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Ambiente, Attualità

Rivoluzione in città, ecco i primi bus elettrici: operativi sulla linea turistica 6, la Como-Cernobbio. E il biglietto si fa a bordo, le novità

Asf Autolinee, società che svolge servizio di trasporto pubblico passeggeri a Como e Provincia, ha presentato oggi i primi due autobus elettrici “eBUS” che, da marzo, entreranno in servizio sulla rete urbana. Bus elettrici, presentati al Tempio Voltiano, per sottolineare la correlazione tra la trazione elettrica a batteria e la figura-simbolo del comasco Alessandro Volta, che della batteria è stato l’inventore. Alla presentazione, per sottolineare il legame tra l’azienda di trasporto, i suoi nuovi eBUS e l’Amministrazione comunale, c’erano per il Comune di Como il sindaco Alessandro Rapinese, il vicesindaco Nicoletta Roperto e l’assessore alle Partecipate e Finanziamenti pubblici e comunitari Monica Doria e i vertici di Asf Autolinee con l’amministratore delegato Massimo Saverio Bertazzoli e il presidente Guido Martinelli.

eBUS, UNA SVOLTA PER LA CITTA’

Evidenziano da Asf”Si tratta di un momento storico per la città, la viabilità cittadina e il trasporto pubblico locale: la chiave di Volta dell’ecosostenibilità. I due nuovi eBUS, rappresentano infatti il primo step, in vista di una rivoluzione ecosostenibile che interesserà in futuro buona parte della rete gestista da Asf, con l’arrivo entro giugno di altri 23 bus elettrici che andranno a sostituire mezzi obsoleti e più inquinanti”. La prima linea “elettrificata” sarà la 6, destinata a diventare la “linea turistica” della città di Como, con un tragitto che, partendo da Cernobbio, porta l’utente a destinazione per visitare i principali punti di interesse di Como, tra cui proprio il Tempio Voltiano.

LE PECULIARITÀ DEGLI eBUS

I primi eBUS – così come gli altri in arrivo -, sono mezzi tecnologicamente avanzati, moderni, pensati per un viaggio più sicuro, confortevole ed ecosostenibile. Hanno una lunghezza di 12 metri e possono assicurare il trasporto di 80 persone. Tra le dotazioni innovative, ci sono un impianto di climatizzazione (totalmente elettrico, non più a gasolio), un dispositivo di visualizzazione della prossima fermata, un plan a disposizione dell’autista per il monitoraggio in tempo reale delle condizioni di guida e del mezzo, oltre agli specchietti elettronici, vale a dire una telecamera che sostituisce lo specchietto tradizionale. Inoltre, gli eBUS hanno un sistema di ricarica immediata in fase di decelerazione: una guida accorta, consente anche il recupero dell’energia e una maggiore autonomia giornaliera. Altra grande novità, nell’ottica della bigliettazione elettronica, è il sistema nativo per il pagamento del biglietto a bordo tramite carta di credito.

I nuovi mezzi sono predisposti per assicurare un viaggio migliore alle persone con disabilità fisiche: sono dotati di pedane manuali (le più sicure ed efficienti) per la salita a bordo e hanno una tecnologia specifica – il radiofaro – in grado di dialogare con il bastone Leti Smart per ciechi e ipovedenti che intendono salire a bordo. I posti a sedere, anche per gli accompagnatori, hanno una colorazione specifica gialla.

Per la sicurezza, in strada e a bordo, gli eBUS sono dotati di telecamere di videosorveglianza interna e, a disposizione dell’autista, una telecamera a 360 gradi per le condizioni del traffico in tempo reale. I nuovi mezzi sono riconoscibili dalla nuova livrea – su indicazione di Regione Lombardia – bianca, con una lunga freccia verde lungo le fiancate e saranno collocati nei depositi di Tavernola e Lazzago, dove sono già state predisposte le prime colonnine di ricarica: ogni mezzo ha un tempo medio di ricarica di 5 ore.

Gli autisti hanno già sostenuto specifici percorsi formativi per farsi trovare pronti al momento dell’entrata in servizio degli eBUS.

Alessandro Rapinese, sindaco di Como, ha sottolineato: “Questo è un momento importantissimo per la nostra città: oltre a rappresentare un ottimo impiego di fondi pubblici ottenuti dal Comune di Como, rappresenta la fondamentale importanza nel mondo odierno delle intuizioni e del genio del nostro concittadino più illustre”.  E Massimo Saverio Bertazzoli, amministratore delegato Asf Autolinee, ha evidenziato: “Oggi per Asf si compie un importante passo avanti in materia di sostenibilità e impatto ambientale: si chiude infatti un cerchio che vede l’azienda al centro di un impegno continuo e concreto nella riduzione delle emissioni in atmosfera e nel rispetto ambientale in tutti i suoi processi produttivi e operativi. L’introduzione di questi primi 2 di 25 bus elettrici rappresenta una vera e propria rivoluzione sostenibile, nonché un importante impulso tecnologico al modo di viaggiare sulla rete urbana di Como. Infatti, grazie all’allestimento dotato di tutti i comfort di viaggio e delle tecnologie più avanzate, proprio come la pila di Volta a suo tempo, i nostri eBUS consentiranno a tutti i nostri clienti di effettuare un viaggio al passo coi tempi e nel rispetto dell’ambiente”.

