e riconoscimenti durante la serata del 31 agosto: Amina J. Mohammed del sistema ONU, Helena Gualinga, paladina dell’ambiente, la dottoressa Joy Buolamwini, mente brillante nel campo dell’intelligenza artificiale, e anche l’attrice e attivista Lilly Singh.
4 Commenti
No, è libanese, trasferitasi in Inghilterra nel 1980 per via della guerra
A quando la stella Michelin?
Amal e’ parente di Jakob e Elizabeth Kunzler che salvarono 2000 orfani armeni durante il genocidio degli armeni nel 1915?
No, è libanese, trasferitasi in Inghilterra nel 1980 per via della guerra