“Il comune privatizza e ignora i sindacati”. Rappresentanti dei lavoratori compatti contro la decisione del Comune di Como di esternalizzare, per l’anno 2023/24, una parte dei servizi degli asili nido di Como. Scelta criticata che ha spinto Cgil, Cisl e Uil insieme alle Rsu a “chiedere a giunta sindaco di fermare immediatamente tutte le procedure aperte verso l’esternalizzazione dei servizi”, scrivono.
Ma ecco nel dettaglio quanto denunciato dai sindacati. “Dal mese di maggio chiediamo incontri alla dirigente ed all’asessora, ma nonostante i solleciti ad oggi non è stata fissata una data d’incontro. La giunta ha però deliberato lo scorso 28 giugno di esternalizzare il servizio post nido, ovvero la gestione dei nidi dalle 16.30 alle 18.00, per l’attività educativa e ausiliaria, senza alcuna comunicazione alle parti sindacali e al personale. Questa decisione ha effetti concreti sulle famiglie, poiché non si garantisce la continuità educativa per i bambini, oltre che sul personale”, scrivono i sindacati.
E l’affidamento esterno rischia di determinare: un maggiore onere per l’ente (in quanto affidato a soggetti con scopo di lucro); il cambio dei soggetti a cui è affidato il servizio in applicazione del codice degli appalti: effetti sul personale che sarà soggetto a variazioni maggiori, oltre che a contratti precari e spesso poveri; la mancata applicazione della garanzia della continuità educativa, definita “stabilità delle figure di riferimento dei bambini” nella delibera citata.
“Sul personale che presta servizio nel post nido e negli spazio gioco si specula, questa è la condizione che caratterizza oggi questa privatizzazione. Chiediamo alla Giunta, al sindaco Rapinese di fermare immediatamente tutte le procedure aperte verso l’esternalizzazione dei servizi. E’ già prevista per il 13 luglio 2023 un’assemblea con tutto il personale”, documento siglato da Fp Cgil, Cisl Fpl e Uil Fpl.