 Guido Martinelli, presidente Asf Autolinee, ha poi concluso: «Ecosostenibilità, “green”, innovazione tecnologica: tre parole che oggi, con la presentazione dei nuovi eBUS, diventano finalmente realtà anche nella nostra città nell’ambito del trasporto pubblico locale. L’innesto nella flotta di questi primi 2 nuovi mezzi non è che il l’inizio di una rivoluzione non più rimandabile. Inoltre, rappresenta un perfetto esempio di interazione di Asf con le politiche regionali e nazionali in tema di viabilità e trasporti».

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21 Commenti

  1. Quando chiedi all’amministrazione di fare qualcosa per il pessimo servizio di ASF, l’amministrazione ti risponde che non dipende da loro e che non possono fare nulla. Quando arrivano i Bus elettrici, l’amministrazione è in prima fila a fare la foto come se fosse meritoloro… Il nuovo corso della politica comasca…

    1. bel commento: io ridarei indietro i bus, così andiamo indietro di altri 10 anni e ti puoi lamentare ancora di più!

  2. Per carità tutto bello, ma faccio presente che ci sono studenti, i cui abbonamenti costituiscono l’80% del fatturato di ASF, che quotidianamente rimangono a terra per mancanza di mezzi e autisti. Non ci sono solo i turisti, esistono i cittadini comaschi.

    1. Ma hai letto l’articolo? Hanno comprato 25 (venticinque) autobus che serviranno la tratta urbana, più di così!

      1. “entro giugno di altri 23 bus elettrici che andranno a sostituire mezzi obsoleti e più inquinanti” quindi non si aggiungono ma sostituiscono quelli esistenti. I 2 di marzo invece servono la linea turistica.
        Io ho letto con attenzione….

        1. Monica, il concetto di “Linea turistica” è stato usato in modo del tutto improprio. I due bus elettrici lavorano in pieno sulla line urbana Maslianico-Breccia. Decidi tu se sia una linea turistica o meno: per me non lo è affatto, anzi è, assieme alla linea 1, la linea urbana portante usata dai comaschi. A volte alle alte cariche ed alle istituzioni piace esprimersi con concetti apparentemente modaioli, ma spesso fuorvianti se non addirittura ingannevoli. Io direi che la cosa migliore è osservare i fatti, cercando in generale di conoscere il contesto complessivo e poi esprimere dei pareri. Nella fattispecie la mia opinione, magari sbagliata, è che i soldi non siano stati spesi benissimo: l’impiego ottimale di bus elettrici presuppone l’adozione di una serie di accorgimenti e strutture (leggasi corsie preferenziali, aree di ricarica rapida con pantografi, ecc.), che permettano ad un bus che è tecnicamente molto più delicato del veicolo a gasolio per ragioni di consumo energetico, di lavorare in maniera efficace. In tal senso, di tante critiche che in questi mesi ASF ha ricevuto, questa andrebbe indirizzata altrove, ossia all’amministrazione comunale che ha si usato i fondi del PNRR per comprare i bus elettrici ad ASF, ma lo ha fatto senza creare le condizioni per sfruttarli al meglio. E questo perché purtroppo politicamente interessa molto apparire come quelli che portano innovazione e soluzioni “green”, poco come quelli che apportano un reale miglioramento del servizio pubblico.

    2. MONICA dovresti dire l’80% ma anche meno) del 40% del fatturato ASF (questa è la percentuale di copertura dalla vendita dei doc di viaggio)

      1. Possiamo serenamente affermare senza ombra di smentita che i clienti principali dei bus sono gli studenti e i loro genitori.

    1. ASF ha più di 300 bus. Un bus come quello di ieri costa malcontati 500.000 euro, più un paio di altri milioni di euro per le infrastrtture di ricarica. Faccia lei le moltiplicazioni e le addizioni, poi magari anche il bonifico a favore di Asf per cambiare l’intero parco. Della serie:”Un bel tacer non fu mai scritto”….

  3. Il grosso problema di quei mezzi a ‘pila’ e’ che se li utilizzi su tracciati con molte salite l’autonomia diventa ridottissima….

    1. In compenso in discesa non solo non consumano ma addirittura si ricaricano e siccome se in una direzione vai in salita, al ritorno c’è discesa, ecco che l’osservazione vale poco.

      1. Sì però con un delta del 75%, ad essere ottimisti.
        Senza contare ad esempio una salita con anche un paio di fermate e ripartenze a bus carico… Quindi questa osservazione vale poco. Ben vengano gli ebus e ben vengano colonnine di ricarica in giro per la città per la mia auto elettrica, visto che sono scarsissime, gestite da privati e spesso occupate abusivamente da veicoli non in carica o addirittura non elettrici!

  4. uhhhhhhhhh brividiiiii mi sciolgo dall’emozione!!

    E per sta roba….foto in pompa magna con Sindaco e Vice Sindaco (esiste anche lei?)

    Grande farsa come solo il Pifferaio sa fare

      1. Commento invece sacrosanto considerando che queste figure appaiono ora dopo un anno e mezzo di mandato semplicemente perché LUI non avrà potuto esserci.
        Per giusta informazione: il finanziamento PNRR per l’acquisto dei bus lo si deve alla Giunta Landriscina, all’Assessore Gervasoni e all’ing. Molteni.

        1. il finanziamento PNRR deriva da risorse nazionali ed europee, le amm locali e le aziende devono attuarne l’utilizzo pena la revoca delle risorse

      2. Addirittura idiota!!!

        Complimenti per il tuo bla bla bla bla bla, purtroppo però, leggere non vuol sempre dire comprendere, questo è certamente il tuo caso!

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