Estate, turisti, folla a passeggio per il centro e sul nuovo lungolago. E in alcuni punti della città, come in gran parte delle località turistiche, all’opera diversi artisti di strada. Come noto a Como, non senza polemiche, è in vigore, ormai da tempo, il nuovo regolamento con le disposizioni da rispettare per poter svolgere tali attività. A partire dalla creazione dei cosiddetti “bottoni” – ovvero degli adesivi rettangolari appiccicati in strada – collocati nei punti in cui cantanti e musicisti devono posizionarsi per potersi esibire, il tutto dopo aver espletato altri adempimenti come la richiesta di poter suonare.
Ma ciò che ha fatto discutere, e ha spinto alcuni di questi artisti a scrivere alla nostra redazione, è il comportamento della polizia locale in tema di controlli, sanzioni e confische degli strumenti. Questo perché nel fine settimana di 15 giorni fa, durante il consueto monitoraggio per le strade della città da parte dei vigili, 5 di questi artisti sono stati sanzionati e a uno è stato sequestrato lo strumento (un violino, qui il report completo). Da qui la preoccupazione di altri artisti.
“Parlo da musicista – interviene Andrea Pizzamiglio – suono sia in spettacoli di prosa in teatro che in concerti con il pubblico seduto, ma adoro anche esibirmi per strada a contatto con la gente. Trovo giusto regolamentare gli spettacoli ma sul sequestro degli strumenti sono scettico. I vigili sono pronti ad assumersi la responsabilità magari di custodire strumenti come il mio che vale sui 4.000 euro? Quando suono per strada, io voglio offrire un vero intrattenimento alle persone e quindi anche ciò che utilizzo per esibirmi deve essere di qualità”.
Sul punto in questione però il comandante della polizia locale di Como Vincenzo Aiello è però molto preciso e categorico: “La confisca dello strumento avviene solo in casi specifici ovvero quando la stessa persona viene ripetutamente sanzionata per le medesima infrazione reiterata. Altrimenti si ricorre alla sanzione di 50 euro, E’ comunque necessario che ci siano regole che devono essere rispettate”, dice il comandante.
Un concetto compreso e condiviso dallo stesso Andrea. “Vero, bisogna regolamentare. E i vigili comunque, almeno nella mia esperienza, sono sempre stati molto cortesi e disponibili. Mi domando però se non ci siano forse troppi adempimenti. Inoltre mi chiedo: i “bottoni” ad esempio non sempre sono collocati in maniera a mio avviso consona. Quello in piazza Vittoria, sotto la statua di Garibaldi, è in mezzo alla piazza, con i bus che scorrono a due passi e un costante rumore di sottofondo. Inevitabile che il volume possa magari essere alzato o che si senta poco e male”. Piccoli casi pratici che però puntano anche a sottolineare un ulteriore fattore.
“Forse sarebbe stato meglio, nel redigere le disposizioni che regolano gli spettacoli per strada ascoltare l’opinione e i consigli di chi questa arte la esercita. Sentire i rappresentanti della categoria – spiega ancora il musicista – Mi rendo perfettamente conto dei possibili problemi, io stesso ho vissuto in prima persona certe situazioni spiacevoli come la presenza di musicisti, diciamo non proprio molto bravi, che usavano sistemi di amplificazione a tutto volume. Casi in cui poi scattano inevitabili le lamentele”.
L’auspicio è dunque quello che si possa incentivare la vera arte di strada perché “è una risorsa magnifica. Crea un legame speciale con la gente. Potrei raccontare molti episodi di pura gratificazione che ho ricevuto da chi mi ascoltava e il mio piacere di intrattenere le persone. Necessario bilanciare le regole con la possibilità di esibirsi”, conclude il ragionamento Andrea.
3 Commenti
Basta rispettare le regole e il problema della custodia dello strumento da 4000 euro non si pone neppure. Anche io amerei fare il mio lavoro in mezzo alla gente, come voglio, dove voglio e non pagare le tasse, ma tant’è.
In zona viale geno il regolamento sulla musica non viene rispettato. Gli amplificatori andrebbero vietati
Il comandante ha risposto; un mio vicino lavora in lungo Lario Trieste dove c’è questa postazione, si alternano “artisti” per lo più rumeni che fingono di suonare un violino collegato ad una usb e poi l’amplificatore a palla. Loro non ne possono più perché fosse un artista come Andrea Pizzamiglio nessuno avrebbe da ridire. Il bene sequestrato lo deve custodire il sequestrante