Appena inaugurata (domenica 13 giugno), la stazione unica di Camerlata fa giù discutere. Anzi, meglio, polemizzare.
In particolare, alla luce di un primo giorno di utilizzo non privo di intoppi e confusione, è il Pd che denuncia una situaziona ancora ben lungi dall’essere a regime.
Stazione unica di Camerlata, domenica il via. Come funziona (aspettando il maxi parcheggio)
“La nuova stazione unica di Camerlata è un vero e proprio labirinto che di unico ha poco. È bastato un breve passaggio per vedere che la cartellonistica è confusa, rimangono ancora barriere architettoniche insormontabili e tutto il complesso appare ancora come un’area di cantiere sporca”, afferma il consigliere comunale del Partito Democratico, Gabriele Guarisco.
“I cartelli nel sottopasso della stazione di Ferrovienord (la vecchia Como-Camerlata) indicano i binari 1, 2, 3 della stazione FNM e poi la linea FS. Il che lascia intendere che più che una stazione unica, come è stata presentata, è un collegamento poco organico tra due stazioni limitrofe – prosegue l’esponente dem – I binari, logicamente, dovrebbero essere numeri in maniera progressiva e non lo sono. L’indicazione stessa “Linea FS” rischia di confondere sia chi usa occasionalmente lo scalo sia visitatori stranieri per i quali “FS Line” dice poco o nulla”.
E ancora: “Al termine del passaggio di collegamento con la linea FS, poi, è riportata un’illustrazione della linea di Ferrovienord che da Como Lago va a Milano Bovisa, vale a dire la linea che il viaggiatore ha già alle spalle e non quella a cui sta accedendo. Sempre sulla cartellonistica, l’indicazione di parcheggio e fermata autobus è indicata solo su via Scalabrini. Come ho già indicato nei giorni scorsi, è urgente sapere a che punto siamo con i lavori per il parcheggio, finanziato ma non ancora realizzato, che dovrebbe servire lo scalo”, spiega Guarisco.
C’è poi tutto il fondamentale aspetto delle barriere architettoniche.
“Gli ascensori non sono ancora installati, e se sei in sedia rotelle e scendi nella nuova stazione non puoi né uscire (perché dovresti fare una scala per andare verso Via Scalabrini) ma non puoi nemmeno cambiare binario per tornare indietro a causa di due rampe di scale – aggiunge il consigliere comunale – Puoi solo aspettare il prossimo treno per procedere fino alla seguente stazione sperando che non abbia barriere architettoniche. Visto che abbiamo un assessore regionale comasco proprio con la delega alle politiche per la disabilità tutto questo è doppiamente assurdo, glielo segnaliamo anche perchè la costruzione della nuova stazione è stata finanziata da Regione Lombardia”.
“La nuova stazione potrebbe essere un’ottima risorsa per i pendolari comaschi. Ma ora come ora è un lavoro mezzo finito, un’area in costruzione – è la conclusione – Vigileremo in modo che questi intoppi siano solo dovuti alla fretta con cui lo scalo ha dovuto aprire e non una soluzione definitiva e continueremo a sollecitare perché i problemi siano risolti rapidamente”.